Accadeva 30 anni fa/142 gennaio 1994: Berlusconi presenta F.I., a Verderio i parroci giocano a dama, sparatoria a Brivio

E’ la mattina del 31 dicembre 1993, la Giunta municipale di Merate presieduta da Mario Gallina approva il progetto esecutivo del centro sociale da realizzare in piazza don Minzoni, sull’area ex Catenificio, tra la Coop.
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Pierpaolo Arlati

La meratese e il cosiddetto Cannocchiale. Nelle intenzioni della Giunta c’era quella di destinare principalmente ai giovani questo centro di aggregazione – che non doveva imitare il più noto Leoncavallo – ma divenire anche motore di iniziative culturali e sociali. Costo 800 milioni di lire già reperiti dagli oneri di urbanizzazione. Superficie calpestabile 660 mq. su un’area di 25mila mq. disposti su due piani. Astenuto solo Pierpaolo Arlati da sempre scettico verso questa iniziativa.
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Sopra l'incrocio tra la Statale e via Terzaghi, Sotto quello con via Annunciata

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Intanto mentre il compianto geometra Livio Villa, su incarico del Comune redige un piano di riordino della viabilità alla luce del declassamento della Statale 36 (piano mai varato che prevedeva due impianti semaforici su via Terzaghi e a Cicognola) la Provincia di Como insiste per spostare l’asse della “36” accanto alla ferrovia, di fatto nella valle del Molgora. Merate, con Aldo Castelli all’Urbanistica, sembra d’accordo e del resto il Prg in gestazione lo prevede, Cernusco invece alza le barricate. Sventrare la valle non se ne parla. Per fortuna.
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Ancora in calo il numero degli aborti praticati all’ospedale di Merate. Nel 1993 sono stati 268, venti in meno rispetto all’anno precedente. Il calo è costante. La Chiesa resta sulle proprie posizioni. Molti parroci fanno suonare le campane a morto. A S. Maria i rintocchi sono il 28 dicembre.

La Giunta approva il progetto redatto dal geom. Graziano Selleri, anche se solo parzialmente. Il professionista, che fu anche membro della Giunta in precedenza, aveva previsto una pista ciclabile, alberature, aree di sosta sulla destra di via Alcide De Gasperi nel senso di marcia via Verdi-Novate. Ma le ristrettezze economiche hanno ridotto l’intervento alla realizzazione di un marciapiede tra via Verdi e via Confalonieri, con area di sosta per gli autobus in senso contrario e una sistemazione dell’intersezione con via Montello. E’ stato previsto anche l’allargamento del ponticello su via Grandi per rendere scorrevole il traffico nei due sensi di marcia. Costo dell’opera, 195 milioni di lire.
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Giovanni Battista Albani

Merate decide col voto contrario di Lega e Partito Democratico di Sinistra di uscire dal Parco Adda Nord. All’epoca il solo territorio rientrante nel consorzio era quello presso la Grugana. A sostenere l’uscita, la Democrazia Cristiana e in particolare l’assessore Giovanni Battista Albani che una decina e più di anni dopo proporrà  l’allargamento del territorio tutelato dal parco sino a 4 kmq.
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Alcune elaborazioni grafiche relative agli incidenti accaduti nel corso del 1993. Sopra la suddivisione per fasce di età
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La suddivisione delle vittime per mese

