Merate: in crescita l’attività della Scuola d’arte pura e applicata Fratelli Cernuschi
Non conosce crisi la Scuola d’arte pura e applicata Fratelli Cernuschi, con sede a Merate in viale Lombardia. La sua attività, costantemente in crescita, non si è fermata neppure durante il periodo della pandemia quando, pur di non lasciare i propri allievi senza il piacere della creatività, ha organizzato lezioni online il cui risultato sono stati i dipinti donati all’ospedale Mandic per arredare lo spazio della hall.
L’attività che svolge è prevalentemente didattica, come mostrano i dati relativi al 2024. A fruirne sono per il 70% adulti, per il 30% bambini e ragazzi. Attività collaterali sono costituite da mostre e conferenze.

All’Associazione di promozione sociale che gestisce la scuola, nata nel 2017 a seguito del venir meno delle finalità proprie della Società di mutuo soccorso da cui deriva, aderiscono 156 associati, di cui 150 sono anche frequentanti delle attività artistiche di disegno, pittura ad acquarello, olio e acrilico, ceramica cotta e smaltata.
La fascia d’età più numerosa è quella degli adulti, ma c’è anche un bel gruppo, circa una cinquantina, con età inferiore ai 14 anni. Più difficile coinvolgere gli adolescenti, per i quali si stanno pensando nuovi corsi che possano essere per loro più attrattivi come quelli di pittura digitale e fumetto.

Da settembre partirà anche un corso di arteterapia, già in essere ma per il momento riservato in esclusiva a ragazzi “fragili”.
Chi si iscrive non deve necessariamente avere già delle abilità o competenze, perché, come spiega la direttrice Maria Trivulzio, “ogni allievo è seguito individualmente. C’è chi ha frequentato Brera e chi viene solo per realizzare un sogno nel cassetto e ogni insegnante adatta il programma a ciascuno di loro. Non si impone una tecnica, siamo noi che ci adattiamo alle singole esigenze”.

Le insegnanti, oltre alla stessa Maria Trivulzio, che insegna disegno e pittura ad acquarello, sono Cristina Cereda per la pittura a olio e acrilico, Daniela Angeli per la ceramica, Elide Castelli e Martina Spada per il disegno nei corsi per bambini; hanno tutte una lunga preparazione alle spalle e una grande motivazione e passione.

Cristina Cereda, ex allieva di Vincenzo Trivulzio che diresse l’accademia prima che la direzione passasse nelle mani della figlia Maria, è l’unica italiana facente parte di un’associazione statunitense di artisti astrofili, l’International Association of Astronomical Artists, e collabora con l’osservatorio di Brembate “La Torre del Sole” e con il planetario di Lecco.

Molto riconoscente al suo ex maestro con cui si era specializzata in acquarello, ha poi intrapreso la strada della pittura a olio ma con una tecnica particolare che si chiama “olio velatura”, risultante da sovrapposizioni di colore, tecnica usata da Leonardo da Vinci per la Gioconda.
A testimonianza della qualità dell’insegnamento che vi si pratica, come sottolineano la direttrice Trivulzio e il presidente Ernesto Passoni, c’è il fatto che da questa scuola sono usciti artisti che hanno avuto successo e fama come Donato Frisia senior e Donato Frisia junior, Franco Torazza, Enzo Sacheli, Sandro e Antonio Scaccabarozzi, Mauro Benatti, Giovanni Fossati, Fernando Andrea Massironi. Alcuni di loro, dopo essere stati allievi rimasero nella scuola come insegnanti.

Ogni due anni l’accademia organizza un’esposizione dei lavori realizzati. Questi vengono valutati da una giuria esterna che decreta i vincitori, a cui sarà assegnata una borsa di studio per ogni sezione del concorso, mentre ai bambini che risultano vincitori viene donato del materiale didattico.

