Riso rosso e colesterolo

Volevo rendervi partecipi di un problemino che probabilmente è comune a molte persone dopo il 40 anni: il colesterolo. In questi ultimi due anni nelle mie analisi del sangue si notava un aumento del colesterolo totale: da 170/180 solito che era, aveva iniziato a superare i 210/220. Il limite massimo è di 190. La mia dottoressa anziché consigliarmi di fare attività fisica e di migliorare le abitudini alimentari, mi ha prescritto la classica pastiglia a base di statine. Sapendo gli effetti collaterali delle statine (dolori muscolari, ecc.), io di mia iniziativa non ho seguito il consiglio della dottoressa, ma ho optato per il riso rosso che, avendo i valori di colesterolo di poco superiore al limite consentito, è stato sufficiente per riportare il valore sotto i 200 (per me ci sono voluti circa 6 mesi). Ovviamente il tutto abbinato ad una passeggiata di mezz’ora al giorno e stando più attenta a tavola (senza particolari rinunce). Ho fatto questa premessa perché sembra che le case farmaceutiche abbiano capito che parecchie persone aventi il colesterolo di poco superiore al limite accettabile, ricorrono al riso rosso, evitando così di assumere la statina. Il riso rosso presente nelle farmacie, para-farmacie, erboristerie, online, fino a qualche mese fa conteneva 10mg di monacolina-k (è la molecola che aiuta ad abbassare il colesterolo cattivo). In poco tempo hanno fatto abbassare questo dosaggio consentito a 2.9mg , facendo abbassare di molto l’efficacia di queste compresse. Risultato? Il colesterolo non si abbassa e le statine continuano ad essere prescritte a noi malcapitati. Il potere delle case farmaceutiche.
Sofia
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