Con Casaletto in FdI si apre la campagna elettorale a Merate

La sua non è quella che si dice una “conversione ideologica”. Non è maturata a seguito di sofferti ripensamenti. E’ una semplice scelta utilitaristica e del resto cambiare la casacca oggi è frequente come cambiare le mutande. Diciamo che il cambio operato da Alfredo Casaletto fa più notizia. L’’Avvocato meratese è entrato in politica nel 2009 con la tessera di Forza Italia, quando il partito “tirava”, in lista con la prima formazione a guida leghista. Si ricandida nel 2014 ma questa volta contro la Lega che schiera come candidato sindaco Massimo Panzeri. Aveva annusato l’aria, Casaletto e la lista centrista di Andrea Massironi dava più possibilità di vittoria. Ma nel 2019 torna frettolosamente con il Carroccio, sempre da tesserato Forzista e si schiera accanto proprio a Massimo Panzeri candidato sindaco. Da allora è diventato l’ombra del primo cittadino.

Come si vede i prodromi dell’incoerenza c’erano già tutti. E ora che si avvicinano le comunali della primavera 2024 Alfredo Casaletto si è messo nuovamente a disposizione del giocatore di scacchi più noto e vincente del lecchese, Mauro Piazza. Il cui ragionamento è semplice e lineare: Merate è la seconda città della provincia, perderla sarebbe un disastro. Ma qui la Lega non tira, alle regionali ha portato a casa un misero 13%, finendo in fondo alla classifica provinciale dei consensi dati a Salvini. Uno smacco terribile per il partito che esprime addirittura il sindaco. Quindi è necessario offrire ai simpatizzanti di Giorgia Meloni un volto noto, famigliare, un personaggio in carne e ossa. Anche perché pure FdI non gode di ottima salute con quel modesto 18% ottenuto a febbraio.  E poi c’è Forza Italia, controllabile al tempo del coordinatore Davide Bergna. Ma ora il partito sembra voler fare partita a sé.  Antonio Conrater con altri vecchi militanti ha ottenuto la sostituzione del coordinatore Bergna con il giovane Roberto Gagliardi e questi sembra intenzionato a reclamare piena autonomia.

Quindi, ha concluso il primatista di preferenze, occorre almeno “controllare” Fratelli d’Italia. Ed ecco spiegato il valzer di Casaletto. Come si vede questa girandola di casacche ha solo una direzione di marcia: quella elettorale. Le ideologie sono roba da prima repubblica dove a cambiare la casacca erano sì e no dieci   parlamentari ogni legislatura. Adesso spetta a Casaletto organizzare il partito in città. A Lecco è stato accompagnato dal fedelissimo Giuseppe Papaleo, il quale, tra l’altro, via social, ha fatto sapere che mai e poi mai si candiderà. Peccato, una persona così attiva a favore della comunità non può che fare bene anche in Aula.

Quanto alla cerimonia di benvenuto riservata all’assessore al bilancio di Merate, va detto, che è stata decisamente mesta, in un bar di Lecco, alla presenza del coordinatore Mastroberardino, di qualche figura di terza fila, peraltro non adamantina e di quattro o cinque simpatizzanti. E’ di tutta evidenza che la manovra non è piaciuta ai vecchi militanti del partito, primo fra tutti Giacomo Zamperini, consigliere regionale, iscritto al Movimento Sociale Italiano sin da quanto indossava i calzoni alla zuava. Dietro a Zamperini c’è l’anima storica del partito, mentre dietro a Mastroberardino si intravvede l’ombra di Mauro Piazza.

E Merate rischia di essere teatro del primo vero scontro tra i due principali esponenti del centrodestra lecchese. Piazza si è mosso per primo collocando un suo fedelissimo in Fratelli d’Italia. Zamperini potrebbe rispondere sostenendo (se non addirittura ispirando) una formazione alternativa sempre di area con esponenti moderati assieme a settori di Comunione e Liberazione.

Un bel match. Tutto da seguire in presa diretta.
Claudio Brambilla
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