Per il territorio la Scuola d’arte pura e applicata, nata come evoluzione di una Società di mutuo soccorso che ha avuto origine nel lontano 1867, è ormai un’istituzione. La Società di mutuo soccorso è passata attraverso varie fasi storiche: ha avuto un ruolo importante per la formazione professionale di figure artigianali necessarie alla realtà produttiva del territorio (ebanisti, falegnami, fabbri, mobilieri, disegnatori, pubblicitari) per poi, una volta istituite le scuole professionali pubbliche nel dopoguerra, trasformarsi in accademia d’arte.
Ulteriori informazioni sul sito.
L’attività che svolge è prevalentemente didattica, come mostrano i dati relativi al 2024. A fruirne sono per il 70% adulti, per il 30% bambini e ragazzi. Attività collaterali sono costituite da mostre e conferenze.

All’Associazione di promozione sociale che gestisce la scuola, nata nel 2017 a seguito del venir meno delle finalità proprie della Società di mutuo soccorso da cui deriva, aderiscono 156 associati, di cui 150 sono anche frequentanti delle attività artistiche di disegno, pittura ad acquarello, olio e acrilico, ceramica cotta e smaltata.
La fascia d’età più numerosa è quella degli adulti, ma c’è anche un bel gruppo, circa una cinquantina, con età inferiore ai 14 anni. Più difficile coinvolgere gli adolescenti, per i quali si stanno pensando nuovi corsi che possano essere per loro più attrattivi come quelli di pittura digitale e fumetto.

Da settembre partirà anche un corso di arteterapia, già in essere ma per il momento riservato in esclusiva a ragazzi “fragili”.
Chi si iscrive non deve necessariamente avere già delle abilità o competenze, perché, come spiega la direttrice Maria Trivulzio, “ogni allievo è seguito individualmente. C’è chi ha frequentato Brera e chi viene solo per realizzare un sogno nel cassetto e ogni insegnante adatta il programma a ciascuno di loro. Non si impone una tecnica, siamo noi che ci adattiamo alle singole esigenze”.

Le insegnanti, oltre alla stessa Maria Trivulzio, che insegna disegno e pittura ad acquarello, sono Cristina Cereda per la pittura a olio e acrilico, Daniela Angeli per la ceramica, Elide Castelli e Martina Spada per il disegno nei corsi per bambini; hanno tutte una lunga preparazione alle spalle e una grande motivazione e passione.

Cristina Cereda, ex allieva di Vincenzo Trivulzio che diresse l’accademia prima che la direzione passasse nelle mani della figlia Maria, è l’unica italiana facente parte di un’associazione statunitense di artisti astrofili, l’International Association of Astronomical Artists, e collabora con l’osservatorio di Brembate “La Torre del Sole” e con il planetario di Lecco.

Molto riconoscente al suo ex maestro con cui si era specializzata in acquarello, ha poi intrapreso la strada della pittura a olio ma con una tecnica particolare che si chiama “olio velatura”, risultante da sovrapposizioni di colore, tecnica usata da Leonardo da Vinci per la Gioconda.
A testimonianza della qualità dell’insegnamento che vi si pratica, come sottolineano la direttrice Trivulzio e il presidente Ernesto Passoni, c’è il fatto che da questa scuola sono usciti artisti che hanno avuto successo e fama come Donato Frisia senior e Donato Frisia junior, Franco Torazza, Enzo Sacheli, Sandro e Antonio Scaccabarozzi, Mauro Benatti, Giovanni Fossati, Fernando Andrea Massironi. Alcuni di loro, dopo essere stati allievi rimasero nella scuola come insegnanti.

Ogni due anni l’accademia organizza un’esposizione dei lavori realizzati. Questi vengono valutati da una giuria esterna che decreta i vincitori, a cui sarà assegnata una borsa di studio per ogni sezione del concorso, mentre ai bambini che risultano vincitori viene donato del materiale didattico.

Per il territorio la Scuola d’arte pura e applicata, nata come evoluzione di una Società di mutuo soccorso che ha avuto origine nel lontano 1867, è ormai un’istituzione. La Società di mutuo soccorso è passata attraverso varie fasi storiche: ha avuto un ruolo importante per la formazione professionale di figure artigianali necessarie alla realtà produttiva del territorio (ebanisti, falegnami, fabbri, mobilieri, disegnatori, pubblicitari) per poi, una volta istituite le scuole professionali pubbliche nel dopoguerra, trasformarsi in accademia d’arte.
Ulteriori informazioni sul sito.
A.Vi.