Brivio: prevenire le truffe. I consigli dell'Arma dei Cc

Nel pomeriggio di venerdì 8 marzo – in occasione della Giornata internazionale della donna – il comune di Brivio, in collaborazione con la Pro Loco, ha organizzato un incontro pubblico presso la sede polifunzionale del GEB (decorata per l’occasione con mazzi di mimosa) con i Carabinieri per mettere in guardia la cittadinanza dalle truffe sempre più diffuse.
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A dare il benvenuto alle numerose cittadine accorse è stata parte dell’amministrazione comunale. In primis l’assessore Emanuela Airoldi, ideatrice dell’evento, e con lei il sindaco Federico Airoldi e la vice, Roberta Agostoni. Il primo cittadino ha augurato a tutte le donne presenti una buona festa e ha menzionato il triste fenomeno dei femminicidi, episodi purtroppo ricorrenti in Italia. “È importante continuare a parlarne” ha detto. L’intenzione, ha svelato il comandante della stazione dei Carabinieri di Brivio, maresciallo Vincenzo Valenza – relatore dell’incontro – era quella di parlare di violenza di genere, tema che purtroppo interessa tutti i territori, compreso il Meratese, ma si è poi deciso di parlare di truffe, poiché è un argomento altrettanto attuale. 
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Nella giornata di venerdì un uomo ha denunciato ai Carabinieri di aver subito un furto nel parcheggio sotterraneo dell’Esselunga di Calco. Due individui l’hanno distratto bussandogli sul finestrino e gli hanno sottratto ciò che aveva appoggiato all’interno del veicolo.
Accennando a questo episodio, il maresciallo Valenza ha chiesto al pubblico se qualcuno fosse stato vittima di una truffa, riuscita o meno. A intervenire sono state ben quattro diverse persone, che hanno riportato quanto è accaduto loro o a parenti. Diverse le telefonate da persone che hanno finto di essere una figlia o un figlio ricoverato in ospedale e avere necessità di soldi per le cure oppure da falsi carabinieri che hanno comunicato l'arresto di un parente prossimo e la necessità del pagamento della cauzione per il rilascio.
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Il maresciallo Vincenzo Valenza

“Continuiamo ad avere grande fiducia nel prossimo. Una volta da queste parti si lasciava la porta aperta” ha detto il militare spiegando che purtroppo i tempi sono cambiati. “Ora chi deruba, lo fa di lavoro e quindi è preparato. Chi sta a casa, probabilmente non si aspetta di essere truffato invece”. Le vittime spesso sono persone anziane, poiché ritenute più facili da raggirare, anche facendo leva sul fatto che molte di loro soffrono di solitudine e quindi trovare qualcuno che gli parli, può far piacere. “Purtroppo quando persone anziane cadono in truffe iniziano a sentirsi non più autosufficienti, e questa è la cosa più brutta del delitto in sé”.

Spesso quando un truffatore chiama o citofona, sembra veramente conoscere le sue vittime. Sa i nomi, quelli dei figli e altre informazioni. Ma come è possibile? “Siamo noi (vittime ndr) a rivelargli questi dettagli molto spesso. I truffatori ci prendono alla sprovvista e puntano sempre a spaventarci, e ciò non ci porta a riflettere su quello che diciamo”. Un esempio è quando una persona chiama e dichiara che un figlio ha avuto un incidente. La risposta più spontanea è “Ma chi? Paolo?”. “Sì, Paolo”. E in questo modo si è fornita l’informazione.
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“Chi truffa inoltre punta sempre a mettere fretta, sempre per non dare modo alla vittima di pensare o di telefonare a qualcuno per consultarsi” ha proseguito l'esponente dell'Arma spiegando che invece è fondamentale essere sempre calmi e, quando si è incerti, telefonare a qualcuno per accertarsi chi si ha davanti. Se chiamano o citofonano presunti Carabinieri, è possibile verificare telefonando al 112, o (a Brivio e nei comuni limitrofi) direttamente in caserma. Lo stesso vale per presunti agenti di Polizia, tecnici comunali e corrieri.
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È stato quindi ribadito di diffidare sempre dalle apparenze, non credere mai a nessuno che chiede soldi urgentemente o tecnici che – giunti in casa – invitano a mettere denaro e gioielli in frigorifero. Attenzione poi anche ai messaggi. Molto diffuso in questo periodo è quello che recita “Ciao mamma, ho rotto il cellulare e ho dovuto cambiare numero. Questo è quello nuovo, quindi salvalo e cancella l’altro”. Chi lo riceve non deve rispondere, ma cancellarlo. Neanche a farlo apposta, proprio mentre il Maresciallo Valenza parlava, la vice sindaca Roberta Agostoni ha ricevuto esattamente questo tipo di sms e l’ha mostrato al pubblico.

Al termine dell’evento al pubblico è stata offerta una gustosa merenda.
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E.Ma.
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