Lecco: introdotta al Manzoni la laparoscopia isobarica mediante Laparo Tenser

E' stata recentemente introdotta all' ospedale Manzoni di Lecco una rivoluzionaria metodica chirurgica: la laparoscopia isobarica mediante Laparo Tenser.
La chirurgia laparoscopica è meno invasiva della chirurgia tradizionale e permette di ridurre le cicatrici cutanee e il dolore post operatorio facilitando una più rapida ripresa del paziente.

Antonio Pellegrino, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell' ospedale Manzoni
e Mauro Lovisari, dg azienda ospedaliera provinciale

“La laparoscopia chirurgica è stata interessata da ulteriori passaggi innovativi” ha spiegato il dottor Antonio Pellegrino, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Manzoni. ”Uno su tutti quello che ha portato alla laparoscopia isobarica senza l' insufflazione di anidride carbonica che serviva a gonfiare l'addome e permetteva al chirurgo di operare. Giovano di questa chirurgia poco invasiva i pazienti con patologie cardiache, polmonari o obese che altrimenti non potrebbero essere operate con il gas nell' addome”
La metodica isobarica è consigliata per pazienti con patologie ginecologiche, ma è impiegata per un'ampia gamma di interventi dalle colecistectomie, appendicectomie alla chirurgia oncologica.

L'ingegner Flavio Lucini e l'anestesista Daniele Speciale

E' stata introdotta dal 2009 la laparoscopia isobarica mediante Laparo Tenser. Quest'ultimo è un'invenzione italiana, brevettata dall' ingegnere Flavio Lucini della ditta' Lucini surgical concept' e consente di sollevare la parete addominale (in gergo medico, tensiona il peritoneo).
Con questa tecnica è possibile effettuare interventi in anestesia locale, con la paziente sveglia ed estraniata dall' ambiente della sala operatoria grazie ad un caschetto con visore tridimensionale associato a degli auricolari per la visione di un film.
“Si asportano tumori all'utero con la paziente sveglia e distratta dal film” ha specificato l'ingegner Lucini . ”Fino a otto anni fa si asportava un utero e la paziente aveva una cicatrice addominale di 10- 12 centimetri, era ricoverata in ospedale per una settimana e riprendeva a camminare e a svolgere le sue attività dopo circa un mese mentre ora la paziente può essere dimessa anche in giornata”.
Merito di un così breve decorso post operatorio va dato alla nuova tecnica anestesiologica, che ha illustrato e appreso all'estero il dottor Daniele Speciale: il TAP BLOCK (transversus addominis plain) ”addormenta la parete addominale dallo sterno fino al pube mediante tre punture, le prime due all' addome in fase pre operatoria con il paziente sotto lieve sedazione, la terza è l'anestesia spinale in sala operatoria che copre tutta la zona di intervento del ginecologo. Quest' anestesia non dà le sequele tipiche di un'anestesia generale, quali nausea, dolori ecc. e i pazienti non hanno bisogno di analgesici nel periodo post operatorio tant'è che possono essere dimessi anche in giornata”.
La direzione generale d'azienda, rappresentata in conferenza stampa dal direttore generale: Mauro Lovisari e dal direttore sanitario, Patrizia Monti, che si è detta “schierata” a fianco dei professionisti.
"Nonostante il critico periodo economico stiamo facendo di tutto per non dire di no a innovazioni importanti dal punto di vista tecnico. I nostri obiettivi sono l'aumento della tecnologia, la diminuzione del dolore e la soddisfazione del paziente. E la maggior spesa tecnologica è compensata, nella laparoscopia con Laparo Tenser, dal minor costo dei ricoveri” è così intervenuto Lovisari che ha espresso la volontà di far ricredere quei lecchesi che, ad oggi, si rivolgono agli ospedali milanesi, progredendo nel campo tecnologico.
Veronica Melesi
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.