Anche questo è Comunità
Buongiorno signor C.B. Io tutta questa opinione pubblica solidale con lo scolaro non ce l’ho vista e penso che il problema stia proprio qui. Le uniche manifestazioni di solidarietà sono arrivate da altri giovani vittime di bullismo i dai loro parenti. Chi non viene toccato dal problema se ne frega. La disapprovazione sociale sarebbe il principale deterrente per i bulli, ma anche per chiunque compia atti contrari alla legge. Da noi manca completamente e poi ci si accanisce contro la dott.ssa Riva che, seppur non totalmente condivisibile nelle posizioni, la vedo vittima della sete di rivalsa delle opposizioni, in un certo senso bullizzata a sua volta. I toni mi sembrano troppo violenti e c’è aria di caccia alle streghe. Sono dispiaciuta per il ragazzo, ma suppongo che la delusione derivi anche dall’essersi sentito abbandonato dalla comunità e non nello specifico dalla dott.sa Riva. Sono dell’idea che si debba confrontarsi, che si debbano smorzare i toni e che si debba cominciare a tornare ad essere comunità. Il nome del “bullo” non può essere reso pubblico e non capisco cosa ci voglia fare con questa informazione. Gogna pubblica? Vogliamo emarginarlo? Picchiarlo? Incollarlo? Lasciamo che le istituzioni facciano il loro mestiere per riportarlo nella giusta direzione. Sarà questa la nostra più grande vendetta. Anche questo vuol dire essere una comunità. Buona giornata.
Elena