Lomagna: in CC approvati rendiconto di gestione 2024 e TARI con ampio dibattito

Il Consiglio Comunale di Lomagna si è riunito per una seduta che ha visto accendersi un profondo dibattito attorno l'approvazione del rendiconto della gestione per l'anno 2024 e delle tariffe TARI per il 2025. L'incontro, tenutosi dopo un minuto di silenzio in ricordo di Papa Francesco, ha offerto l'occasione per presentare un quadro dettagliato delle attività svolte dall'amministrazione comunale nel corso dell'anno precedente, con interventi degli assessori e consiglieri con delega.
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Il primo punto all'ordine del giorno, l'approvazione del rendiconto della gestione 2024, è stato illustrato dall'assessore Pierangelo Manganini, il quale ha mostrato il quadro generale caratterizzato da entrate totali pari a 4.541.493 €, a cui si aggiungono entrate per conto terzi per 522.966,91 €, per un totale di 5.064.459,91 €. Considerando l'utilizzo dell'avanzo 2023 (497.888,53 €, di cui 412.823,88 € per investimenti e 85.064,65 € per parte corrente) e il Fondo Pluriennale Vincolato (33.650 € di parte corrente e 560.449,65 € in conto capitale), si perviene a un totale complessivo di 6.156.448 €. Le spese correnti si sono attestate a 4.213.174,86 €, le spese in conto capitale a 866.318,52 € e quelle rinviate all'esercizio 2025 in FPV a 205.721 € (legate ai lavori al centro diurno integrato). Il totale delle spese finali è stato di 5.285.214,38 € . Aggiungendo il rimborso prestiti (108.303,65 €) e le spese per conto terzi (522.966,91 €), le spese totali dell'esercizio ammontano a 5.916.485 €. Il risultato dell'esercizio ha registrato un avanzo pari a 239.963 €, con un totale a pareggio di 6.156.448 €.
L'assessore con competenza al bilancio ha poi dettagliato le spese per missioni:: 1.308.231 € per servizi istituzionali generali e di gestione; 999.417 € per diritti sociali, politiche sociali e famiglia; 900.886 € per istruzione e diritto allo studio; 554.339 € per sviluppo sostenibile, tutela del territorio e dell'ambiente; 168.427,27 € per ordine pubblico e sicurezza; 141.559 € per trasporti e diritto alla mobilità; 80.129 € per politiche giovanili, sport e tempo libero; 62.520 € per tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali; 5.163 € per soccorso civile; 1.500 € per energia e diversificazione delle fonti energetiche. Le spese per natura nel 2024, per un totale di 4.213.174,86 €, sono state principalmente costituite da: acquisti di beni e servizi (2.456.370 €), trasferimenti correnti (897.433 €) e redditi del lavoro dipendente (668.295 €).
Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2024 è stato calcolato in 1.160.240,46 €. Questo risultato deriva dal saldo di cassa al 31 dicembre (412.938,46 €) più i residui attivi (3.229.401 €) meno i residui passivi (2.275.532 €) e l'FPV (205.721 €). L'avanzo è stato accantonato o vincolato come segue: fondo crediti dubbi esigibilità (388.124 €), altri accantonamenti (16.033 €), parte vincolata (99.401 € per PNRR Anagrafe), parte destinata agli investimenti (201.004 €). La parte disponibile, o avanzo libero, è invece pari a 471.689,83 €. Manganini ha anche presentato una verifica obbligatoria di equilibrio di bilancio, che ha mostrato un saldo positivo della parte corrente (166.020 €) e un risultato di competenza complessivo positivo (239.963 €). Dopo aver sottratto le risorse accantonate stanziate di parte corrente, il valore di equilibrio di bilancio è 210.759,00 €6 .
La gestione dei residui ha evidenziato residui attivi totali per 3.229.401,00 € al 31 dicembre 2024 e residui passivi totali per 2.275.532,00 €.
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Successivamente, i vari assessori e consiglerii con deleghe hanno illustrato nel dettaglio le attività e i dati dei vari settori legati alla gestione comunale: tributi; Polizia Locale e sicurezza; ambiente e rifiuti; servizi bibliotecari; sport; servizi sociali e commercio; edilizia e lavori pubblici; attività culturali e istruzioni.
Terminata la presentazione del rendiconto, è seguito un dibattito animato. Il Consigliere Federico Manzoni, a nome del gruppo di minoranza, ha condiviso un'analisi confrontando il rendiconto di Lomagna con quello di Osnago, in modo da far emergere diverse criticità strutturali tra i due Comuni, che condividono diverse funzioni associate e gran parte della macchina amminsitrativa. Manzoni ha evidenziato il risultato d'amministrazione di Lomagna (1.160.240,46 €, di cui 471.689,83 € disponibile) rispetto a quello di Osnago (954.060 €). La critica principale si è focalizzata sull'incapacità di Lomagna di trasformare i progetti in risorse concrete, citando le entrate in conto capitale previste (3.699.853,01 €) contro quelle accertate (123.097,86 €), pari al 3,33% del previsto, mentre Osnago ha accertato l'83,54% delle previsioni. Questo dato, secondo l'opposizione, solleva interrogativi sulla capacità progettuale e di partecipazione ai bandi. È stato criticato l'uso di 85.000 € di avanzo per spese correnti a Lomagna, mentre Osnago ha utilizzato solo 10.000 €. Sul fronte istruzione, a Lomagna sono stati impiegati solo il 24,5% e pagato il 18,6% dei fondi previsti, lasciando quasi 3 milioni di euro sulla carta per progetti come rifacimento infissi e cappotto termico, annunciati da anni ma privi di reale copertura finanziaria. Nelle politiche culturali, Lomagna ha impiegato il 18,76% dei fondi previsti, contro l'89,38% di Osnago. Politiche giovanili, sport e tempo libero avrebbero fondi minimi a Lomagna rispetto ai 94.000 € impiegati da Osnago (94,64%). Anche nello sviluppo sostenibile e ambiente, la spesa di Lomagna (12.497 €) è stata confrontata sfavorevolmente con quella di Osnago (607.000 € impiegati, 244.000 € spesi). L'opposizione ha chiesto spiegazioni sulla difficoltà nel concretizzare la programmazione e una maggiore trasparenza.
