La responsabilità è tutta delle opposizioni
Gentile direttore,
sono basita dal fatto che non veda il marcio che c’è nell’opposizione attaccando solo Salvioni e la Riva. Chi deve vergognarsi infatti sono coloro che la vicenda bullismo la stanno sfruttando per ottenere visibilità politica e, visto il clamore mediatico, hanno fiutato il boccone ghiotto e ci si sono buttati a capofitto per il proprio tornaconto personale. Tali argomenti purtroppo non meritano questa visibilità sulla pubblica piazza, a tutela di bambini, famiglie ed istituzione scolastica. Ha denunciato la mamma sulla stampa, ha risposto la scuola. Punto. La vicenda per tutti gli altri deve finire qui. Perché la scuola per ovvie ragioni di privacy non può esporsi, e scrivere nel dettaglio cosa è successo. Certe vicende nel dettaglio non possono essere trattate nemmeno in assemblea di classe, ma singolarmente nei colloqui privati con le famiglie. Che sono e devono restare P R I V A T I. Meratesi, non fatevi infinocchiare da chi butta tutto in piazza e in caciara e ne trae vantaggio. La vicenda è triste, ma noi non conosciamo nulla, nemmeno la stampa, perché il racconto lucido e obiettivo della vicenda lo possono dare solo le insegnanti, che però per ovvie ragioni di privacy non possono parlare! Chi ha detto che il bullo non è stato individuato e non sono stati presi provvedimenti? Chi dice che non sono stati già messi in atto progetti sul gruppo classe? La mamma che non frequenta più quell'istituto? È ovvio che questa risposta non può finire su un giornale, e nemmeno in consiglio comunale! È ovvio che la scuola darà una risposta "democristiana", è ovvio che la Riva più che parlare con mamma e scuola di più non poteva, che altro poteva fare? Prendere una posizione senza conoscere cosa è successo e prendersi una denuncia da scuola o mamma? Ma si sa, l'ovvio viene derubricato a “bla bla” quando in mezzo, è ormai chiaro ed evidente, ci sono ben altri interessi. Le dinamiche per cui questo accade sono note: ignoranza, populismo, chiacchiere da bar, pancia degli elettori. Ma c’è chi campa di queste cose e ci guadagna pure. Chi però sfrutta questa vicenda per altri motivi e per visibilità deve VERGOGNARSI!!! E questi squallidi personaggi di partito che fingono comprensione sanno benissimo che il comune non può fare nulla in questa vicenda, mica può schierarsi in una vicenda del genere!!! Ma scherziamo? Ma davvero vogliamo farci dare lezioni di didattica, pedagogia e processi educativi da una come la Panzeri che non ha uno straccio di competenza e formazione in tal senso? Ma la Panzeri sa come funziona una scuola nel 2025? Sa che non c’entra nulla con l'istituzione che ha frequentato lei ormai molti decenni orsono, peraltro da alunna e non da formatrice? La risposta è semplice, la Panzeri non lo sa, non sa nulla di scuola, non sa come si formano gli insegnanti, quali sono processi e protocolli interni, non è aggiornata, non frequenta i luoghi educativi dove, con coraggio, ogni giorno lavorano insegnanti ed educatori, tra mille difficoltà, precariato e pagati due lire. Non sa nulla di nulla, ma sa molto bene come sfruttare questo caso per tornaconto politico. Svegliatevi meratesi, la Panzeri finge comprensione e preoccupazione ma ha un solo scopo: lavorare per la sua parte politica, che la ricompensa con nomine ben retribuite... La Panzeri (e non solo lei…) smentirà tutto e continuerà a mantenere la sua posizione, ma non vorrei essere in lei quando, tornata a casa la sera, cadute le maschere del teatrino della politica, dovrà vedersela con la sua coscienza.
