Indennità degli Amministratori: così dal 2024 lo "stipendio" di sindaco, vice e assessori in base al numero degli abitanti

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Il 2024 è l’anno in cui raggiunge il suo compimento l’aumento delle indennità degli amministratori locali, stabilito dal Governo Draghi con la Legge di Bilancio 2022. Il ridisegno degli ''stipendi'' era stato calcolato in progressione con un meccanismo che prevedeva una percentuale rispetto al definitivo assetto dal 2024. Il 45% nel 2022 e il 68% nel 2023. Già negli anni passati, in realtà, era facoltà dei Comuni che rispettassero gli equilibri di bilancio arrivare al 100%, ma buona parte delle amministrazioni locali avevano tollerato il principio di risparmio della spesa pubblica.
Il calcolo delle percentuali resta un esercizio fondamentale per sapere quanto prendono sindaci e assessori. Il risultato si ottiene in rapporto agli emolumenti complessivi dei presidenti di Regione, fissato a 13.800 (seppur Attilio Fontana percepisca qualcosa in meno: 13.245 euro mensili), e alla dimensione demografica dei Comuni. Valida per tutti gli amministratori delle Giunte è la stangata del 50% se si è lavoratori dipendenti non in aspettativa. Un’altra avvertenza è che tutte le cifre sono lorde.
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Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco

Sul territorio provinciale, spetta di più a Mauro Gattinoni, in quanto sindaco della città capoluogo, Lecco. A lui va il 70% dei ''governatori'': vale a dire 9.660 euro al mese. Per vice sindaco e assessori non c’è una percentuale privilegiata per far parte della Giunta del capoluogo di Provincia. Si considera, come vedremo più avanti, il numero di abitanti. Il miglior godimento per loro sta tuttavia nel fatto che la quota è calcolata sull’indennità teorica del proprio sindaco.
Percentuali decisamente meno favorevoli per gli amministratori dei Comuni di fasce inferiori. Per la Provincia di Lecco il primo scaglione che si incontra, fatta esclusione del capoluogo, è quello che ricomprende i Comuni di Merate, Calolziocorte, Casatenovo, Valmadrera e, per pochissimo, Mandello del Lario. I loro sindaci percepiranno il 30% del presidente della Regione: 4.140 euro.
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I sindaci Massimo Panzeri (Merate), Filippo Galbiati (Casatenovo), Marco Ghezzi (Calolzio)

Quasi insignificante in termini percentuali la differenza che vale per i Comuni di uno scaglione sotto: quelli con popolazione tra i 5 mila e i 10 mila abitanti. Nel Lecchese riguarda Oggiono, Missaglia, Galbiate, Colico, Olginate, Olgiate Molgora, Robbiate, Verderio, Calco e, per un soffio, Lomagna. In base all’ultimo censimento permanente della popolazione legale, del 20 gennaio 2023 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 marzo 2023), Barzanò con i suoi 4.993 abitanti sfiora ma non raggiunge lo scoglio. I 10 sindaci prendono il 29% del presidente della Regione, quindi un solo punto percentuale in meno rispetto agli omologhi degli Enti locali citati nel precedente paragrafo. In termini assoluti: 4.002 euro.
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I sindaco Giovanni Montanelli (Galbiate), Giovanni Bernocco (Olgiate), Chiara Narciso (Oggiono)

I piccoli Comuni sono suddivisi in 2 parti. I primi cittadini dei paesi tra i 3 mila e i 5 mila abitanti prendono il 22% dei presidenti di Regione. In soldoni, si scende a 3.036 euro. In questo blocco rientrano i Comuni di Barzanò, Osnago, Costa Masnaga, La Valletta Brianza, Brivio, Cassago Brianza, Malgrate, Ballabio, Cernusco Lombardone, Paderno d’Adda, Civate, Nibionno, Molteno, Valgreghentino, Bosisio Parini, Abbadia Lariana e, per 57 abitanti, Rogeno. In questo elenco figura anche Monticello Brianza, ma qui va specificato che l'attuale prima cittadina Alessandra Hofmann in qualità di presidente della Provincia di Lecco percepisce un'indennità superiore, equiparata a quella del sindaco della città capoluogo. 
Per i restanti 50 Comuni demograficamente più piccoli, la percentuale che si applica ai sindaci è del 16%, pari a 2.208 euro.
I conti per i vice sindaco si fanno rispetto al proprio primo cittadino. La fascia più alta in Provincia di Lecco è valida per i Comuni da 10 mila abitanti in su. Ovvero Lecco, Merate, Calolziocorte, Casatenovo, Valmadrera e Mandello del Lario. L’indennità per questa carica corrisponde al 55% di quella del sindaco. Quindi a Lecco questa posizione vale 5.313 euro mensili, mentre per gli altri Comuni 2.277 euro. Per i 10 Comuni che stanno tra i 5 mila e i 10 mila abitanti i vice percepiscono la metà di quello che potenzialmente il proprio sindaco può avere come indennità, quindi 2.001 euro.
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Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco

Per gli assessori, invece, vige una soglia unificata per i Comuni che abbiano dai 5 mila ai 50 mila abitanti: è fissata al 45%. Chiaramente il valore assoluto varia in base alla quota del sindaco. A Lecco gli assessori possono arrivare a prendere 4.347 euro. Agli assessori del blocco dei Comuni con almeno 10 mila abitanti spettano 1.863 euro. Invece per quelli degli Enti locali tra i 5 mila e i 10 mila abitanti, il risultato della proporzione restituisce un valore di 1.800,9 euro.
Per i piccoli Comuni dai 1.000 ai 5 mila abitanti i vice sindaco e gli assessori prendono in confronto al sindaco rispettivamente il 20% e il 15%. Gli emolumenti però sono sfalsati perché, come detto, per i sindaci sono suddivisi in due gruppi, con il discrimine fissato a 3 mila abitanti. Nei Comuni che stanno sopra ai vice sindaco e agli assessori vengono riconosciuti rispettivamente 607,2 e 455,4 euro. Negli Enti tra i 1.000 e i 3 mila abitanti invece le seconde cariche possono prendere 441,6 euro mentre gli assessori 331,2 euro.
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I sindaci Gennaro Toto (Cernusco), Laura Di Terlizzi (Nibionno) e Flavio Polano (Malgrate)

I più sfortunati sono i vice sindaco e gli assessori dei Comuni della Provincia di Lecco che hanno meno di 1.000 abitanti. Viene da citarli ad uno ad uno per consolazione: Perledo, Casargo, Esino Lario, Varenna, Erve, Taceno, Valvarrone, Cassina Valsassina, Moggio, Margno, Pagnona, Dorio, Crandola Valsassina, Sueglio, Parlasco e infine Monterone. Lì i vice prendono il 15% del sindaco, quindi 331,2 euro, e gli assessori il 10%, che equivale a 220,8 euro. Considerando che, se sono lavoratori dipendenti, prendono la metà, e che tutte le cifre fornite sono lorde, non è poi così sbagliato paragonare la loro attività di amministratori locali al volontariato.
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