Osnago: scritte anarchiche in stazione, imbrattati di spray rosso i bulbi delle telecamere

Da circa un mese campeggiano nel sottopasso ferroviario di Osnago scritte firmate da un “guerriero” che si identifica nel movimento complottista della doppia V rossa, simbolo che si ispira alla V singola divenuta celebre nel film cult con Natalie Portman. Nella stessa azione vandalica sono stati imbrattati con spray rosso i due bulbi delle telecamere di sicurezza installate sempre nel sottopassaggio della stazione. A fianco la “giustificazione” del gesto con l’espressione a caratteri cubitali dell’uguaglianza “telecamere = prigione”.
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In corrispondenza della scalinata che porta al binario 2, un altro messaggio di dubbia comprensibilità: “La CO2 che vogliono eliminare sei tu”. Sul cartello ufficiale che avverte di trovarsi in un’area videosorvegliata è stato appiccicato un adesivo in voga tra i social-anarchici, che riporta l’imperativo in inglese “combatti tutti i governi” e la citazione di una canzone tratta dall’ultimo disco di una band anarco-punk degli anni Ottanta, Crass, “non c’è l’autorità ma te stesso”.
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Il proselitismo dei seguaci di teorie complottiste, che hanno avuto una crescita esponenziale durante la pandemia tra i “no-vax”, avviene soprattutto mediante i gruppi Telegram associati al simbolo della VV rossa cerchiata, o alle sue varianti V_V e ViVi. Usano spesso l’hashtag del Nuovo Ordine Mondiale: #NWO. Non a caso questi gruppi orbitano nella galassia di QAnon, l’organizzazione dell’assalto al Campidoglio statunitense nel 2021.
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Tra Cernusco Lombardone e Osnago sono stati messi a segno diversi episodi di imbrattamento dei muri negli ultimi mesi. Nel novembre dell’anno scorso il dissenso della doppia V rossa aveva valicato i cancelli della scuola media “G. Verga” a Moscoro, con l’esplicito “Il vax uccide” pitturato sulla parete esterna dell’edificio scolastico [clicca QUI]. Si auspicava che potesse essere l’ultimo atto vandalico di una serie, invece messaggi simili hanno bersagliato ancora e ancora i muri pubblici della zona.

Stessa matrice per il colpo alle vetrine della sede meratese della CISL, nel pieno della scorsa estate [clicca QUI]. Sempre a Merate sono stati imbrattati il cartello dell’Agenzia delle Entrate e le mura del cimitero. Ma le scritte sono apparse anche a San Zeno e su delle panchine al lungofiume di Brivio [clicca QUI]. Insomma episodi tutt’altro che isolati.
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La tinteggiatura delle telecamere nella stazione di Osnago rappresenta il gesto più lesivo di un bene che serve a tutelare la cittadinanza da potenziali episodi negativi. Aggressioni o rapine che potrebbero accadere in un isolato tunnel sotterraneo. Si è registrato così il passaggio dalle parole all’azione. Tuttavia l’episodio più eclatante è stato senz’altro quello dello scorso giugno, con almeno un paio di giovani che hanno preso di mira il liceo Agnesi di Merate, dal pavimento alle vetrate e alle pareti [clicca QUI].
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RFI è al corrente di questi ultimi vandalismi a Osnago, tanto che ha riportato gli imbrattamenti nel report che abitualmente consegna al Comune. La pulizia dei muri dovrebbe avvenire da parte degli operai comunali nei prossimi giorni, mentre per i danni alle telecamere se ne dovrebbe occupare RFI, interfacciandosi presumibilmente con il fornitore degli apparecchi elettronici.
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“Siamo al corrente – dichiara il sindaco Paolo Brivio – di questi vandalismi alla stazione e nei prossimi giorni provvederemo a nostra cura ad imbiancare i muri. Sarebbe bello conoscere la persona che passa il tempo su Telegram e imbrattando luoghi pubblici, per darle modo di poter spendere meglio le giornate prendendo in mano un pennello e ripulire i muri dalle frasi che ha scritto. Voglio rassicurare che in paese non ci sono segnali che facciano temere in un peggioramento di questo fenomeno di vandalismo”.
M.P.
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