Il 5 gennaio Raidue dedica un servizio alla statale 342, in particolare alle curve di Calco e alla battaglia del sindaco Giuseppe Magni affinché chi di dovere intervenga riorganizzando le corsie. E se ne parla perché il 1993 è stato un anno funestato da troppi morti per incidenti stradali. Secondo un’inchiesta della Gazzetta di Merate i morti sulle strade del meratese in quell’anno furono 43, in 36 incidenti con esiti mortali. Le polizie stradali di Arcore e Lecco hanno rilevato sempre nel 1993 ben 888 incidenti con 27 morti. Le persone finite al Pronto soccorso del Mandic a seguito di sinistri sono state 1.300. Sempre secondo i dati del settimanale a perdere la vita furono 13 ragazzi sotto i 20 anni. La casistica aggiunge che 8 persone erano in sella a una motocicletta, 24 a bordo di una automobile o di un camion, 3 in bicicletta e 7 pedone.
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Via Roma (1-2)
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All'incrocio tra via XX settembre e via Roma, prima della strettoria sarà installato un semaforo e lo stesso avverrà dopo la piazza tra via Trento e via IV noembre. Infine una veduta di piazza Vittorio Emanuele
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Via Papa Giovanni: l'incrocio dove verrà realizzata una rotatoria (6). La sistemazione di via Marconi, Edison e Galvani (7) nei pressi delle elementari. Cascina Carolina: davanti saranno realizzati alcuni parcheggi (8)
 Angelo Bonanomi, sindaco di Osnago, illustra al Consiglio comunale tutti gli interventi programmati che, dice, renderanno irriconoscibile il paese. Previsti due semafori nella fascia centrale, due rotatorie verso Cernusco e parcheggi davanti alla Carolina. Ecco per immagini, tratte sempre dal settimanale locale, dove e come si interverrà.
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Tombolata dell’Epifania a Airuno con oltre 500 persone al cine teatro Smeraldo. Bambini e adulti hanno portato in scena “Canto di Natale” di Charles Dickens. Poi la tombola con primo premio un viaggio a Parigi di 4 giorni per due persone.
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Andrea Colombo

Il tema dello spostamento del mercato balza in testa all’agenda politica della Giunta Gallina. I commercianti del centro protestano per le condizioni delle piazze Prinetti e degli Eroi ma l’Amministrazione ribatte che con le bancarelle un giorno la settimana non è possibile operare interventi anche importanti. Andrea Colombo, titolare del Commercio punta tutto su piazza don Minzoni. E’ uno spazio idoneo e la minor superficie rispetto al centro consente una migliore selezione degli ambulanti. L’assessore ai lavori pubblici Battista Albani promette interventi di miglioria nelle zone centrali non appena il mercato avrà traslocato. E intanto si comincia a discutere di un grande progetto da affidare a professionisti esterni per ridisegnare tutto il cuore di Merate.
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Romualdo Demontis e Marcello Basosi

Domenica 16 gennaio, quel che resta del Partito Socialista Italiano si riunisce in sala civica per discutere del futuro. Gli iscritti sono passati da 45 a 11. Ma il segretario cittadino Romualdo Demontis non ci sta: “Perché dovremmo pagare anche a livello locale per colpe che non abbiamo? La storia dei socialisti meratesi è cristallina!”. Il partito è decimato dall’inchiesta Mani Pulite e sul banco degli imputati di tangentopoli sale anche il leader maximo Bettino Craxi. Accanto a Demontis uno sconsolato Marcello Basosi, dimessosi dal Consiglio comunale in cui per la prima volta sedeva tra i banchi della maggioranza, per lo sconforto di quanto sta accadendo.
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Il bosco di Aizurro frana ancora. Due volte nel corso della stessa mattinata. E a distanza di tre mesi dall’ultimo gravissimo smottamento. L’11 gennaio alle 7.30 a non più di cento metri da quel tornante appena sopra la frazione Taiello di Valgreghentino dove era già franato il 12 ottobre, una porzione del bosco lungo la strada tra Airuno e Aizurro frana, trascinando fango e alberi. Per fortuna solo un lieve danno a un’auto che non ha potuto frenare per tempo andando a cozzare contro i detriti. Circa cento metri cubi di terriccio e arbusti finiscono sulla strada impendendo il transito.

