Merate: mostra “Ezio Bosso. Obiettivo la musica” in Villa
“Ezio Bosso. Obiettivo la musica” è il titolo della mostra inaugurata sabato mattina a Merate nella storica cornice di villa Confalonieri.

“Obiettivo come fine ultimo, ma anche obiettivo come strumento della macchina fotografica”, ha spiegato Daniela Cardani che con Gianni Sicoli ha promosso e organizzato la due giorni dedicata al grande musicista.


La mostra dell’artista Bruno Lucchi, nato a Levico Terme dove tuttora vive e lavora, scultore e fotografo con oltre 300 esposizioni personali e innumerevoli collettive al suo attivo, è infatti in gran parte una galleria fotografica con 60 foto esposte. Vi si possono però ammirare anche due significativi bassorilievi e disegni a penna inchiostro (alcuni leggermente acquarellati) dove protagoniste sono le mani del musicista, compositore e direttore d’orchestra. “Le mani sono lo specchio delle persone”, dice Lucchi, che così racconta l’origine della sua amicizia con Ezio Bosso: “Ho conosciuto Gianni Sicoli a Levico dove ha visitato il mio studio. Poiché ascolto sempre musica mentre lavoro mi ha regalato un cd con musiche di Bosso. Durante un viaggio in Francia ho ascoltato il cd e mi ha colpito e coinvolto moltissimo. Con Gianni abbiamo così cominciato ad andare insieme ai suoi concerti e soprattutto alle prove aperte dove ho potuto scattare le foto più belle. Per poter fotografare senza far rumore ho acquistato una Nikon con prestazioni molto elevate, ma purtroppo di lì a poco Bosso è scomparso”.


La mostra a Merate è una prima assoluta, grazie proprio alla conoscenza con Gianni Sicoli a cui lo unisce la missione di coltivare la memoria del musicista.

“Un regalo prezioso donato ai cittadini di Merate in collaborazione con l’Amministrazione comunale”: così ha definito Daniela Cardani l’evento che, oltre alla mostra, prevede un concerto domenica pomeriggio alle 16 nell’auditorium Giusi Spezzaferri.

Tutti ricorderanno che in villa Confalonieri nel mese di novembre è stata ospitata la mostra sul “Narciso” di Caravaggio. Ebbene, “Bosso può essere definito l’anti-narciso per eccellenza”, ha affermato Sicoli, “lui era un collezionista di bellezza che elargiva senza limiti. Orgoglioso del suo essere musicista, ma solo per far innamorare gli altri della musica”.

Una conferma di questo suo modo di essere è venuta anche da Francesco Mazzonetto, giovane musicista con una carriera brillante e fulminea che l’ha portato a soli 25 anni a ricoprire il ruolo di direttore artistico del “Musica Regina in Villa” International Music Festival di Torino dopo aver vinto numerosi premi a concorsi pianistici nazionali e internazionali.

“Ho conosciuto Ezio nel 2016, lui mi dava preziosi consigli e ho capito ben presto la sua unicità”, ha raccontato Mazzonetto. “A un concerto presso il Lingotto di Torino ha incitato la platea a un applauso per me che ero presente, nessun altro artista lo farebbe. Aveva una profonda umanità e mi ha fatto conoscere un modo diverso di fare musica, più libero e meno accademico. Lui infatti non era apprezzato come avrebbe meritato nelle accademie, ma posso affermare che è stato una di quelle presenze che camminano una sola volta sul pianeta. Purtroppo, come spesso accade, ce ne si accorge in ritardo”.

All’inaugurazione della mostra di Bruno Lucchi, che resterà esposta in villa Confalonieri nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 dalle 10 alle 18,30, hanno presenziato l’assessora alla Cultura Patrizia Riva e il sindaco Mattia Salvioni.
“Bosso ha lasciato un messaggio dall’alto contenuto culturale e sociale, e oggi lo celebriamo con la mostra di un altro importante artista”, ha affermato l’assessora.
Il primo cittadino ha invece messo l’accento sull’importanza di essere genuini come lo era Ezio Bosso: “Essere sé stessi sempre, indipendentemente dai giudizi altrui. A volte le cose sembrano facili ma sono difficili da comprendere e la comprensione arriva sul lungo periodo”.

