Arlate: mozione di ‘Tutti per Calco’ sulla sicurezza della Sp56

Il gruppo di minoranza “Tutti per Calco” ha protocollato una mozione attraverso cui si chiede al sindaco Stefano Motta di attivarsi con l’ente Provincia per aumentare la sicurezza lungo via Nuova Provinciale (Sp56) ad Arlate, spesso scenario di sinistri causati anche dall’alta velocità. 

La notizia era già stata anticipati mesi fa. È dallo scorso ottobre infatti che il consigliere di minoranza Tiziano Sala aveva avviato una raccolta firme in frazione a sostegno della mozione ora presentata. L’obiettivo, aveva spiegato Sala, è quello di arrivare a far installare dalla Provincia (ente che ha competenza sulla strada in questione) dei dissuasori di velocità, visto il susseguirsi di incidenti, anche mortali, la presenza di numerosi accessi carrai, complessi residenziali e attività commerciali con la conseguente alta frequenza di veicoli che si immettono sulla strada. 

Nel testo della mozione è stato scritto: “Pur consci che eventuali interventi non sono di esclusiva competenza comunale, si invita il sindaco a farsi concretamente protagonista di una soluzione, sollecitando urgentemente le autorità competenti per la gestione e la manutenzione della SP 56, al fine di valutare ed adempiere a tutte le criticità del tratto stradale e aumentarne la sicurezza per gli utenti. A supporto della presente mozione si allega raccolta firme”.

Si attenderà il prossimo consiglio comunale per sapere se la mozione verrà accolta o meno. Nello scorso periodo però, appreso della raccolta firme avviata dalla minoranza, il sindaco Stefano Motta aveva commentato dicendosi a favore degli interventi per ridurre la velocità sulla via che unisce Imbersago a Brivio attraversando la frazione calchese. Il primo cittadino aveva spiegato anche che erano già state fatte delle valutazioni con il Comandante di Polizia Locale Alberto Maggioni riguardo a dove eventualmente si potrebbero installare i dissuasori. 

La mozione, oltre che da Tiziano Sala, è stata sottoscritta dai consiglieri Giuseppe Magni, Rosa Marianna Comotti e Giacomo Bonfanti. 
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