Merate: pizzata tra leghisti e meloniani. Un gioco scherzoso tra chi c’era e chi no

La “politica” è tante cose assieme, congiunte e disgiunte. Una di queste è che per alcuni rappresenta una fonte di reddito. A volte addirittura la sola fonte di reddito. Di qui il detto “vive di politica”. Per realizzare questo detto, occorre però svincolarsi dalle ideologie, ammesso che ancora davvero esistano, e sviluppare la capacità di riposizionarsi. In altre parole di montare il cavallo giusto, quello che al momento galoppa, con la prontezza però di saltare su un’altra cavalcatura quand’essa diventi vincente.
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Una lunga premessa per inquadrare – ognuno lo faccia come crede – i personaggi che mercoledì sera si sono riuniti per una pizzata in un locale di Merate.

Su tutti il politico numero uno lecchese, Mauro Piazza, due volte consigliere regionale per partiti diversi, (dieci anni a 11.144 euro mensili per dodici mesi, secondo il sito della Regione, ma lui sta già bene di suo) e ora sottosegretario con delega alle autonomie.

Attorno a colui che, con eccesso di blandizia chiamano il “Supremo”, la signora Alessandra Hofmann, sindaca di Monticello e presidente della provincia di Lecco. Un’indiziata di quanto si diceva in premessa. Poi Massimo Augusto Panzeri, sindaco di Merate con, alla sua destra, la fedelissima Simona Vitali, commerciante, attuale presidente della Proloco di Merate (che però dovrebbe lasciare per rispetto dell’art. 2 comma 1 dello statuto).

Poi l’avvocata Paola Panzeri, già membro del CdA della municipalizzata Silea Spa. Quindi Gennaro Toto, sindaco di Cernusco, diventato famoso, tra l’altro, per aver sostenuto che la Psichiatria del Mandic è aperta, mentre è chiusa dal 2020 e che alla fine, ospedale o no, ci sono tanti posti per curarsi.
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A seguire Matteo Fratangeli, assessore di Olgiate che, dicono, si era inviperito quando sollevammo il sospetto che dietro la mozione singola a favore del Mandic ci potesse essere un suggeritore, cioè il “Supremo”. Ma se anche così fosse perché prendersela? Piazza è a un livello superiore e ha solo da insegnare.

Proseguendo incontriamo Franco Lana, segretario della sezione della Lega di Merate e straordinario regolatore del traffico al mattino nei pressi del collegio Manzoni. Poi Simone Tavola di Airuno, altro fedelissimo di Piazza e Alessandro Vanotti, capogruppo di maggioranza nel Consiglio comunale di Merate. Infine Fabio Nicoli di Orgoglio Osnago, non in Aula ma in quota Carroccio. Per ora siamo in casa Lega, sia pure con varia anzianità di militanza nel partito. Ma, sorpresa, ecco Alfredo Casaletto, di recente passato da Forza Italia a Fratelli d’Italia e, vicino a lui, Fiorenza Albani, altra transfuga, improvvisamente riscopertasi fan di Giorgia Meloni. Tutto lascia pensare che sia in atto un’Opa su Fratelli d’Italia, circolo di Merate, da parte della componente leghista.

Immaginiamo l’ira del consigliere regionale e storico militante della destra lecchese, sin dai tempi di Alleanza Nazionale, Giacomo Zamperini, se fosse vero questo scenario. Anche perché nell’ambito di una alleanza vige il principio di rotazione e l’avvocato Casaletto ha tutti i numeri per candidarsi a sindaco.
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Giova peraltro ricordare che Piazza pur essendo uscito da Forza Italia per entrare in Lega, fino a poco tempo, si diceva detenesse la golden share del partito azzurro. Ora sembra voler estendere la medesima strategia a Fratelli d’Italia.

Ovviamente abbiamo scherzato, una pizzata fra amici è e resta una pizzata, anche se a dicembre si vota per il rinnovo del Consiglio provinciale (rinnovo che qualcuno auspica rinviato a dopo la riforma delle province) e a maggio per il Consiglio comunale di Merate.

Panzeri si ricandiderà con accanto la fedelissima Vitali, Casaletto, Albani, Vanotti. E questi sono certi. Che cosa faranno gli altri attuali membri del Consiglio e della Giunta, si vedrà . . . .
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