Antenna a Sartirana: prima si, ora no, ma va bene così

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Antenne a Sartirana - Contrordine: prima si, ora no; ma va bene così.

Il Sindaco di Merate riporta il parere negativo della Commissione Comunale per il Paesaggio (già Commissione Edilizia) in merito alla richiesta di Permesso di Costruire, a Sartirana, di un traliccio supportante antenne per telefonia mobile. La Lista elettorale comunale “Noi Merate” si è dichiarata contraria così come “ViviAmoMerate” che propone soluzioni alternative meno impattanti.
La Commissione per il Paesaggio motiva il diniego sulla base del Decreto Ministeriale 02.05 1969 che ribadisce il vincolo ambientale su tutto il territorio comunale di Merate.

Analoga vicenda relativa al traliccio che ora svetta, ben visibile ed impattante, ad ovest di Sartirana, si svolse nel quinquennio 2004- 2009 durante la Consigliatura di “Insieme per Merate”. La vicenda durò così a lungo, perché il Comune di Merate si oppose strenuamente; finì la Consigliatura, ma la subentrante Amministrazione (“Robbiani Sindaco”), a fronte del parere sfavorevole al Comune da parte del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), non fece ricorso all’istanza superiore, ovvero al Consiglio di Stato ritenendo che questo avrebbe dato priorità alle esigenze del pubblico servizio (Decreto Legislativo 198/2002, Legge Gasparri) rispetto al vincolo ambientale comunale(D.M. 2,5.1969).

Concesso il Permesso di Costruire, a partire dall’attivazione dell’impianto non si sono avute notizie di periodiche verifiche, da parte dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), dell’intensità campo elettrico a ridosso delle abitazioni vicine al traliccio, né se le stesse vengano attualmente effettuate per questa ed altre antenne ubicate nel territorio comunale. 




Nota cronologica 2004-2009

In sintesi i fatti che si sono così succeduti:

2004: richiesta di Nokia-Siemens per l’installazione di un palo antenna alto 35 m, con stazione a terra su un’area 100 mq in via Fontane a Sartirana.
Effettuate più riunioni in Commissione Edilizia (ora per il Paesaggio) con parere negativo per impatto ambientale (corridoio ecologico) e vincolo paesaggistico comunale.
2005: contestuale parere negativo dalla Sovrintendenza di Milano (Ministero dei Beni Ambientali) nella persona dell'architetto De Stefani
Parere positivo Arpa per quanto di competenza: l’intensità del campo elettrico nelle zone abitate rientrante nei limiti di legge sulla base di simulazioni mediante modello matematico e con riferimento alla potenza emessa come dichiarata dall’Operatore. 
2006: per l'aspetto ambientale, simulazione (Nokia-Siemens e Comune) con pallone vincolato ad un filo ed ulteriore parere negativo della Commissione Edilizia
Inizio della procedura in base alla legge sulle telecomunicazioni (Gasparri) con il secondo passo (il primo è in Commissione Edilizia), cioè la Conferenza dei Servizi cui partecipano gli attori interessati (Richiedente, Comune, Sovrintendenza, Arpa); il Comune e la Sovrintendenza ribadiscono il diniego
2008: terzo passo, previsto dalla sopracitata legge con riunione presso il Ministero di competenza (partecipò il Responsabile dell'Ufficio Tecnico Comunale, Architetto Dario Ronchi) e decisione salomonica: da una parte il servizio di telefonia mobile deve essere garantito, dall' altra il Comune può individuare un posto meno invasivo ambientalmente, ma pur sempre idoneo allo scopo.
Nel frattempo (2007) ed in parallelo con l'iter legislativo, "Nokia-Siemens" ritengono il Comune inadempiente per cui inviano al Comune una Denuncia di Inizio Attività (DIA), accingendosi alla installazione del traliccio; il Comune si oppone, perché non è stata concessa l'autorizzazione ambientale. "Nokia-Siemens" ricorrono al TAR chiedendo una sospensiva del diniego comunale. Questa non viene concessa, perché il TAR ritiene che il Comune, di concerto con la Sovrintendenza, abbia agito correttamente, in quanto il suo territorio è vincolato ai sensi della Legge 1497/1939 (per Merate precisata con il D.M. 02.05.1969). In sostanza il TAR dà ragione al Comune riguardo alla negazione dell' inizio dei lavori.
Il Comune individua, con sopralluogo del Sovraintendente, un posto alternativo in via Limito (al confine con Calco) presso l'acquedotto ex CIAB ed ora Lario Reti (defilato e meno invasivo ambientalmente) e più lontano da abitazioni ed allevamenti, segnalando al TAR tale possibilità.
Il TAR entra nel merito della questione ritenendo prevalente l'esigenza di pubblico servizio (Legge Gasparri e successive modifiche) rispetto alla valenza ambientale; ribalta la sentenza precedente e dà ragione a Nokia-Siemens che hanno, così, facoltà di iniziare i lavori nel posto da loro indicato (via Fontane).

Il Comune avrebbe inteso ricorrere al Consiglio di Stato, ma la Consigliatura ebbe termine. 
Ernesto Passoni, assessore nella consigliatura 2004-2009
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