sono basita dal fatto che non veda il marcio che c’è nell’opposizione attaccando solo Salvioni e la Riva. Chi deve vergognarsi infatti sono coloro che la vicenda bullismo la stanno sfruttando per ottenere visibilità politica e, visto il clamore mediatico, hanno fiutato il boccone ghiotto e ci si sono buttati a capofitto per il proprio tornaconto personale. Tali argomenti purtroppo non meritano questa visibilità sulla pubblica piazza, a tutela di bambini, famiglie ed istituzione scolastica. Ha denunciato la mamma sulla stampa, ha risposto la scuola. Punto. La vicenda per tutti gli altri deve finire qui. Perché la scuola per ovvie ragioni di privacy non può esporsi, e scrivere nel dettaglio cosa è successo. Certe vicende nel dettaglio non possono essere trattate nemmeno in assemblea di classe, ma singolarmente nei colloqui privati con le famiglie. Che sono e devono restare P R I V A T I. Meratesi, non fatevi infinocchiare da chi butta tutto in piazza e in caciara e ne trae vantaggio. La vicenda è triste, ma noi non conosciamo nulla, nemmeno la stampa, perché il racconto lucido e obiettivo della vicenda lo possono dare solo le insegnanti, che però per ovvie ragioni di privacy non possono parlare! Chi ha detto che il bullo non è stato individuato e non sono stati presi provvedimenti? Chi dice che non sono stati già messi in atto progetti sul gruppo classe? La mamma che non frequenta più quell'istituto? È ovvio che questa risposta non può finire su un giornale, e nemmeno in consiglio comunale! È ovvio che la scuola darà una risposta "democristiana", è ovvio che la Riva più che parlare con mamma e scuola di più non poteva, che altro poteva fare? Prendere una posizione senza conoscere cosa è successo e prendersi una denuncia da scuola o mamma? Ma si sa, l'ovvio viene derubricato a “bla bla” quando in mezzo, è ormai chiaro ed evidente, ci sono ben altri interessi. Le dinamiche per cui questo accade sono note: ignoranza, populismo, chiacchiere da bar, pancia degli elettori. Ma c’è chi campa di queste cose e ci guadagna pure. Chi però sfrutta questa vicenda per altri motivi e per visibilità deve VERGOGNARSI!!! E questi squallidi personaggi di partito che fingono comprensione sanno benissimo che il comune non può fare nulla in questa vicenda, mica può schierarsi in una vicenda del genere!!! Ma scherziamo? Ma davvero vogliamo farci dare lezioni di didattica, pedagogia e processi educativi da una come la Panzeri che non ha uno straccio di competenza e formazione in tal senso? Ma la Panzeri sa come funziona una scuola nel 2025? Sa che non c’entra nulla con l'istituzione che ha frequentato lei ormai molti decenni orsono, peraltro da alunna e non da formatrice? La risposta è semplice, la Panzeri non lo sa, non sa nulla di scuola, non sa come si formano gli insegnanti, quali sono processi e protocolli interni, non è aggiornata, non frequenta i luoghi educativi dove, con coraggio, ogni giorno lavorano insegnanti ed educatori, tra mille difficoltà, precariato e pagati due lire. Non sa nulla di nulla, ma sa molto bene come sfruttare questo caso per tornaconto politico. Svegliatevi meratesi, la Panzeri finge comprensione e preoccupazione ma ha un solo scopo: lavorare per la sua parte politica, che la ricompensa con nomine ben retribuite... La Panzeri (e non solo lei…) smentirà tutto e continuerà a mantenere la sua posizione, ma non vorrei essere in lei quando, tornata a casa la sera, cadute le maschere del teatrino della politica, dovrà vedersela con la sua coscienza.
Laura
Guardi a mio parere il tutto è scaturito dalla risposta resa in Aula dall'Assessora competente. Sarebbero bastate quattro parole: abbiamo fatto quello che è nel nostro perimetro, dato che non abbiamo margini di manovra. Deprechiamo l'accaduto e auspichiamo che la scuola riesca a intervenire prima che determinate situazioni si deteriorino. Punto. Invece una lunga risposta in difesa della scuola e nella replica soltanto un accenno di solidarietà alla famiglia. Mentre era proprio nello scritto meditato a lungo che si poteva e si doveva dare lo spazio alla vittima. Poi naturalmente ciascuno è libero di interpretare i fatti come meglio ritiene. Credo però che Paola Panzeri abbia risposto sul punto, non per tornaconto politico.
