Olgiate: Antonio Cilente di Imbersago e Davide Locatelli di Calusco sono gli autori del colpo alla banca popolare di Milano
E' durata pochissime ore la fuga dei due rapinatori che lunedì pomeriggio hanno messo a segno un colpo da 1300-1400 euro ai danni della banca popolare di Milano. Giusto il tempo, probabilmente, di ritrovarsi per spartire i soldi che i carabinieri gli sono "piombati" in casa, a Calusco d'Adda, arrestandoli entrambi. E associandoli così, su disposizione del magistrato di turno, alla casa circondariale di Bergamo, per competenza territoriale.
Le fasi della rapina
Si tratta di Antonio Cilente, classe 1972, residente a Imbersago e di Davide Locatelli, classe 1966 di Calusco.
Ieri i due, attorno alle 15.30, si sono portati nei pressi dello sportello bancario di Via Roma. Qui, armati di un taglierino e, travisandosi con delle calzamaglie indossate mentre passavano all'interno della bussola, hanno fatto irruzione nell'istituto di credito. In quel momento c'erano solamente un cliente, il direttore e un cassiere. Senza creare scompiglio e con un'azione durata meno di un minuti, i due si sono fatti consegnare il denaro contante, circa 1.300-1.400 euro e sono fuggiti prendendo, una volta all'esterno della banca, due direzioni differenti.
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Quando i carabinieri sono giunti sul posto hanno immediatamente acquisito i filmati delle telecamere. Le immagini, nitidissime, hanno così consentito di individuare i due, in particolare Cilente, che da tempo era "attenzionato" e dunque sotto controllo. I militari si sono portati a Imbersago, luogo di residenza dell'uomo, e lo hanno trovato ad un bar mentre si stava intrattenendo con un altro soggetto non noto. Inizia così l'azione di pedinamento. Cilente, ad un certo punto, lascia il bar e si dirige, a bordo della sua Audi, verso Paderno. Qui guadagna il ponte, lo attraversa e arriva a Calusco d'Adda. I militari perdono di vista l'autovettura. Ma è questione di poco. L'Audi viene infatti rinvenuta parcheggiata in Via San Rocco. Le indagini permettono di scoprire che, in quella zona, vive Davide Locatelli.
I carabinieri, coordinati dal capitano Giorgio Santacroce e dal luogotenente Germano Montanari, si portano presso l'abitazione di quest'ultimo dove, nonostante la mancata risposta, accertano che all'interno dei locali c'è qualcuno. Decidono così di fare irruzione e cinturano la casa onde evitare una fuga. Alcuni carabinieri entrano dalla finestra, trovano i due malviventi all'interno e li immobilizzano, procedendo poi con le perquisizioni. Indosso a Cilente trovano 100 euro, in casa la calzamaglia di Locaelli mentre in un calzino circa 650 euro, facente parte del bottino assegnato a quest'ultimo.
Il capitano Giorgio Santacroce e il luogotenente Germano Montanari
Nella moto, probabilmente utilizzata per la fuga e parcheggiata in cortile, ci sono il maglione e il foulard che Locatelli aveva indosso durante la rapina, il taglierino di un giallo inconfondibile e la calzamaglia di Cilente. La perquisizione presso i locali di Imbersago consente di rinvenire un'altra parte del provento della rapina, circa 350 euro, mentre il resto era già stato probabilmente speso. Il cerchio si chiude in fretta e i due vengono associati, su indicazione del magistrato, al carcere di Bergamo anche se gli atti verranno poi trasmessi alla procura di Lecco, visto che i fatti sono accaduti a Olgiate.
S.V.