Acquisti personali usando la carta del night? A processo

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E' finita a processo per ''indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti'' (secondo l'articolo 493 ter del codice penale) poichè avrebbe utilizzato la carta di credito intestata all'associazione con la quale all'epoca dei fatti collaborava, per acquisti personali. O meglio, gli acquisti li avrebbe fatti il figlio, come avrebbero accertato i carabinieri della tenenza di Mariano Comense che si erano occupati dell'indagine.
Della vicenda risalente al 2020 si è discusso stamani in tribunale a Lecco; assente l'imputata - una sessantenne di origine straniera - al cospetto del giudice in ruolo monocratico Martina Beggio si è presentato invece un teste citato dalla Procura. Si trattava della persona che alla morte dello storico presidente dell'associazione che gestiva un night club nella vicina provincia di Monza, ne aveva assunto le redini. L'uomo nell'estate di quell'anno - che passerà alla storia per la minaccia del Coronavirus - si era presentato in caserma lamentando dei movimenti ''sospetti'' dai conti del locale; se inizialmente la denuncia era stata sporta a carico di ignoti, in un secondo tempo i sospetti erano stati rivolti all'imputata, finita così a processo e oggi assistita dall'avvocato Caterina Busellu. Stando a quanto è emerso stamani in aula, gli acquisti ''anomali'' segnalati dal teste a nome dell'associazione riguarderebbero beni non riconducibili all'attività lavorativa per un ammontare complessivo di 1500 euro circa. A confermarlo l'operante della tenenza di Mariano che all'epoca dei fatti si era occupato degli accertamenti. I carabinieri raccolta la denuncia del presidente dell'associazione, avevano interpellato Amazon, per capire quali fossero i beni acquistati e dove fossero stati recapitati. E' così emerso che il materiale ordinato (cover per telefoni cellulari, scarpe, pellicole etc) era stato consegnato in un'abitazione di Olgiate, la stessa dove l'imputata risiedeva con il figlio, colui che avrebbe effettuato gli ordini. A questi si aggiungerebbero poi - quali spese ritenute illegittime - rifornimenti di benzina presso alcune stazioni di servizio.
L'udienza è stata aggiornata al prossimo 27 febbraio per la discussione, preceduta dell'esame dell'imputata che avrà così l'opportunità di raccontare la propria versione dei fatti che si preannuncia ben diversa da quella presentata quest'oggi in aula. A questo proposito l'avvocato Busellu stamani ha depositato una chiavetta contenente dei file audio che potranno fornire ulteriore spunto di discussione fra le parti nelle prossime settimane.
G.C.
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