Bilancio del 1° quadrimestre del Consorzio di Polizia locale: ecco i numeri, i servizi, i vantaggi, le criticità e le prospettive


A quattro mesi dalla nascita del corpo di polizia locale in forma associata tra Robbiate, Paderno, Verderio Superiore, Inferiore e Merate proviamo a raccontare il funzionamento della macchina.
La situazione è più complessa di quanto ci si possa immaginare da uno sguardo superficiale e probabilmente anche prevenuto o interessato.
Oltre che con i numeri, non adeguati alla popolazione per impossibilità di assumere, e con le risorse economiche sempre più risicate, bisogna fare i conti con le persone. Dunque ferie, malattie estemporanee e croniche, incomprensioni caratteriali, permessi, recuperi,...


E così dei 20 agenti sulla carta, compreso comandante e vice, in realtà in servizio da maggio ce ne sono 17. Due, infatti, (l'ex comandante Alfiniti e un agente semplice) sono in malattia e congedo, un terzo (l'ex vice Belloli) è da un anno e mezzo in mobilità a comando presso il distaccamento del giudice di pace di Lecco.
I due turni, dunque, si sviluppano facendo conto di un potenziale di 8 uomini ciascuno (dalle 7.30 alle 13.30 e dalle 13.30 alle 19.30). Il 17° è in servizio ormai permanente "a giornata" in ufficio per svolgere mansioni amministrative. Precedentemente all'accordo, infatti, questo settore per i 4 comuni gravava completamente su almeno un paio di agenti che, per l'intero territorio (numericamente superiore per popolazione alla sola Merate), si alternavano dovendo accollarsi le pratiche amministrative (multe, occupazioni, ruoli, notifiche,...). Merate, invece, si affidava a due impiegate. L'accorpamento del servizio ha consentito un risparmio di personale perché ora questa parte amministrativa è affidata a un agente, che possedendo una competenza specifica in materia di codice della strada fornisce anche consulenza al cittadino durante l'orario di apertura al pubblico, e a un'impiegata (l'altra è stata occupata altrove).


Rapportando il numero degli abitanti a quello di agenti risulta quanto segue.
I quattro comuni disponevano precedentemente di 8 vigili per una popolazione complessiva di 15757, con un rapporto di 1/1969. Per Merate il rapporto era di 1 a 1240. Se per l'ex consorzio negli ultimi mesi il rapporto non sarebbe cambiato, per la città invece senza questa nuova gestione si sarebbe assistito a un crollo. Dei 12 agenti, come dicevamo, in realtà in servizio ce ne sono solo 9 (e il rapporto sale così a 1/1654). L'assenza del comandante Alfiniti e del vice di allora Belloli avrebbe "costretto" a ripartire gli incarichi su altri, scendendo ad un'operatività non superiore alle 7-8 unità (1/2126 vigili per abitante o 1/1861). Se a questo si aggiungono ferie (che non sono concesse solo nei mesi estivi ma ci sono annualmente), malattie (che per taluni si ripresentano con costanza si potrebbe dire cronica), permessi o recuperi (delle domeniche di straordinario ad esempio) si comprende l'impossibilità a coprire i due turni. La gestione associata, a regime, consentirebbe di raggiungere uno standard di 1 agente ogni 1532 abitanti e comunque consente tuttora di affrontare emergenze (gli otto agenti prima nei quattro comuni non riuscivano, in caso di malattie o ferie o riposi, a coprire scuole o emergenze o straordinari).


E veniamo adesso ai turni. C'è l'ordinario (che dettagliamo meglio in tabella con un fac simile di ordine di servizio, che per inciso a Merate prima nemmeno esisteva sulla carta):
- scuole (5 a Merate, 7 nei quattro comuni con un rientro anticipato) sia al mattino che al pomeriggio
- mercati (martedì a Merate, giovedì a Paderno, venerdì a Robbiate e Verderio Inferiore) con gestione degli spuntisti, servizio appiedato e controllo auto in sosta
- funerali, almeno uno al giorno, con accompagnamento dalla chiesa al cimitero (che a passo d'uomo e per certi paesi significano anche mezz'ora-quaranta minuti)
- ritiro posta presso gli uffici dei diversi comuni
- servizio appiedato in centro (per i 5 comuni), nei parchi e nelle frazioni
- controllo sulle strade (telelaser, velocità, auto in sosta)
- apertura al pubblico degli uffici
- affiancamento ad altri uffici per mansioni varie (residenze, studio del rifacimento della segnaletica,...)
- incidenti

Fac simile di un ordine di servizio, con 14 uomini (in presenza di una malattia e di un permesso per ferie)

Arriviamo ora allo straordinario.
L'agente di polizia locale che rientra in servizio la domenica, ad esempio per manifestazioni di piazza, è pagato in straordinario e dunque ha diritto al recupero delle ore di riposo domenicale nel corso della settimana, assentandosi dalla turnazione. Con uomini già ridotti lo straordinario affosserebbe l'ordinario. Tenendo conto che le ore di straordinario sono stabilite dalle varie amministrazioni (in base a risorse economiche che, inutile ripeterlo, non ci sono) si rischia che per eventi domenicali primaverili, si compromettano le presenze ad esempio nel periodo natalizio o per i pattugliamenti serali.
Si aggiungano poi i tavoli territoriali, provinciali e di coordinamento delle forze dell'ordine a cui il comandante è tenuto a partecipare, le commissioni spettacolo per le autorizzazioni, i corsi di aggiornamento (alcuni obbligatori) per gli agenti, le cerimonie in alta uniforme, le richieste di accesso agli atti e acquisizione degli stessi da parte di consiglieri, soprattutto di minoranza, per capire come le ore vengano presto impiegate per eventi che non sono prettamente operativi.
Dunque, come dettagliato, pensare di affossare un consorzio non a regime senza sapere conoscere la reale situazione è solo un esercizio per arieggiare i denti. Al contrario i numeri confermano che la scelta consortile è vantaggiosa non solo per Merate ma anche per gli altri comuni. In appena quattro mesi uomini e strutture diverse si sono amalgamate in modo soddisfacente e soltanto qualche elemento di Merate ha esercitato opera di ostruzionismo. Non per nulla lo schema di convenzione esaminato dai tecnici del ministero dell'Interno ha ottenuto un plauso incondizionato. Il raggiungimento del risultato anche tra maggioranze di segno diverso conferma che quando si lavora per la comunità la bandiera va in secondo piano. E lì l'hanno riposta, anteponendo i vantaggi al cittadino di un servizio associato di polizia locale Alessandro Salvioni, Valter Motta, Alessandro Origo, Paolo Bellotto e Andrea Robbiani.
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