Imbersago: in Mediateca la proiezione di 'Sapiens?' col disegnatore Bruno Bozzetto
Nella serata di venerdì 16 maggio, nella Mediateca comunale di Imbersago, si è tenuta la presentazione dell’ultimo cortometraggio del disegnatore e regista milanese Bruno Bozzetto, intitolato “Sapiens?”.
Organizzata dall’Amministrazione comunale, dall’Arci Imbersago e dall’associazione “Guarda, c’è un libro nell’Albero”, l’evento è stato moderato dal consigliere Francesco Cagliani che, attraverso delle domande, ha permesso ai relatori Bruno Bozzetto e Stefano Apuzzo – giornalista e scrittore – di riflettere su alcune delle grandi questioni che toccano la quotidianità.

Bozzetto è tra i più importanti animatori e disegnatori italiani, pluripremiato, ha partecipato a Festival internazionali ed è stato candidato agli oscar. Inventore del “Signor Rossi”, uno dei personaggi più noti dell’animazione italiana, nel 1958 ha pubblicato “Tapum! La storia delle armi”, iniziando così un percorso di riflessione sul dramma della guerra che è arrivato fino a “Sapiens?”, ultimo lavoro uscito nel 2024 e vincitore, come miglior cortometraggio, del Festival Internazionale “Cartoons on the Bay”.
Apuzzo, laureato in pittura all’Accademia di belle arti di Brera, è politico, saggista e insegnante. Dopo esser stato amministratore nei comuni di Opera e Rozzano, è stato eletto deputato per i Verdi nell’XI legislatura. Per tutta la vita ha portato avanti battaglie per l’attivismo ambientalista, dedicandosi anche a progetti di sicurezza alimentare e di cooperazione allo sviluppo in Africa, Sud America e Palestina.

La serata è iniziata con la visione del cortometraggio “Sapiens?”, diviso in tre parti, dedicate ai temi della guerra, del rapporto tra uomo e natura, della violenza contro gli animali, accompagnate dai brani “Un giorno di regno” di Giuseppe Verdi, “Etudes, op. 10 n. 3" di Fryderyk Chopin e dal “Coriolano” di Ludwig van Beethoven. Durante lo sviluppo, l’autore si chiede se l'uomo sia davvero sapiente come suggerirebbero il suo nome e il suo percorso evoluzionistico.
A seguire si è svolto il dialogo tra i due ospiti, guidato dalle domande del consigliere Cagliani. Bruno Bozzetto ha spiegato come è stato spinto a realizzare il cortometraggio (con tematiche già presenti circa 70 anni prima in “Tapum!”) dal rapporto perverso che c’è tra l’uomo e l’ambiente nel quale vive: da parte dell’ecosistema, l’uomo è voluto diventare sempre più padrone e manipolatore della natura, sfruttandola per i propri bisogni consumistici. Gli animali, così come il suolo, le acque e le varie risorse naturali, vengono ridotti a merce. Differentemente dagli uomini, però, gli animali (dice Bozzetto) non si uniscono sotto ideologie: il potere che possono avere le masse di oggi fa paura.

Stefano Apuzzo ha aggiunto che cambiano le forme di guerra, ma non la natura della guerra stessa. Oggi si combatte molto utilizzando l’intelligenza artificiale: quelli che muoiono, nella maggior parte dei casi, sono civili che non hanno la possibilità di vivere e sperare in un mondo migliore. Si combatte in nome del denaro, del potere, del profitto. Ad un progresso tecnico e scientifico non è corrisposto, negli ultimi decenni, un uguale sviluppo umano, etico e sociale. Dalla fine della Seconda guerra mondiale, infatti, non ci sono state così tante guerre in corso come negli ultimi anni: sono decine in tutto il mondo.

Il consigliere Cagliani ha fatto notare, infatti, che sempre più si percepisce un clima di vendetta. Anziché confrontarsi, dialogare, provare a trovare dei valori comuni su cui costruire una nuova umanità, si vede l’alterità, il diverso, come una minaccia, qualcosa da annullare, da eliminare per la nostra sopravvivenza. Ciò che è diverso, anziché essere un valore da incontrare, diventa un nemico da uccidere per affermare la propria supremazia.

Bozzetto a tal proposito nel cortometraggio dice: “L’essere umano si diverte a fare le guerre, si diverte tantissimo. Con un sasso, una freccia un fucile. L’uomo ha sempre l’impulso a trasformare il confronto in conflitto, passando dalle parole ai fatti, dai fatti ai colpi, dai colpi alle macerie”. È così che l’arte nelle sue varie forme, allora, può essere uno strumento di dialogo, essendo comprensibile da persone che parlano lingue differenti, vivono in contesti socio-culturali diversi. Nella sua apparente semplicità – “il disegno è un’idea con intorno una linea” – il disegno è funzionale a ciò che si vuole raccontare, al messaggio che si vuole portare specialmente alle nuove generazioni, che rappresenteranno la civiltà di domani.

Anche se il cortometraggio è caratterizzato da un forte realismo e dimostra come l’homo sapiens possa essere causa della sua stessa estinzione, sia Stefano Apuzzo che Bruno Bozzetto hanno sostenuto con convinzione che la speranza è ciò che deve guidare verso un futuro migliore. Solo attraverso la sensibilizzazione e l’educazione a una vita fatta di dialogo e rispetto del creato si possono porre le basi per una nuova umanità. La serata si è conclusa, in una sala gremita, con gli applausi dei presenti che hanno poi potuto chiedere un autografo o un piccolo sketch.
Il cortometraggio è visibile a questo link: Sapiens? - Video - RaiPlay.


