Verderio: il dono di amore e di abnegazione degli alpini

“Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato”.
Questo è lo spirito degli alpini pronti a correre per prestare aiuto alle popolazioni sconvolte dal terremoto, dalle alluvioni, dai disastri ambientali. Gli alpini che raccontano con la loro vita e il loro altruismo, l'amore per il prossimo, chiunque esso sia e ovunque si trovi.
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Lo ha detto don Emanuele Ronco nel corso della Messa che si è svolta nell'oratorio di ex inferiore in occasione della due giorni dedicata alle penne nere.

All'ambone dell'altare, allestito sul palco del salone, il sacerdote ha ricordato alla popolazione i valori che da sempre animano questo corpo che si prodiga per costruire un mondo di amore, di pace, di comunione.
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Don Emanuele

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“Vivere la carità è Vangelo. Gli alpini fanno una predica a tutti noi perchè testimoniano con l'esempio, come dice il canto, “parlate con la vita e non con le parole, chi vede il vostro amore da solo capirà”. Il mondo oggi ha bisogno d'amore e non di divertimento. Gli alpini vanno dove c'è qualcosa di grave, dove c'è dolore e sofferenza. Non si tirano indietro. Loro vanno a salvare a fare un inno alla vita”.

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Presente sull'altare assieme a don Emanuele anche un giovane sacerdote del Burkina Faso, don Gedeone. Alla sua comunità in Africa, che ancora soffre la fame per la mancanza di pozzi per il prelievo dell'acqua, don Emanuele ha deciso di devolvere le offerte che aveva in realtà preservato un'altra iniziativa locale, dando così il contributo della parrocchia di Verderio per i fratelli più poveri.
S.V.

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