Merate: violenza sulle donne Fiorenza Albani nulla ha fatto né spettacoli né progetti

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UN DOPPIONE

Dal recente articolo apparso sul vostro giornale relativo alla commissione cultura e
istruzione del 6/12 nella quale si è trattato del riparto dei contributi ordinari alle associazioni culturali, si apprende che l’assessora alla cultura ritiene doppione realizzare due spettacoli sul tema della violenza di genere organizzati in occasione del 25 Novembre, uno dal comune e un altro dalla rete di associazioni Ora Basta, due spettacoli realizzati in date diverse e di diversa tipologia.

Stupisce che l’assessora alla cultura ritenga due spettacoli su un tema così delicato come quello della violenza di genere un doppione; dovrebbe invece essere molto dispiaciuta che ce ne siano stati solo due perché su questo tema, non ne basterebbero 100.

Viene spontaneo chiedersi da dove nasca questo pensiero del doppione e cosa abbia realizzato l’assessora in questi 5 anni di consigliature sul tema della violenza alle donne? A memoria niente, quanti spettacoli quanti progetti o altro? Come esercita il suo ruolo per cambiare la cultura della disparità di genere, ritenuta la causa dei femminicidi? Lo chiedo non solo in quanto assessora, ma soprattutto perché lei è donna.

Questo è il primo anno che si mette in gioco e realizza uno spettacolo.

L’assessora esprime “disappunto” per il mancato o parziale coinvolgimento dell’amministrazione comunale da parte delle associazioni.

Di fondo c’è una confusione di ruoli, è l’assessorato che è erogatore di servizi culturali e di sostegno alle attività culturali. L’assessora  dovrebbe promuovere azioni, interloquire con le associazioni, coinvolgerle, non il contrario.

Dal suo disappunto per il mancato o parziale coinvolgimento, sembra quasi che le associazioni debbano sempre concordare le loro attività con l’assessorato. 

Le associazioni sono la ricchezza del paese e di Merate, la loro capacità di progettare e di operare è anche la salvezza delle istituzioni perché esse arrivano laddove le istituzioni non arrivano, ma la loro autonomia è sacro santa e deve essere salvaguardata.

Non è con il disappunto ma con la collaborazione, con la valorizzazione, con la capacità di trovare affinità e lavorare su campi comuni che si realizzano sinergie determinanti per la diffusione della cultura e per il cambio culturale necessario alla lotta ai femminicidi che tutti
auspichiamo.
Patrizia Riva - Consigliera comunale Cambia Merate
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