Lecco: Pronto Soccorso e 118 sotto stress Bertoglio, ''troppe le richieste inappropriate''

Anna Cazzaniga, Gaetano Elli, Ambrogio Bertoglio

Ad aumentare vertiginosamente in questi giorni non sembrano essere solo i gradi, ma anche le richieste pervenute al 118 e i pazienti presentatisi al pronto soccorso del presidio lecchese. Un luglio di fuoco, non solo per le temperature registrate quindi, ma anche di lavoro per i medici e infermieri, soprattutto nel weekend. Direttamente dal direttore generale Ambrogio Bertoglio arriva un appello rivolto a tutti i cittadini, un invito a riflettere e a presentarsi al pronto soccorso se strettamente necessario, consultando prima il medico di base e preferire la settimana rispetto al weekend, quando la presenza dei pazienti aumenta. Il tutto per evitare che l'ospedale possa diventare lo 'scarica barile' della città. Da una revisione fatta dalla società italiana di medicina emergenza urgenza, è emerso che ogni anno le prestazioni del pronto soccorso aumentano del 6% e di queste, il 75% sono codici verdi o bianchi. Per quanto riguarda il presidio lecchese, dal 1 al 20 di luglio, sono stati registrati 3.700 pazienti, con un incremento nel weekend, il 25% riguardanti la traumatologia e il 30% per quanto riguarda l'internistica. Solo nello scorso weekend si sono presentate 600 persone, per non parlare delle chiamate ricevute al 118, ben 869, contro le 549 e le 580 dei weekend precedenti. Numeri molto elevati se si considera che solitamente le chiamate giornaliere si aggirano sulle 180, e nel periodo compreso dal 1 al 20 luglio sono state in tutte 4.723, circa 240 al giorno, di cui 1.900 sono state tramutate in effettivi interventi. "Le richieste hanno subito un incremento del 30%, e non sempre sono congrue. Il boom è nel weekend e gli orari di fuoco si registrano dalle 10 alle 12 del mattino e dalle 16 alle 18" ha denunciato Guido Villa, responsabile 118. "Rivolgersi al medico di base è fondamentale e aiuta anche noi a indirizzare  la persona verso le cure più adeguate" ha continuato Antonello Spada, responsabile pronto soccorso. Del 75% delle persone che si presentano senza disposizione medica, solo il 5% necessita infatti davvero di un ricovero, mentre di coloro i quali arrivano al pronto soccorso dopo aver consultato il medico di base, ne viene ricoverato il 30%.

Guido Villa e Antonello Strada

A presentare richiesta di aiuto, aumentando così l'affluenza nel weekend, le case di riposo, i singoli cittadini che troppo spesso non risolvono i problemi preventivamente, ritrovandosi poi nel fine settimana a ricorrere al pronto soccorso, quando si registra il picco di incidenti e traumi.   Si cercano di diminuire e contenere i ricoveri, passando da una media del 12% al 11.3%, e viene mantenuta una stretta collaborazione con la casa di cura Mangioni e Talamoni, per eventuali trasferimenti di pazienti; collaborazioni che aumenteranno in autunno, rafforzando così i rapporti. Vista l'emergenza, a Bellano sono stati predisposti 7 posti letto in più, che presto diventeranno 15 e che andranno a sommarsi a quelli già presenti. Altro progetto che ancora deve prendere il via, la possibilità di espandere l'area pronto soccorso, originariamente costruita e pensata per la metà delle persone che in questo periodo stanno affollando l'ospedale, con un conseguente sovraffollamento di spazi di attesa, pazienti non perfettamente sistemati e soprattutto lunghe code.
Clarissa Colasanti
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