Il 13 gennaio ennesima rapina, l’undicesima, all’ufficio postale di Lomagna. Alle 8,30 tre banditi immobilizzano la guardia esterna, bloccano impiegati e passanti e armi alla mano entrano nell’ufficio. Ma sono male informati, la cassa in quel momento è praticamente vuota.
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Due anni di lavoro e un’accurata selezione di 5mila bar sparsi per lo Stivale. Esce nelle edicole assieme al settimanale L’Espresso la prima guida ai migliori caffè d’Italia. Gli autori della lunga indagine hanno viaggiato in lungo e in largo per arrivare a stendere un volume. E qualche tappa positiva l’hanno fatta anche nel meratese casatese. Ecco le immagini riprese dal settimanale di piazza Italia.
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La convocazione per tutti i cronisti è a Villa San Martino, Arcore, Italia. Mancano 65 giorni alle elezioni politiche del 27 marzo 1994. Silvio Berlusconi, patron di Fininvest vuole spiegare alla stampa che cosa pensa del momento storico post tangentopoli e del futuro. Il presente è fatto delle macerie dei partiti della prima repubblica. Sopravvivono l’ex Pci, peraltro molto acciaccato, il Partito Popolare di Martinazzoli, ombra sbiadita della fu Democrazia Cristiana e il Patto Segni, di Mariotto, oltre alla Lega Lombarda in forte crescita e al Movimento Sociale Italiano. All’incontro vanno anche i cronisti meratesi. Ci va Ernesto Galigani, direttore della Gazzetta che dedica all’evento una pagina magistrale; pezzi da incorniciare. Silvio Berlusconi ha già tutto in testa e del resto “Fozza Itaia” già si affacciava dai maxi manifesti dalla seconda metà del 1993. Il Cavaliere finge di attendere una disponibilità di Segni e di Martinazzoli, altrimenti, spiega ai cento cronisti presenti nel seminterrato di Villa San Martino, dovrò scendere in campo in prima persona. La macchina del marketing gira a pieno regime: spille, bandiere, cappellini, sciarpe tutto il corredo del bravo forzista. Poi c’è l’inno e i club succedaneo moderno delle sezioni. I sondaggi sono già dalla parte dei moderati: 26% il 20 gennaio 1994; 34% con Berlusconi in campo. Ai cronisti il cavaliere annuncia il proprio appoggio ai moderati ma intanto blandisce Umberto Bossi e Gianfranco Fini. Berlusconi è pronto a lasciare tutti gli incarichi operativi e diventare una specie di professionista della politica, mente e braccio di Forza Italia. Appuntamento al 27 marzo.
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A Sartirana iniziano i lavori di bonifica al lago. Con 150 milioni di lire l’Impresa Villa grazie a un barcone sul qualche caricare i mezzi meccanici dovrà sagomare il canneto il cui avanzamento è continuo, soprattutto nei pressi della foce e “tracciare” un primo sentiero tutto intorno al perimetro del bacino.

Partono i lavori di costruzione dell’asilo nido di via Verdi. L’impresa Edil Lario ha iniziato l’abbattimento della disabitata cascina Edvige; poi la Varcon Srl di Biella vincitrice dell’appalto di 1,2 miliardi di lire su un’area di 3.400 mq. realizzerà il nuovo nido, progettato dall’architetto Fabiano Redaelli e capace di ospitare fino a 90 bambini.
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Antonio Cova


A marzo – assicura l’ing.Antonio Cova, presidente del Consorzio acquedotto e depurazione di Merate cui fanno capo anche i comuni di Cernusco, Osnago e Montevecchia – il nuovo depuratore entrerà in funzione. E alle accuse pronunciate in Consiglio comunale dal leghista Amedeo Rigamonti risponde a muso duro che il cronoprogramma è stato rispettato a parte un rallentamento di sei mesi causato dal comune di Lomagna che doveva autorizzare la nuova strada di accesso. Gli fa eco il progettista ing.Paoletti del politecnico di Milano, l’opera è di primissimo ordine dal punto di vista tecnologico. In effetti si tratta di un grande investimento che ha risolto prima di tanti altri comuni il problema della depurazione dei reflui. Un intervento che, come in altre circostanze, ha posto il meratese all’avanguardia. Costo, 10 miliardi di lire. Bacino da soddisfare: 50mila abitanti.
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Don Carlo Turrini

Sono stati una trentina i bambini che hanno accolto l’invito di don Carlo Turrini, parroco di S. Maria Hoè di bruciare nel falò di Sant’Antonio le loro armi giocattolo. La pace inizia dalla famiglia, ha spiegato il parroco e il 1994 è l’anno della famiglia. Le armi giocattolo sono diseducative, bruciarle è un atto simbolico ma carico di significati, perché la pace innanzitutto arriva dalla famiglia. Così una trentina di bambini ha buttato nel falò carri armati, mitragliette, pistole, spade. Senza versare una lacrima.
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L'architetto Gambirasio e Aldo Castelli

