Ponte: un deciso "no" allo scempio del San Michele
Il S. Michele è tornato di prepotenza sulla stampa perché è stato avviato il Pubblico Dibattito, imposto dalla legge degli appalti proprio in relazione alla delicatezza del sito.
Il Comitato Cittadini Ponti, in quanto portatore di interessi di cittadinanza è coinvolto nel dibattito e dirà la sua.
Abbiamo letto con attenzione le relazioni/proposte che RFI ha messo a disposizione come base di discussione. Ci confermiamo nella nostra decisa contrarietà a qualsivoglia costruzione affiancata, di fatto, a meno di 30 metri dal S. Michele. Sarebbe la definitiva deturpazione di un monumento storico unico che dà prestigio culturale e ambientale a tutta la zona.
Attenzione, però: il Comitato è decisamente a favore della costruzione di un nuovo ponte ferroviario con relativo doppio binario ma non qui! Il buonsenso, la lungimiranza e il rispetto della storia esigono che RFI risolva il problema impegnandosi nella variante, con tracciato più ampio, a Sud circa 3 Km. Costa di più? Beh sui costi occorre ragionare sul fatto che la soluzione uno, molto apprezzata da Regione e Calusco d’Adda riporta un costo X che non tiene conto di tutto quello che si dovrà poi affrontare per sistemare una viabilità stravolta, né i costi in termini di inquinamento (aria/rumori) e di perdita generalizzata di valore dell’intera area. È come se per rifarci l’arcata dentaria decidessimo di scegliere il preventivo più basso che ci farà poi masticare male e ci deturperà la faccia per sempre. Se il ponte in questa posizione presso il S.Michele non si è potuto fare in tanti anni è proprio perché il sito ha un valore e una delicatezza, una problematicità intrinseci che vietano interventi aggressivi e imponenti. La franosità delle rive accertata e documentata è un altro elemento che ci deve preoccupare.
Dunque ci domandiamo: per quale ragione si insiste così pesantemente nel proporre un’opera- scempio? Per quale ragione si rinuncia così facilmente alla candidatura a bene dell’Unesco facendo una figura decisamente brutta con gli altri concorrenti europei? Perché insistere qui se esistono, già studiate e proposte in passato, le giuste soluzioni? Noi diciamo sì al nuovo ponte, sì ai nuovi ponti ma collocati lontano dal S. Michele; non vogliamo essere responsabili di una perdita storica definitiva. Tra l’altro dalla relazione si evince che non poche saranno le conseguenze sugli immobili vicini alla attuale linea: case private che dovranno essere abbattute, forse con ricche compensazioni, chissà, ma l’assetto urbanistico e il traffico veicolare e ferroviario di Paderno e limitrofi subirà uno stravolgimento peggiorativo. Allora perché non agire dove non esistono al momento nuclei abitativi?
Si proporrebbe anche una soluzione del tipo: facciamo solo il ponte per il raddoppio ferroviario lì, accanto al S. Michele e la strada si faccia altrove (nella relazione si dice ”a Nord”). Beh, a nostro avviso anche il solo ponte ferroviario sarebbe un orribile scempio e a quel punto giustificherebbe la scelta (una coprogettazione che appare economica) di metterci sopra la strada a doppia corsia come desiderano la Regione e Calusco.
Abbiamo scritto alle Amministrazioni che in questi anni hanno preso posizione chiedendo che la scelta delle nuove strutture a scavalco dell’Adda, necessarie da decenni, vedessero lo studio collettivo di ogni implicazione futura e hanno chiesto di far parte, a pieno titolo, delle scelte in merito.
Oggi si avvia questo Pubblico Dibattito. Immaginando che non si tratti di una pura formalità ma che le rappresentanze della cittadinanza abbiano il giusto peso, abbiamo chiesto che, con coraggio, fermezza e compattezza esse dicano no a qualsiasi opera che tolga definitivamente al S. Michele, monumento di incomparabile intrinseco valore, la sua presenza simbolica di un territorio ricco di bellezza e storia.
Neppure al comitato piacciono le code, deve essere chiaro, ma l’approntamento di percorsi alternativi più veloci e razionali anche se lievemente più lunghi, toglierebbe dall’ “imbuto” del S. Michele molto traffico non strettamente locale. Viceversa, un’arteria importante, proprio qui collocata, attirerebbe traffico pesante e migliaia di veicoli in più causando ingorghi e rallentamenti.
Molte Amministrazioni nei loro documenti denunciano che non esista, nelle relazioni proposte una documentata valutazione dell’impatto viabilistico (né ferroviario, del resto…) e delle opere che dovrebbero ovviare al problema. In effetti non esistono: una ragione in più per dire: No, troppi problemi ci aspettano: i nuovi ponti siano progettati LONTANO dal S. Michele.
