Osnago: FdI commissariato. De Luca sostituisce Fiocchi

Il circolo di Fratelli d’Italia di Osnago è stato commissariato nella giornata del 17 gennaio. Una decisione d’imperio del neo coordinatore provinciale Alessandro Negri, che ha voluto imprimere un’accelerata per sanare uno stallo che si era venuto a creare a Osnago, terreno dove si terranno quest’anno le elezioni comunali.

Nel centro-sinistra è ufficiale da settimane la candidatura a sindaco di Felice Rocca, che si presenterà pubblicamente nei primi giorni di febbraio. Non altrettanto rosea la situazione a destra, dove il clima era viziato dalle tensioni intestine al circolo di FdI fondato e presieduto fino ad ora da Daniela Fiocchi, a cui si è iscritto di recente anche il capogruppo di minoranza Marco Riva.

“Fratelli d’Italia è il primo partito della nazione e si sta strutturando sul territorio. Vogliamo arrivare preparati alle elezioni amministrative” dichiara il coordinatore provinciale Alessandro Negri. “Non c’è nessuna imposizione dall’alto e al congresso provinciale non ho promesso dei posti a nessuno. Nei Comuni al voto dobbiamo relazionarci con le altre forze di centro-destra e nel nostro circolo di Osnago era ed è opportuno dare la possibilità a tutti i cittadini che lo volessero di offrire il proprio contributo”.

Negri non ne fa troppo mistero. Secondo il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia il flusso dell’acqua si era fatto stagnante, in assenza di comunicazione con la nuova cordata di iscritti al partito tra cui Riva. Tra il capogruppo di Orgoglio Osnago – prevedibilmente si ricandiderà a sindaco per la seconda volta di fila – e Fiocchi però non correva buon sangue sebbene il gruppo civico appartenga all’area del centrodestra. L’impasse non si era mai risolta.

Ecco la svolta. “Ho designato come commissario fino a dopo le elezioni amministrative Antonio De Luca” conferma Negri a favore del componente del suo Direttivo. De Luca è, insieme ad Antonella Pellegrini, il dirigente della Brianza Sud Lecchese del partito di Giorgia Meloni. Traghetterà la sezione fino alla tornata elettorale di fine primavera, in attesa del congresso del circolo che decreterà il nuovo presidente. “C’è bisogno di persone che diano garanzie e De Luca è una persona che mi dà queste garanzie. Non è osnaghese e potrebbe far sedere tutte le parti a un tavolo e discutere per trovare una sintesi”.

Un altro tavolo è quello di Merate, altro Comune al voto. Anche qui il fondatore e sin qui presidente Valter Cogliati non è più al vertice del circolo, a fronte delle sue dimissioni. Entrambi – Cogliati e Fiocchi – erano vicini all’ex coordinatore provinciale Fabio Pio Mastroberardino, uscito sconfitto al congresso. Per Negri però non si tratta di un unico disegno: “A Merate Valter si è dimesso per le valutazioni espresse e condivise nella riunione del circolo, che ha trovato accordo sul ruolo di presidente in Alessandro Albertini. Il circolo ha preferito affidare il circolo in vista delle elezioni amministrative ad un meratese. Cogliati ha avuto l’importante compito di far nascere il primo circolo di Fratelli d’Italia a Merate, ma lui è di Imbersago e ora che sono state poste le basi a Merate torna ad occuparsi del circolo di Imbersago”.

Ma torniamo ai fatti che vedono ancora una volta al centro del ciclone Daniela Fiocchi. Nel destino di De Luca ultimamente sembra esserci scritto di prendere il suo posto. È successo in Giunta a Cernusco Lombardone, quando è stato levato l’assessorato al Bilancio all’osnaghese, e si ripete ora nelle vicende locali di FdI, con il commissariamento del circolo. “Per me è stato un fulmine a ciel sereno” dichiara il carabiniere in quiescenza. “Poche ore prima della scelta di commissariamento del circolo di Osnago, sono stato contattato dal coordinatore provinciale Negri che mi ha chiesto se fossi disponibile ad assumere il ruolo di commissario e mi sono allineato alla richiesta del provinciale per serietà e coerenza. Non ho estromesso nessuno”.