Momenti di forte tensione nella maggioranza Dc-Psi-Pri che governa Merate. Il piano regolatore che dovrebbe sostituire quello del 1983, affidato all’architetto Gambirasio è eccessivamente espansivo. Si prevedono fino a 400mila metri cubi di nuova residenza con un balzo della popolazione di 1.200 abitanti. Nonché una strada tra San Rocco e Madonna del Bosco per evitare il centro di Cassina, un’altra tra Novate e il cimitero principale attraverso la località Gattafame, una terza tra via Cazzaniga e via Trieste tagliando a metà l’area tra gli oratori maschile e femminile più una vasta zona artigianale a sud del campo sportivo e un’area residenziale a Cicognola sul lato nord della chiesina di San Giuseppe. Troppo per il segretario dei socialisti Romualdo Demontis, per quanto a seguire l’iter sia il vice sindaco pure lui socialista Aldo Castelli. Anche la Democrazia cristiana frena. Così l’approvazione minaccia di slittare ai primi del 1995, a ridosso delle elezioni. Qualcosa di simile a quello che è accaduto in questi giorni con l’approvazione del PGT poche settimane prima della fine della consigliatura.
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Maresciallo Vito Sorvillo

Disperazione, follia, alcool o chissà cosa. Sta di fatto che quel 25 gennaio tra le 15.30 e le 19.30 ancora oggi qualcuno se lo ricorda come il pomeriggio di fuoco, il far west nella bassa Brianza. Un pregiudicato nativo di Santa Maria ma senza fissa dimora, con obblighi di firma, forse preda del senso terribile di abbandono ruba sei fucili a un conoscente poi a bordo della sua Alfa nella quale dorme la notte inizia un carosello tra Perego e Brivio. Spara a diverse vetrine, colpi anche in aria. A Brivio tira contro la vetrina di un bar. E’ fuggi fuggi generale. Sul posto si precipitano gli uomini del Nucleo Operativo Radiomobile di Lecco e i militari di stanza a Brivio. L’uomo si ferma in via Pascoli a Perego. Dietro ha un mezzo esercito, la gente sta barricata in casa. Apre la portiera dell’auto imbracciando uno dei sei fucili rubati. Arriva il maresciallo Vito Sorvillo che conosce bene il pregiudicato. Si avvicina alla macchina disarmato a mani alzate. “State lontani o vi ammazzo tutti”. Non fare pazzie, gli risponde Sorvillo, stai calmo vedrai che sistemiamo tutto. Non sparare più e vedrai che finirà tutto bene. Il Maresciallo avanza coraggiosamente, un cecchino dell’Arma con l’M12 tiene sotto tiro il pregiudicato mentre intorno gli altri carabinieri puntano le Beretta. Ma non sarà necessario sparare. Sorvillo si avvicina prende delicatamente il fucile dalle mani dell’uomo che, ritornato in sé, è in evidente disperazione: non ce la faccio più – mormora – sono stufo.

 Qualche foto di trent’anni fa.

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Una bella immagine di metà gennaio 1993 di Merate imbiancata

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Brivio, grande festa in onore di Sant’Antonio Abate, fedeli e parrocchiani del Burg di tater in processione. E al termine la “Busecada” e i dolcissimi tortellini

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Rotellismo, la Padernese presenta la rosa per il 1994

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Merate, i ragazzi partecipanti ai Giochi della Gioventù di corsa campestre

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Un’immagine storica di quando Verderio era ancora diviso tra Superiore e Inferiore. I due parroci decidono di organizzare assieme il carnevale 1994. Ma prima don Paolo Redaelli e don Giuseppe Brivio si sfidano a . . .dama

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 Gli alunni della classe quarta della scuola elementare Filippo Frisia di via Fratelli Cernuschi, a lezione di giornalismo nella sede della Gazzetta di Merate


 
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