Merate: giovani in comunità e studenti del Viganò insieme per “Ritratti. L’occhio è lo specchio dell’anima”
L’auditorium di Merate ha rischiato di non essere sufficientemente capiente nella serata di giovedì 15 maggio per ospitare il pubblico che ha voluto assistere allo spettacolo “Ritratti. L’occhio è lo specchio dell’anima”.

Chiamarlo spettacolo è però forse riduttivo, perché quello andato in scena è stato in realtà il culmine di un lungo percorso laboratoriale e di integrazione che sedici studenti dell’Istituto Tecnico F. Viganò di Merate hanno compiuto insieme a otto coetanei ospiti della Comunità Educativa “Cambia-menti” di La Valletta Brianza, guidati da Filippo Ughi e Chiara Ribolzi della compagnia Piccoli Idilli.

Il progetto, promosso dall’associazione “L’Arca di Leonardo”, ha ottenuto il patrocinio dei comuni di Merate e La Valletta Brianza e del Centro di Servizio per il Volontariato Monza-Lecco-Sondrio, ed è stato sostenuto anche dalla Fondazione Monte di Lombardia. Tutto è nato da un’idea della volontaria Annamaria Piscione, che aveva il desiderio di far incontrare i ragazzi della comunità con gli studenti del territorio.
E così, grazie a Piccoli Idilli, alla Comunità “Cambia-menti” e all’istituto Viganò, il progetto ha preso vita e ragazzi e ragazze provenienti da culture diverse hanno potuto osservati, conoscersi e infine riconoscersi durante 6 mesi di incontri e prove.


Il fatto sorprendente è che lo spettacolo non ha una storia, né tanto meno un copione. I giovani in scena hanno portato loro stessi, il loro vissuto, le loro sensazioni, esprimendo desideri, sogni e aspirazioni, abbattendo così barriere e pregiudizi. Il laboratorio ha infatti avuto come obiettivo quello di favorire l’integrazione culturale e le relazioni autentiche tra i partecipanti, sviluppando empatia, capacità espressive e valorizzando le storie individuali nella loro unicità.
A dare il benvenuto alle numerosissime persone accorse ad assistere allo spettacolo sono stati Filippo Ughi e Chiara Ribolzi, che hanno racconto come sono stati svolti i venti incontri. La parola è poi passata al sindaco Mattia Salvioni, che ha rivolto un saluto e si è detto orgoglioso di poter ospitare un progetto di tale portata nell’auditorium comunale.

Prima di lasciare spazio ai giovani, anche Emanuela e Francesca, rispettivamente direttrice e coordinatrice della Comunità “Cambia-menti” hanno ringraziato per il bel progetto a cui è stato dato vita e altrettanto hanno fatto Annamaria Piscione dell’associazione “L’Arca di Leonardo” e il professor Claudio Contento. Un saluto e un apprezzamento al progetto è giunto infine anche dall’assessora Patrizia Riva, che ha voluto ringraziare chi si è occupato del progetto: “Se ci impegneremo in azioni di accoglienza, faremo sicuramente del bene”.

Spente le luci, è iniziato quindi lo spettacolo e i giovani sono diventati i protagonisti della serata, narrando le loro storie tra giochi di luci e ombre, e raccontando emozioni profonde più con semplici silenzi che con parole.

Chiamarlo spettacolo è però forse riduttivo, perché quello andato in scena è stato in realtà il culmine di un lungo percorso laboratoriale e di integrazione che sedici studenti dell’Istituto Tecnico F. Viganò di Merate hanno compiuto insieme a otto coetanei ospiti della Comunità Educativa “Cambia-menti” di La Valletta Brianza, guidati da Filippo Ughi e Chiara Ribolzi della compagnia Piccoli Idilli.

Il progetto, promosso dall’associazione “L’Arca di Leonardo”, ha ottenuto il patrocinio dei comuni di Merate e La Valletta Brianza e del Centro di Servizio per il Volontariato Monza-Lecco-Sondrio, ed è stato sostenuto anche dalla Fondazione Monte di Lombardia. Tutto è nato da un’idea della volontaria Annamaria Piscione, che aveva il desiderio di far incontrare i ragazzi della comunità con gli studenti del territorio.
E così, grazie a Piccoli Idilli, alla Comunità “Cambia-menti” e all’istituto Viganò, il progetto ha preso vita e ragazzi e ragazze provenienti da culture diverse hanno potuto osservati, conoscersi e infine riconoscersi durante 6 mesi di incontri e prove.

Chiara Ribolzi e Filippo Ughi

Annamaria Piscione
Il fatto sorprendente è che lo spettacolo non ha una storia, né tanto meno un copione. I giovani in scena hanno portato loro stessi, il loro vissuto, le loro sensazioni, esprimendo desideri, sogni e aspirazioni, abbattendo così barriere e pregiudizi. Il laboratorio ha infatti avuto come obiettivo quello di favorire l’integrazione culturale e le relazioni autentiche tra i partecipanti, sviluppando empatia, capacità espressive e valorizzando le storie individuali nella loro unicità.
A dare il benvenuto alle numerosissime persone accorse ad assistere allo spettacolo sono stati Filippo Ughi e Chiara Ribolzi, che hanno racconto come sono stati svolti i venti incontri. La parola è poi passata al sindaco Mattia Salvioni, che ha rivolto un saluto e si è detto orgoglioso di poter ospitare un progetto di tale portata nell’auditorium comunale.

Emanuela e Francesca della Comunità “Cambia-menti”
Prima di lasciare spazio ai giovani, anche Emanuela e Francesca, rispettivamente direttrice e coordinatrice della Comunità “Cambia-menti” hanno ringraziato per il bel progetto a cui è stato dato vita e altrettanto hanno fatto Annamaria Piscione dell’associazione “L’Arca di Leonardo” e il professor Claudio Contento. Un saluto e un apprezzamento al progetto è giunto infine anche dall’assessora Patrizia Riva, che ha voluto ringraziare chi si è occupato del progetto: “Se ci impegneremo in azioni di accoglienza, faremo sicuramente del bene”.

Il professor Claudio Contento
Spente le luci, è iniziato quindi lo spettacolo e i giovani sono diventati i protagonisti della serata, narrando le loro storie tra giochi di luci e ombre, e raccontando emozioni profonde più con semplici silenzi che con parole.
E.Ma.