Verderio: basta poco per far contento il Consigliere…

LA GUERRA DILAGA MA C’È CHI PENSA AL POSIZIONAMENTO DELLE BANDIERE
Ciclicamente torna l’ossessione per chiedere di rimuovere bandiere e richiami alla pace, lo striscione è posizionato di lato ed affiancato da una bandiera arcobaleno.
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Basta poco per far contento il Consigliere…
In merito all’articolo sul GdM del 15/04/2025 “Benedetti contro ‘Ripudia’ - La Prefettura gli dà ragione”, preciso che la Prefettura ha solo ribadito la norma che regola l’affissione di bandiere. La cito per chiarezza direttamente dal sito ufficiale: “…15. Se un Comune vuole manifestare adesione ad un movimento esponendone il vessillo, come può fare? Può esporre il vessillo rappresentativo del movimento dove vuole, ma non al fianco della bandiera nazionale o europea perché i vessilli e le bandiere dei movimenti non hanno il rango istituzionale che compete alle bandiere ufficiali e quindi non si possono mescolare senza ledere la dignità della bandiera nazionale tutelata dalle norme (L'art. 12 della Costituzione, la legge 22/98, il DPR 121/2000, l'art. 292 del Codice penale ed i principi generali del protocollo di Stato)”.
Lo striscione R1PUD1A era stato posizionato al di sotto, affacciato al piano inferiore, a quello delle bandiere istituzionali, quindi non al fianco delle stesse.
Si tratta dello stesso problema riscontrato qualche anno fa con le bandiere della Pace; la Prefettura ci girò solo la segnalazione che poi il consigliere “romanzò” - come al solito - la vicenda a suo piacimento.
Con gesto di comprensione verso la povertà di simili azioni, e per accontentare chi si riduce a simili mezzi per finire sul giornale, abbiamo posizionato lo striscione diversamente. Si tratta di quieto vivere: promuovere una cultura di pace è una cosa fondamentale (ma il consigliere Benedetti l’ha definita una carnevalata); davanti a conflitti che massacrano decine di migliaia di persone inermi, discutere per il posizionamento - piu su o piu giù - di pochi centimetri di uno striscione è sinceramente immorale, oltre che un’inutile perdita di tempo.
Sono oltre 300 i Comuni che hanno aderito alla campagna R1PUD1A di EMERGENCY per riaffermare l’importanza e l’adesione all’articolo 11 della Costituzione italiana: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Si tratta di un messaggio forte quello che arriva dalle città italiane contro la retorica dell’inevitabilità della guerra e del riarmo: partecipano alla campagna centri come Roma, Napoli, Bologna, Catanzaro, Reggio Emilia, Cosenza, Modena, Livorno, Rimini, Bari, Parma, Teramo, Lecco, Ravenna.
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A titolo esemplificativo alcune immagini di Comuni che hanno esposto lo striscione (Agrate Brianza-MB; Allumiere-RM; Bagno a Ripoli-FI; Bertinoro-FC; Borgo a Mozzano-LU; Boves-CN; Brione-NO; Caronno Petrusella-VA; Catanzaro; Ceriano Laghetto-MB; Cesenatico-FC; Correggio-RE; Decollatura-CZ; Girifalco-CZ; Greve in Chianti-FI; Lecco, Legnano-VA; Napoli; Osnago-LC; Pietrasanta-LU; Pinerolo-TO; Reggio Emilia; Roma; Roma III Municipio; Ruvo-BA; San Pellegrino Terme-BG; Sesto Fiorentino-FI; Suzzara-MN; Usmate Velate-MB; Verderio-LC).
Francesco Falsetto
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