Chiediamo a De Luca un commento sul fatto che andrà a sostituire proprio la sua ex collega di gruppo a Cernusco all’interno della maggioranza IFNC. “Sono due cose distinte – risponde Antonio De Luca – e in nessuna delle due contano questioni personali. A Cernusco è stata una scelta politica condivisa dal resto della Giunta. Quanto al partito, forse i vertici consideravano che Fiocchi non fosse più adeguata al ruolo. Non la contesterei mai sulla persona e mai sarò suo nemico. Mi confronterò con lei nella misura accordata con il provinciale”.

A non trovare il commissariamento come uno strumento neutrale, bensì come un atto esplicito di estromissione, è l’ormai ex presidente Fiocchi. Sulla pagina facebook del circolo di Osnago l’avvocata ha pubblicato un doppio comunicato, poco dopo aver ricevuto la nota dal coordinatore provinciale. Il primo è a firma della stessa Fiocchi e, in ambito militare, sarebbe definito un atto di insubordinazione. Si spinge ad affermare: “Si dichiara la ferma volontà di rappresentare la forza politica di appartenenza per le prossime elezioni comunali”.

Quindi la chiamata alle armi: “Chiedo a tutti i cittadini di Osnago che si ravvedano in tutte le forze di destra di esprimere il consenso per la presentazione della mia candidatura come sindaco di Osnago”. Fiocchi si è mostrata perciò pronta a raccogliere le firme, oltre a dirsi disponibile con chiunque volesse affrontare insieme a lei la sfida elettorale, “per far sì che il Paese torni nelle mani di tutti i cittadini”.

Nel ricostruire le ore frenetiche, Fiocchi cita espressamente il coordinatore provinciale Alessandro Negri. Dichiara di averlo contattato per conoscere le motivazioni del commissariamento e gli attribuisce di aver “negato ogni riscontro”. Commissariamento che Fiocchi denuncia che sia stata una scelta irragionevole ed immotivata, oltre che inopportuna”. Ancora viene definito “un grave gesto che denota una mera volontà politica di avversare il Presidente in carica del Circolo in previsione delle elezioni amministrative ad Osnago”. Nel firmarsi si appella ancora come “la Presidente”.

Nel commentare la nota, il coordinatore provinciale Negri è secco: “Quel comunicato non è legittimo e si commenta da sé. Mi auguro che venga rettificato. Non c’è la volontà di chiudere a nessuno ma, se non fa un passo indietro e non si allinea, il partito farà le sue valutazioni”. In altre parole, Fiocchi è sul punto di essere espulsa da Fratelli d’Italia. Le distanze appaiono incolmabili. Chiediamo a Negri se abbia tentato di contattare Daniela Fiocchi dopo la pubblicazione del comunicato. La risposta sembra cristallizzare un punto di non ritorno: “Non ho avuto modo di parlarle. Da quel che posso vedere mi ha bloccato su WhatsApp e vale lo stesso per altri membri del Direttivo provinciale che hanno provato a contattarla”.

È stato pubblicato un secondo comunicato sempre dalla pagina facebook del circolo di Fratelli d’Italia di Osnago. Questa volta è attribuito ai soci fondatori, che non si firmano “per ragioni di privacy”. Esprimono fedeltà a Fiocchi e, già in ottica congressuale, sostengono di rifiutare la candidatura a presidente del circolo di qualsiasi altro componente. Secondo gli iscritti fondatori, il commissariamento non è stato motivato, come prevedrebbe lo statuto. Ma il coordinatore Negri nega l’addebito: “Da statuto è facoltà del coordinatore provinciale decretare il commissariamento di un circolo e non si parla di motivazioni”.

Probabilmente sarà solo questione di tempo per Daniela Fiocchi nell’abbandonare l’ascia di guerra. Più insiste e più si fa terra bruciata attorno. Un approccio che non darebbe buoni risultati né nel breve né nel lungo periodo. Se Fiocchi si candidasse a sindaco – cosa implausibile salvo che non si voglia credere ad ogni strillo (c’è chi lo fa) – rischierebbe di non raggiungere il quorum del 3%. Non troverebbe così nemmeno un seggio di minoranza in Consiglio, rimediando una magra figura. Correrebbe da battitore libero contro il suo stesso partito, proponendo un biglietto da visita macchiato da tre recenti episodi: il commissariamento del circolo di FdI da lei presieduto, la decadenza da consigliera comunale (con annessa sconfitta al TAR) e prima ancora la revoca della breve delega al Bilancio a Cernusco. Il tempo ricuce le ferite interne e fa dimenticare agli elettori.
M.P.
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