Church pocket/13. Maggio, un mese della Madonna! L’Ausiliatrice e Ave Regina Caelorum

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Il 24 maggio ricorre la festa di Santa Maria Auxilium Cristianorum, aiuto dei cristiani, comunemente chiamata Santa Maria Ausiliatrice. Il culto, pur persistendo dalla fine dell’anno mille, ebbe alti e bassi. La grande occasione per l'utilizzo ufficiale del titolo "Auxilium Christianorum" arrivò quando San Pio V affidò a Maria tutta la cristianità, minacciati dall'avanzata turca. Il Papa affidò a Maria la battaglia navale di Lepanto del 1571 e le forze cristiane sconfissero la flotta musulmana. Il Papa istituì la festa del Santo Rosario il 7 ottobre, giorno della vittoria della battaglia, per commemorare questa gloriosa vittoria, dove Maria venne definita Regine delle Vittorie. La vera attribuzione del titolo “Aiuto dei Cristiani” però è direttamente connessa ai reduci vittoriosi della stessa battaglia che fecero tappa a Loreto per ringraziare la Madonna. Lo stendardo della flotta fu inviato nella chiesa dedicata a Maria a Gaeta, come ex voto.
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Alla fine dell'Ottocento due santi, seguendo percorsi diversi, rinvigorirono la devozione verso la Madonna del Rosario, con il beato Bartolo Longo a Pompei di cui ho parlato qualche giorno fa, e verso la Maria Ausiliatrice con San Giovanni Bosco, a Torino, che si pose sotto la protezione di Maria sotto il titolo di “Aiuto dei Cristiani”. San Giovanni Bosco fu il più acceso devoto di Maria Ausiliatrice, la cui festa era stata istituita al 24 maggio da Papa Pio VII nel 1815, in segno di ringraziamento a Maria per la sua liberazione dalla prigionia napoleonica durata ormai cinque anni. Don Bosco fece erigere in tre anni, nel 1868, la basilica di Maria Ausiliatrice nella città salesiana di Valdocco; sotto la Sua materna protezione collocò gli Istituti religiosi da lui fondati: la Congregazione di San Francesco di Sales, comunemente conosciuta come i Salesiani di Don Bosco; le Figlie di Maria Ausiliatrice, suore fondate con Santa Maria Domenica Mazzarello; infine i Cooperatori Salesiani, per laici e sacerdoti desiderosi di vivere lo spirito di "Don Bosco", come viene generalmente chiamato. Ad oggi la Madonna Ausiliatrice è diventata la "Madonna di Don Bosco".

Questa settimana propongo la seconda antifona maggiore marina: l’Ave Regina Caelorum. Di un autore ignoto, l’antifona compare per la prima volta in un codice del XII secolo e si può presumere con certezza che sia stata composta intorno all’anno 1000 e si sia diffusa in più di un secolo in tutta Europa. 

Come di consueto, presento il testo:

 Testo latino
«Ave, Regina cælorum,
Ave, Domina Angelorum:
Salve, radix, salve, porta
Ex qua mundo lux est orta.
Gaude, Virgo gloriosa,
Super omnes speciosa,
Vale, o valde decora,
Et pro nobis Christum exora.»


Traduzione ufficiale
«Ave, Regina dei cieli,
ave, Signora degli Angeli;
salve, o radice, salve, o porta
da cui sorse la luce per il mondo.
Gioisci, Vergine gloriosa,
splendida sopra tutti;
salve, o sommamente degna,
e supplica Cristo per noi.»
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È una composizione poetica formata da due quartine a rima baciata carica di tradizione e di riferimenti alla scrittura. La prima quartina è ricca di titoli mariani anticipati da un saluto. I primi due versi ricordano i titoli con cui il popolo cristiano si rivolge alla Madre di Dio, gli altri due versi invece sono riferimenti biblici: l’appellativo “radice” si riferisce alla profezia di Isaia la capitolo 11: «Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse». Il titolo “porta” richiama la profezia di Ezechiele, al capitolo 44, quando descrive la porta esterna del santuario, dalla parte orientale. La seconda strofa si apre con in invito alla gioia – gioisci, Vergine gloriosa – che rievoca la profezia di Sofonia 3,11: «Gioisci, figlia di Sion (…) rallegrati con tutto il cuore, Figlia di Gerusalemme». Inoltre, l’invito alla gioia è anche il saluto che l’Angelo nella casa di Nazaret: «Rallegrati, piena di grazia». Dopo aver cantato le lodi di Maria, l’antifona, come le altre tre antifone maggiori, si chiude con la richiesta di mediazione, con l’invocazione di pregare per noi e l’affidamento alla sua potente intercessione.
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Pietro Santoro, nato a Caserta il 29 dicembre 1990. Primo di tre figli, ho vissuto la mia infanzia e adolescenza alle pendici del Monte Tifata, tra San Tammaro, Santa Maria Capua Vetere e Capua, dove ho frequentato il Liceo Scientifico “L. Garofano”. Nel 2009 mi sono iscritto presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, la sez. San Luigi, conseguendo nel 2014 il Baccellerato in Sacra Teologia, con la valutazione di magna cum laude. Negli stessi anni ho frequentato il Pontificio Seminario Campano Interregionale di Posillipo, il Seminario Maggiore per le arcidiocesi e diocesi della Campania e del meridione d'Italia che ne hanno affidato la direzione alla Compagnia di Gesù (Gesuiti). È il luogo che la Chiesa Cattolica istituisce per la formazione del futuro clero diocesano. Ho frequentato la Pontifica Università della Santa Croce in Roma per la Licenza in Diritto Canonico. Vivo in Lombardia dal 4 novembre 2015 e a Osnago dal 2019. Ho insegnato Religione Cattolica dal 2015 al 2023 presso alcune scuole del meratese ma soprattutto presso la Scuola Primaria “G. Rodari” di Cernusco Lombardone, di cui sono stato Responsabile di Plesso dal 2018 al 2023. Ad oggi sono istruttore amministrativo presso i Servizi Demografici -Ufficio Elettorale – del Comune di Merate, frequento il primo anno della Facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi “G. Marconi”.
Rubrica a cura di Pietro Santoro
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