
Il direttore generale
ing. Mauro Borelli
La risposta, dicono dalla farmacia dell'Asl di Lecco, arriverà quando il direttore generale Mauro Borelli rientrerà dalla ferie e firmata l'informativa con le spiegazioni del caso, provvederà a farla circolare alla stampa e agli utenti. Al momento di ufficiale non c'è nulla ma valgono, salvo smentita, le spiegazioni che gli addetti provvedono a dare agli utenti che chiedono notizie. Oggetto del contendere è l'addensante, un additivo che serve per migliorare la consistenza dei cibi, aiutando così a nutrirsi i malati che hanno problemi di deglutizione. Dalle prossime settimane questo prodotto, generalmente distribuito in barattoli da 227 grammi (e il cui costo, in farmacia, si aggira attorno ai 18 euro) non sarà più erogato agli utenti con formula a carico del servizio sanitario nazionale. Due le spiegazioni accreditate: la prima relativa a tagli di costi tra cui ricadrebbe anche l'addensante e la seconda circoscritta invece ad un errore. Sì un errore. Perchè per anni e anni, nessuno si sarebbe accorto che questo prodotto andava fatturato a carico degli utenti e non invece del SSN. Ora, non si capisce come (c'è solo da attendere solamente l'illuminante informativa del direttore generale Mauro Borelli), qualcuno sarebbe improvvisamente andato a spulciare tra gli "sprechi" (se così si possono definire, e poi spiegheremo il perchè) trovando questo errore. Allo stupore oltre che all'indignazione dei famigliari che, al di là della squisita educazione (in senso ironico, s'intende) di qualche addetto, chiedevano come fare ora per abituare il paziente al nuovo trattamento (che consente di deglutire cibo senza il rischio di soffocare e di infezioni ai bronchi) c'è poi da capire se l'effettivo risparmio ci sia. Se, infatti, per nutrire i malati si sarà costretti a procedere con l'inserimento del sondino, l'assistenza che ne conseguirà si moltiplica: l'infermiere per la pulizia della cannula, la preparazione delle apposite "pappe". Insomma una filiera che prima, con un barattolo, sembrava evitata. Senza considerare i disagi per la persona.

Una catasta di pannoloni e traverse in un garage
Come dicevamo mentre per questa vicenda non resta che attendere la nota del dg. Borelli un altro interrogativo sorge sempre spontaneo. Ai pazienti non deambulanti, allettati o comunque non in grado di espletare in autonomia i bisogni primari, l'Asl passa pannoloni e traverse per il letto. Peccato che queste vengano fornite in quantità industriali. Se infatti fino a due anni fa i famigliari del malato si recavano in farmacia una volta al mese per il ritiro delle confezioni, ora la scorta arriva direttamente a casa. Ma una volta ogni tre mesi con un carico di pannoloni e traverse che solo chi dispone di una cantina o di uno sgabuzzino può sistemare con comodo. Chi, invece, vive in un monolocale, probabilmente dovrà utilizzare i pacchi come materasso.
S.V.