Paderno: un anno dalla frana. Il 16 un incontro tra vari enti
È già passato un anno dalla tragica serata in cui la montagna si abbatté con furia distruttrice lungo l'alzaia dell'Adda, nel tratto tra la centrale Bertini e la Conca Madre, nella zona eco museale del Parco Adda Nord. Migliaia di tonnellate di rocce, alberi, terriccio si sono riversate a valle e hanno interrotto la percorrenza della alzaia: una via di importanza storica e strategica che dal medioevo garantiva il collegamento tra il Milanese e la Valtellina, resistendo e sopravvivendo alle intemperie e alle guerre.
Dal 16 maggio scorso la ferita è aperta e da allora sono state spesi fiumi di parole, ma ad oggi traspare ancora poca, poca concretezza. A farne le spese il ristoro Stallazzo, gestito dalla cooperativa sociale Solleva che si è vista ridurre drasticamente le economie, obbligando la riduzione del personale, la chiusura invernale, con l'apertura attuale nei fine settimana resa possibile con l'impiego dei soli volontari.
Il punto di ristoro era stato pensato della cooperativa sociale Soleva quale opportunità per il reinserimento lavorativo e sociale di persone svantaggiate che in questo modo trovavano risposte ai propri bisogni esistenziali e materiali.
Tutto è stato spazzato via dalla furia della natura, anche le buone intenzioni, i sogni più ambiziosi, ma anche i progetti concreti e soprattutto l'economia della cooperativa che ancora oggi è a forte rischio chiusura.
Il dissesto non ha origini fatali e misteriose, ma trova ragione nella mancanza di attenzioni dell'uomo. Da troppi decenni vengono disattese azioni sistematiche dedicate alla manutenzione dei boschi e dei siti. Così succede che un temporale, forse un po' più intenso del solito, favorito anche dai cambiamenti climatici in atto, determini un danno catastrofico.
L'interruzione della alzaia penalizza anche i numerosi ciclisti, turisti, gruppi familiari che abitualmente dal Milanese raggiungevano nei fine settimana le sponde del Lago, facendo tappa allo Stallazzo. Dopo iter complessi, fatti da riunioni faticose, considerata anche la polverizzazione delle competenze sull'area, il denaro per la riparazione del danno è stato trovato e Regione Lombardia ha stanziato un milione e mezzo di euro o poco più, attraverso la Provincia di Monza Brianza che ha la competenza territoriale del luogo della frana. Si tratta ora di dare concretezza alle intenzioni e tramutare in azioni i propositi perché la frana è ancora tutta lì sul posto ed in un anno non è stato rimosso un sassolino.

Nei mesi scorsi la cooperativa Solleva, con l'aiuto delle associazioni del territorio aveva promosso la raccolta di firme (complessivamente 4.000) a sostegno della causa, consegnate successivamente all'assessore regionale Comazzi.
Per scuotere gli animi, per favorire il dialogo, per costruire nuove strade sulle macerie degli errori del passato, la cooperativa Solleva ha voluto organizzare una tavola rotonda con la partecipazione delle istituzioni, a tutti i livelli e del privato culturale e sociale che opera nel territorio. Obiettivo è fare il punto della situazione, per far scaturire progetti. Si dice che dalle ceneri l'Araba Fenice abbia sempre trovato nuova vita. Anche in questa occasione l'oggettiva difficoltà del momento può diventare strumento di unità e stimolo per costruire nuove strade, anche in senso figurato.
L'appuntamento è allo Stallazzo per venerdì 16 maggio
Dalle ore 11 e fino al tardo pomeriggio, si confronteranno pubblici amministratori europei, nazionali, regionali, provinciali, locali con i dirigenti dell'Ente Parco Adda Nord, la cooperativa Solleva, il Rotary Club, le Pro loco e le associazioni varie. Hanno già garantito la propria partecipazione una ventina tra parlamentari nazionali e regionali, sindaci. Nei prossimi giorni verrà organizzata la scaletta degli interventi
Sarà assicurata ampia possibilità di dibattito
Dal 16 maggio scorso la ferita è aperta e da allora sono state spesi fiumi di parole, ma ad oggi traspare ancora poca, poca concretezza. A farne le spese il ristoro Stallazzo, gestito dalla cooperativa sociale Solleva che si è vista ridurre drasticamente le economie, obbligando la riduzione del personale, la chiusura invernale, con l'apertura attuale nei fine settimana resa possibile con l'impiego dei soli volontari.
Il punto di ristoro era stato pensato della cooperativa sociale Soleva quale opportunità per il reinserimento lavorativo e sociale di persone svantaggiate che in questo modo trovavano risposte ai propri bisogni esistenziali e materiali.

Luigi Gasparini
Il dissesto non ha origini fatali e misteriose, ma trova ragione nella mancanza di attenzioni dell'uomo. Da troppi decenni vengono disattese azioni sistematiche dedicate alla manutenzione dei boschi e dei siti. Così succede che un temporale, forse un po' più intenso del solito, favorito anche dai cambiamenti climatici in atto, determini un danno catastrofico.
L'interruzione della alzaia penalizza anche i numerosi ciclisti, turisti, gruppi familiari che abitualmente dal Milanese raggiungevano nei fine settimana le sponde del Lago, facendo tappa allo Stallazzo. Dopo iter complessi, fatti da riunioni faticose, considerata anche la polverizzazione delle competenze sull'area, il denaro per la riparazione del danno è stato trovato e Regione Lombardia ha stanziato un milione e mezzo di euro o poco più, attraverso la Provincia di Monza Brianza che ha la competenza territoriale del luogo della frana. Si tratta ora di dare concretezza alle intenzioni e tramutare in azioni i propositi perché la frana è ancora tutta lì sul posto ed in un anno non è stato rimosso un sassolino.

Nei mesi scorsi la cooperativa Solleva, con l'aiuto delle associazioni del territorio aveva promosso la raccolta di firme (complessivamente 4.000) a sostegno della causa, consegnate successivamente all'assessore regionale Comazzi.
Per scuotere gli animi, per favorire il dialogo, per costruire nuove strade sulle macerie degli errori del passato, la cooperativa Solleva ha voluto organizzare una tavola rotonda con la partecipazione delle istituzioni, a tutti i livelli e del privato culturale e sociale che opera nel territorio. Obiettivo è fare il punto della situazione, per far scaturire progetti. Si dice che dalle ceneri l'Araba Fenice abbia sempre trovato nuova vita. Anche in questa occasione l'oggettiva difficoltà del momento può diventare strumento di unità e stimolo per costruire nuove strade, anche in senso figurato.
L'appuntamento è allo Stallazzo per venerdì 16 maggio
Dalle ore 11 e fino al tardo pomeriggio, si confronteranno pubblici amministratori europei, nazionali, regionali, provinciali, locali con i dirigenti dell'Ente Parco Adda Nord, la cooperativa Solleva, il Rotary Club, le Pro loco e le associazioni varie. Hanno già garantito la propria partecipazione una ventina tra parlamentari nazionali e regionali, sindaci. Nei prossimi giorni verrà organizzata la scaletta degli interventi
Sarà assicurata ampia possibilità di dibattito
Luigi Gasparini, legale rappresentante della Cooperativa Solleva
Date evento
venerdì, 16 maggio 2025