CLICCA QUI per la lettera alle amministrazioni
CLICCA QUI per la lettera al Ministero della Cultura
16 maggio 2025
cittadiniponti@gmail.com
Il Comitato Cittadini Ponti, in quanto portatore di interessi di cittadinanza è coinvolto nel dibattito e dirà la sua.
Abbiamo letto con attenzione le relazioni/proposte che RFI ha messo a disposizione come base di discussione. Ci confermiamo nella nostra decisa contrarietà a qualsivoglia costruzione affiancata, di fatto, a meno di 30 metri dal S. Michele. Sarebbe la definitiva deturpazione di un monumento storico unico che dà prestigio culturale e ambientale a tutta la zona.
Attenzione, però: il Comitato è decisamente a favore della costruzione di un nuovo ponte ferroviario con relativo doppio binario ma non qui! Il buonsenso, la lungimiranza e il rispetto della storia esigono che RFI risolva il problema impegnandosi nella variante, con tracciato più ampio, a Sud circa 3 Km. Costa di più? Beh sui costi occorre ragionare sul fatto che la soluzione uno, molto apprezzata da Regione e Calusco d’Adda riporta un costo X che non tiene conto di tutto quello che si dovrà poi affrontare per sistemare una viabilità stravolta, né i costi in termini di inquinamento (aria/rumori) e di perdita generalizzata di valore dell’intera area. È come se per rifarci l’arcata dentaria decidessimo di scegliere il preventivo più basso che ci farà poi masticare male e ci deturperà la faccia per sempre. Se il ponte in questa posizione presso il S.Michele non si è potuto fare in tanti anni è proprio perché il sito ha un valore e una delicatezza, una problematicità intrinseci che vietano interventi aggressivi e imponenti. La franosità delle rive accertata e documentata è un altro elemento che ci deve preoccupare.
Dunque ci domandiamo: per quale ragione si insiste così pesantemente nel proporre un’opera- scempio? Per quale ragione si rinuncia così facilmente alla candidatura a bene dell’Unesco facendo una figura decisamente brutta con gli altri concorrenti europei? Perché insistere qui se esistono, già studiate e proposte in passato, le giuste soluzioni? Noi diciamo sì al nuovo ponte, sì ai nuovi ponti ma collocati lontano dal S. Michele; non vogliamo essere responsabili di una perdita storica definitiva. Tra l’altro dalla relazione si evince che non poche saranno le conseguenze sugli immobili vicini alla attuale linea: case private che dovranno essere abbattute, forse con ricche compensazioni, chissà, ma l’assetto urbanistico e il traffico veicolare e ferroviario di Paderno e limitrofi subirà uno stravolgimento peggiorativo. Allora perché non agire dove non esistono al momento nuclei abitativi?
Si proporrebbe anche una soluzione del tipo: facciamo solo il ponte per il raddoppio ferroviario lì, accanto al S. Michele e la strada si faccia altrove (nella relazione si dice ”a Nord”). Beh, a nostro avviso anche il solo ponte ferroviario sarebbe un orribile scempio e a quel punto giustificherebbe la scelta (una coprogettazione che appare economica) di metterci sopra la strada a doppia corsia come desiderano la Regione e Calusco.
Abbiamo scritto alle Amministrazioni che in questi anni hanno preso posizione chiedendo che la scelta delle nuove strutture a scavalco dell’Adda, necessarie da decenni, vedessero lo studio collettivo di ogni implicazione futura e hanno chiesto di far parte, a pieno titolo, delle scelte in merito.
Oggi si avvia questo Pubblico Dibattito. Immaginando che non si tratti di una pura formalità ma che le rappresentanze della cittadinanza abbiano il giusto peso, abbiamo chiesto che, con coraggio, fermezza e compattezza esse dicano no a qualsiasi opera che tolga definitivamente al S. Michele, monumento di incomparabile intrinseco valore, la sua presenza simbolica di un territorio ricco di bellezza e storia.
Neppure al comitato piacciono le code, deve essere chiaro, ma l’approntamento di percorsi alternativi più veloci e razionali anche se lievemente più lunghi, toglierebbe dall’ “imbuto” del S. Michele molto traffico non strettamente locale. Viceversa, un’arteria importante, proprio qui collocata, attirerebbe traffico pesante e migliaia di veicoli in più causando ingorghi e rallentamenti.
Molte Amministrazioni nei loro documenti denunciano che non esista, nelle relazioni proposte una documentata valutazione dell’impatto viabilistico (né ferroviario, del resto…) e delle opere che dovrebbero ovviare al problema. In effetti non esistono: una ragione in più per dire: No, troppi problemi ci aspettano: i nuovi ponti siano progettati LONTANO dal S. Michele.
CLICCA QUI per la lettera alle amministrazioni
CLICCA QUI per la lettera al Ministero della Cultura
16 maggio 2025
cittadiniponti@gmail.com
Comitato Cittadini Ponti