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 In risposta ha preso parola la sindaca Cristina Citterio, la quale ha espresso stupore e delusione per l'approccio comparativo, definendolo di "basso livello". La prima cittadina ha sottolineato che le due realtà sono diverse per natura, entrate e sviluppo economico. Ha, inoltre, invitato a concentrarsi su ciò che è stato fatto a Lomagna, citando il centro diurno integrato, l'asilo nido performante e la videosorveglianza, respingendo l'accusa di mancanza di attenzione alle politiche giovanili, elencando le progettualità avviate. Anche l'assessore Manganini ha espresso sorpresa che le osservazioni non siano state sollevate in Commissione Bilancio, difendendo la progettualità del Comune e ribadendo che il confronto delle entrate con Osnago non regge a causa delle differenze di patrimonio e sviluppo commerciale.
Il consigliere di minoranza Giuseppe Valentino ha, invece, insistito sulla necessità del confronto con Osnago, data la macchina amministrativa associata. A suo parere il divario nelle fonti di finanziamento accertate dimostra che, con la stessa macchina, Lomagna manca di strategie efficaci. Valentino ha preso in causa l'argomento del "Piano Marasche" di Osnago, affermando che non è una casualità ma una scelta politica che Lomagna avrebbe potuto prendere a sua volta, difendendo il suo pensiero che i risultati diversi tra i due Comuni dimostrano una diversa dinamicità di progettazione.
La Sindaca si è detta stupita per la parzialità della ricostruzione, ha chiesto proposte costruttive invece di paragoni, sherzando sul fatto che i cittadini avranno tempo per giudicare. In conclusione Citterio ha invitato a dare valore a tutti i servizi e interventi realizzati a Lomagna, anche quelli meno appariscenti ma necessari (come l'archivio o le manutenzioni ordinarie), citando tra i casi l'investimento di 200.000 € sul Centro Diurno Integrato come scelta politica importante.
La discussione si è conclusa con il ringraziamento reciproco per il dibattito e la messa ai voti del rendiconto di gestione 2024, che ha visto la minoranza votare a sfavore.
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Il secondo punto all'ordine del giorno ha invece riguardato l'approvazione delle tariffe TARI 2025. L'assessore Manganini ha ripreso parola per presentare la formazione delle quote fisse e variabili TARI. In termini monetari, il PEF 2025 approvato prevede un aumento dei costi del 4,9% (603.867 € distribuibili). Applicando le percentuali, le utenze domestiche copriranno 338.649 € e le non domestiche 265.218 €. Complessivamente, la variazione di costo tra esercizi è di 28.732 €. Sono stati presentati dunque alcuni esempi di tariffe per le utenze domestiche, che mostrano aumenti: un'abitazione di 80 m² con 3 persone passa da 127,69 € a 135,78 € (+8 €); 110 m² con 4 persone da 168,56 € a 180,34 € (+11,78 €); 200 m² con 5 persone da 266,56 € a 288,81 € (+22,25 €). Per le utenze non domestiche, gli aumenti sono circa del 2%: plurilicenza alimentari 100 m² da 719,88 € a 734,00 € (+14 €); ristorante 100 m² da 1536,00 € a 1567,00 € (+30 €); bar 100 m² da 1091,00 € a 1113,45 € (+21 €).
L'assessore ha riconfermato la presenza dell'agevolazione TARI per gli enti del terzo settore (rimborso di 4.000 € a carico bilancio 2025-2027). Novità 2025 è invece l'istituzione da parte di Arera della componente perequativa UR3 per coprire le agevolazioni del bonus sociale rifiuti. Questo bonus, pari al 25% della TARI per utenze domestiche con ISEE non superiore a 9.530 € (o 20.000 € con almeno 4 figli a carico), è in attesa di decreti attuativi per le modalità di erogazione. Le rate TARI per il 2025 scadranno il 30 giugno (prima rata, 60% dell'importo dovuto anno precedente) e il 5 dicembre (seconda rata a saldo, calcolata sulla tariffa anno in corso). A riguardo l'amministrazione invierà i modelli F24 e Pago PA già compilati.
Anche questo punto è stato messo ai voti senza interventi del consiglio. L'approvazione delle Tariffe TARI 2025 è avvenuta con 10 voti a favore e nessun astenuto o contrario.
 
M.Pen.
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