Il consigliere Francesco Cagliani, Vera Carusi del circolo Arci, Stefano Apuzzo e Bruno Bozzetto
Bozzetto è tra i più importanti animatori e disegnatori italiani, pluripremiato, ha partecipato a Festival internazionali ed è stato candidato agli oscar. Inventore del “Signor Rossi”, uno dei personaggi più noti dell’animazione italiana, nel 1958 ha pubblicato “Tapum! La storia delle armi”, iniziando così un percorso di riflessione sul dramma della guerra che è arrivato fino a “Sapiens?”, ultimo lavoro uscito nel 2024 e vincitore, come miglior cortometraggio, del Festival Internazionale “Cartoons on the Bay”.
Apuzzo, laureato in pittura all’Accademia di belle arti di Brera, è politico, saggista e insegnante. Dopo esser stato amministratore nei comuni di Opera e Rozzano, è stato eletto deputato per i Verdi nell’XI legislatura. Per tutta la vita ha portato avanti battaglie per l’attivismo ambientalista, dedicandosi anche a progetti di sicurezza alimentare e di cooperazione allo sviluppo in Africa, Sud America e Palestina.

La serata è iniziata con la visione del cortometraggio “Sapiens?”, diviso in tre parti, dedicate ai temi della guerra, del rapporto tra uomo e natura, della violenza contro gli animali, accompagnate dai brani “Un giorno di regno” di Giuseppe Verdi, “Etudes, op. 10 n. 3" di Fryderyk Chopin e dal “Coriolano” di Ludwig van Beethoven. Durante lo sviluppo, l’autore si chiede se l'uomo sia davvero sapiente come suggerirebbero il suo nome e il suo percorso evoluzionistico.
A seguire si è svolto il dialogo tra i due ospiti, guidato dalle domande del consigliere Cagliani. Bruno Bozzetto ha spiegato come è stato spinto a realizzare il cortometraggio (con tematiche già presenti circa 70 anni prima in “Tapum!”) dal rapporto perverso che c’è tra l’uomo e l’ambiente nel quale vive: da parte dell’ecosistema, l’uomo è voluto diventare sempre più padrone e manipolatore della natura, sfruttandola per i propri bisogni consumistici. Gli animali, così come il suolo, le acque e le varie risorse naturali, vengono ridotti a merce. Differentemente dagli uomini, però, gli animali (dice Bozzetto) non si uniscono sotto ideologie: il potere che possono avere le masse di oggi fa paura.

Stefano Apuzzo ha aggiunto che cambiano le forme di guerra, ma non la natura della guerra stessa. Oggi si combatte molto utilizzando l’intelligenza artificiale: quelli che muoiono, nella maggior parte dei casi, sono civili che non hanno la possibilità di vivere e sperare in un mondo migliore. Si combatte in nome del denaro, del potere, del profitto. Ad un progresso tecnico e scientifico non è corrisposto, negli ultimi decenni, un uguale sviluppo umano, etico e sociale. Dalla fine della Seconda guerra mondiale, infatti, non ci sono state così tante guerre in corso come negli ultimi anni: sono decine in tutto il mondo.

Il consigliere Cagliani ha fatto notare, infatti, che sempre più si percepisce un clima di vendetta. Anziché confrontarsi, dialogare, provare a trovare dei valori comuni su cui costruire una nuova umanità, si vede l’alterità, il diverso, come una minaccia, qualcosa da annullare, da eliminare per la nostra sopravvivenza. Ciò che è diverso, anziché essere un valore da incontrare, diventa un nemico da uccidere per affermare la propria supremazia.

Bozzetto a tal proposito nel cortometraggio dice: “L’essere umano si diverte a fare le guerre, si diverte tantissimo. Con un sasso, una freccia un fucile. L’uomo ha sempre l’impulso a trasformare il confronto in conflitto, passando dalle parole ai fatti, dai fatti ai colpi, dai colpi alle macerie”. È così che l’arte nelle sue varie forme, allora, può essere uno strumento di dialogo, essendo comprensibile da persone che parlano lingue differenti, vivono in contesti socio-culturali diversi. Nella sua apparente semplicità – “il disegno è un’idea con intorno una linea” – il disegno è funzionale a ciò che si vuole raccontare, al messaggio che si vuole portare specialmente alle nuove generazioni, che rappresenteranno la civiltà di domani.

Anche se il cortometraggio è caratterizzato da un forte realismo e dimostra come l’homo sapiens possa essere causa della sua stessa estinzione, sia Stefano Apuzzo che Bruno Bozzetto hanno sostenuto con convinzione che la speranza è ciò che deve guidare verso un futuro migliore. Solo attraverso la sensibilizzazione e l’educazione a una vita fatta di dialogo e rispetto del creato si possono porre le basi per una nuova umanità. La serata si è conclusa, in una sala gremita, con gli applausi dei presenti che hanno poi potuto chiedere un autografo o un piccolo sketch.
Il cortometraggio è visibile a questo link: Sapiens? - Video - RaiPlay.
E.Ma.