Una domanda “galeotta” e un conto politico fasullo

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Direttore ti prego non infierire, stavolta sono sicuro che Massimo Panzeri non c’entra. Non è tenace come Robbiani, né scrupoloso come Massironi e tanto meno visionario come Perego, tuttavia ha sufficiente buon senso e esperienza per escludere che abbia chiesto a Paolo Favini quale futuro per l’ospedale di Merate.

Una svista dell’intervistatore, forse più abituato a “trasferire” pensieri altrui che a esporre i propri.

Mai un amministratore navigato come il nostro Sindaco avrebbe potuto chiedere a un manager che su 60 mesi di mandato ne ha già bruciati 58 che cosa pianifica per il futuro del San Leopoldo Mandic. E tanto meno in presenza di una proroga contro la quale, in qualità di alpino – anche se furiere – dovrebbe saltare sulle barricate. Infatti, domanda galeotta a parte, si dice intenzionato a dare battaglia. Magari un po’ tardi ma, come usa dire, meglio che mai. Nel concreto non so che cosa farà. Sinora ha brillato sia come pompiere – accusando il tuo giornale, anche se non espressamente, di fare terrorismo – sia come freno alle iniziative dei sindaci più determinati. Ma adesso ha capito, sì caro direttore, l’intervista (uffa ma non si stanca?) al settimanale cittadino conferma che ha capito. Ha capito che quello che andate dicendo voi di MOL da qualche anno è vero, non è allarmismo e tanto meno una campagna denigratoria verso l’ospedale. E’ solo lo specchio crudele dei fatti. L’ha capito e ora chiede conto a quell’oste cui, sciaguratamente, come hai spesso rilevato, aveva chiesto in passato notizie circa la bontà del suo vino, ovvero della sua azione di governo.

Si dice stupito per questo esodo di medici dal Mandic. Perché così tante e tutte ora? Le risposte le dà a modo suo Mauro Piazza, il consigliere sottosegretario della Lega. Il nuovo primario di Ostetricia-Ginecologia arriverà (senza dire perché il precedente se n’è andato e che al concorso hanno partecipato solo in due, una delle quali è proprio la dimissionaria), sorvola sulla partenza del primario di Ortopedia, non sapeva ancora, poveretto, dell’uscita di scena del primario di Pediatria e attribuisce a una assurda sanzione disciplinare il trasferimento di un endoscopista. Si ferma qui, ma la lista è assai più lunga. E poi, dato che di mestiere fa il politico a tempo pieno e indeterminato randella Fragomeli e il PD che sono all’opposizione in regione dal 1995. Suscita quasi tenerezza.

Credo che la diaspora abbia ragioni ben precise, che spesso tu hai raccontato. In una sintesi: chiusa l’epoca della Ussl di Merate, cessato il mandato del direttore amministrativo e di presidio, esclusi dal Collegio di direzione tutti i primari meratesi, il Mandic è rimasto come una grande azienda con soli funzionari, senza dirigenti né direzione. Tutti gli ordini, l’organizzazione del personale, del lavoro, gli investimenti, tutto è deciso a Lecco. Ci sono rischi anche di poco conto nel parto? Subito la paziente al Manzoni, così, però, calano le nascite; mancano gli anestesisti? Si tagliano le sedute operatorie a Merate: Chirurgia ha circa trecento interventi in lista d’attesa, Ortopedia quasi quattrocento. Come si fa a lavorare in queste condizioni? Si annunciano milioni per la casa e l’ospedale della salute, ma chi andrà a lavorarci se già oggi manca personale in corsia? Non basta l’esempio di Olgiate?

Altro che il PD e Fragomeli.

Lasciami finire con una considerazione politica: il signor Piazza, che fa leva sulla scarsa volontà del lettore di fare di conto, si gonfia per il “grande consenso ottenuto alle regionali dal centrodestra”. Come sai c’è stato un crollo verticale dell’affluenza: su 7,9 milioni di aventi diritto al voto se ne sono presentati 3.2 pari al 41.68%. Fontana ha ottenuto il 54.67% che posto in relazione agli elettori potenziale rappresenta un misero 22.79%. Cioè è stato votato da poco più di un avente diritto su cinque. E sarebbe questo il grande consenso ottenuto dal centrodestra?
Matrix
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