Mattia Salvioni, Francesco Mazzonetto, Gianni Sicoli, Bruno Lucchi, Daniela Cardani
“Obiettivo come fine ultimo, ma anche obiettivo come strumento della macchina fotografica”, ha spiegato Daniela Cardani che con Gianni Sicoli ha promosso e organizzato la due giorni dedicata al grande musicista.


La mostra dell’artista Bruno Lucchi, nato a Levico Terme dove tuttora vive e lavora, scultore e fotografo con oltre 300 esposizioni personali e innumerevoli collettive al suo attivo, è infatti in gran parte una galleria fotografica con 60 foto esposte. Vi si possono però ammirare anche due significativi bassorilievi e disegni a penna inchiostro (alcuni leggermente acquarellati) dove protagoniste sono le mani del musicista, compositore e direttore d’orchestra. “Le mani sono lo specchio delle persone”, dice Lucchi, che così racconta l’origine della sua amicizia con Ezio Bosso: “Ho conosciuto Gianni Sicoli a Levico dove ha visitato il mio studio. Poiché ascolto sempre musica mentre lavoro mi ha regalato un cd con musiche di Bosso. Durante un viaggio in Francia ho ascoltato il cd e mi ha colpito e coinvolto moltissimo. Con Gianni abbiamo così cominciato ad andare insieme ai suoi concerti e soprattutto alle prove aperte dove ho potuto scattare le foto più belle. Per poter fotografare senza far rumore ho acquistato una Nikon con prestazioni molto elevate, ma purtroppo di lì a poco Bosso è scomparso”.

L'assessora Patrizia Riva

La mostra a Merate è una prima assoluta, grazie proprio alla conoscenza con Gianni Sicoli a cui lo unisce la missione di coltivare la memoria del musicista.

“Un regalo prezioso donato ai cittadini di Merate in collaborazione con l’Amministrazione comunale”: così ha definito Daniela Cardani l’evento che, oltre alla mostra, prevede un concerto domenica pomeriggio alle 16 nell’auditorium Giusi Spezzaferri.

Tutti ricorderanno che in villa Confalonieri nel mese di novembre è stata ospitata la mostra sul “Narciso” di Caravaggio. Ebbene, “Bosso può essere definito l’anti-narciso per eccellenza”, ha affermato Sicoli, “lui era un collezionista di bellezza che elargiva senza limiti. Orgoglioso del suo essere musicista, ma solo per far innamorare gli altri della musica”.

Una conferma di questo suo modo di essere è venuta anche da Francesco Mazzonetto, giovane musicista con una carriera brillante e fulminea che l’ha portato a soli 25 anni a ricoprire il ruolo di direttore artistico del “Musica Regina in Villa” International Music Festival di Torino dopo aver vinto numerosi premi a concorsi pianistici nazionali e internazionali.

“Ho conosciuto Ezio nel 2016, lui mi dava preziosi consigli e ho capito ben presto la sua unicità”, ha raccontato Mazzonetto. “A un concerto presso il Lingotto di Torino ha incitato la platea a un applauso per me che ero presente, nessun altro artista lo farebbe. Aveva una profonda umanità e mi ha fatto conoscere un modo diverso di fare musica, più libero e meno accademico. Lui infatti non era apprezzato come avrebbe meritato nelle accademie, ma posso affermare che è stato una di quelle presenze che camminano una sola volta sul pianeta. Purtroppo, come spesso accade, ce ne si accorge in ritardo”.

All’inaugurazione della mostra di Bruno Lucchi, che resterà esposta in villa Confalonieri nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 dalle 10 alle 18,30, hanno presenziato l’assessora alla Cultura Patrizia Riva e il sindaco Mattia Salvioni.
“Bosso ha lasciato un messaggio dall’alto contenuto culturale e sociale, e oggi lo celebriamo con la mostra di un altro importante artista”, ha affermato l’assessora.
Il primo cittadino ha invece messo l’accento sull’importanza di essere genuini come lo era Ezio Bosso: “Essere sé stessi sempre, indipendentemente dai giudizi altrui. A volte le cose sembrano facili ma sono difficili da comprendere e la comprensione arriva sul lungo periodo”.
A.Vi.