Brivio: una nuova casa per l'Alveare che punta a progetti di ''aiuto all'autonomia''

La cooperativa sociale "L'Alveare" di Brivio si espande. La realtà ha acquistato un nuovo immobile in via Como che permetterà di ospitare più ragazzi e portare avanti progetti importanti. Costituito nel 1986 da un gruppo di persone dell'ambito dell'oratorio di Brivio, infatti, "L'Alveare" ha sempre avuto come scopo quello di essere un luogo dove i ragazzi disabili potessero svolgere attività in serenità.


Grazie al lavoro che venne affidato da alcune ditte alla cooperativa fu possibile acquistare l'attuale sede in via Lungo Adda Monfalcone, dotata di un laboratorio, uffici e un salone, ma l'idea di espandersi è sempre stata tra i pensieri di chi ha fatto grande la realtà briviese. Ora che si è presentata l'occasione, con impegno il sogno è stato realizzato. "Dobbiamo ringraziare sicuramente il proprietario, Eugenio Anghilieri, che si è subito reso disponibile a venirci incontro nella trattativa - ha esordito il presidente della cooperativa, Flavio Perego - Essendo originario di Brivio conosceva già la nostra realtà e aveva piacere che la sua casa passasse a noi. Siamo riusciti ad acquisirla grazie a un contributo dell'associazione ‘Gli amici dell'Alveare' e al presidente Franco Riva, al contributo di un privato, ma soprattutto grazie a tutti i volontari che in questi 35 anni di vita della cooperativa si sono spesi per dare il loro tempo e realizzare attività che ci hanno poi consentito di avere dei risparmi da parte".


La casa non sostituirà l'attuale sede di via Lungo Adda, ma sarà una struttura in più che verrà utilizzata principalmente per l'aiuto all'autonomia. "Il progetto prevede di tenere due o tre ragazzi in Alveare per una o due notti. La casa nuova ci consentirà di aumentare i numeri, riuscendo a tenere anche quattro o cinque ragazzi alla volta, e magari anche per più giorni, essendo uno spazio più grande rispetto a quello che abbiamo ora" ha continuato il presidente Perego, spiegando che l'immobile ha anche un giardino dove i ragazzi hanno già provveduto a piantare fiori e qualche verdura. "E un'attività che facevamo già anni fa in un terreno gentilmente prestato da un privato, ma poi con il Covid si era interrotta".


E a essere felice per l'importante acquisizione è anche Franco Riva, presidente dell'associazione che da sempre sostiene la cooperativa: "Sono anni che sono all'Alveare ed è da tempo che si pensava a trovare uno spazio più adeguato per i ragazzi. Abbiamo faticato parecchio negli ultimi cinque anni - ha detto. - La sede ha una camera sola, un bagno e una cucina dove l'operatore era costretto a dormire sul divano. Nella casa nuova sarà tutta un'altra cosa e inoltre sarà bello per i ragazzi il fatto di non dormire dove già passano la giornata a svolgere attività. Così facendo saranno diretti ancora di più verso l'autonomia. Si potranno cucinare, fare la doccia e prendersi cura di se stessi, sempre seguiti da un operatore".


La casa è praticamente pronta per essere vissuta, ma necessita di qualche piccolo intervento. "Il piano superiore è stato ristrutturato e bagni e camere sono in ordine. Il fatto però è che a noi serve l'accesso per le carrozzine. Fortunatamente c'è una scala interna e una esterna. Quella dentro può essere sostituita con un ascensore" ha continuato Riva, spiegando che fatto questo intervento il progetto di aiuto all'autonomia presso la casa nuova potrebbe partire già nei prossimi mesi. "Da quindici anni presento progetti dell'Alveare alla Fondazione Comunitaria Lecchese, che ci ha sempre riconosciuto un contributo. Quest'anno ho portato un progetto del valore di 10mila euro che ci consentirebbe di portare avanti l'aiuto all'autonomia per circa otto mesi. Il che vuol dire che una volta al mese, per tre o quattro giorni in una settimana, noi ospiteremo fino a cinque persone, donando un po' di sollievo alle famiglie, che sapranno che i loro figli sono al sicuro".


Guardando alla storia dell'Alveare, questo passo testimonia ulteriormente l'impegno che da anni viene portato avanti con costanza e dedizione per il bene dei ragazzi e delle famiglie. "Quando è nata la cooperativa c'erano solo tre ragazzi - ha ricordato Riva. - Grazie all'impegno di molti, con il tempo abbiamo fatto passi da gigante. Ora ne abbiamo venti che provengono da diversi paesi vicini come Santa Maria Hoé, Calco, Olginate, Merate, Caprino...". La buona volontà all'interno della cooperativa non è mai mancata dunque, ma neanche le idee. Parlando del futuro della nuova casa, infatti, il presidente Flavio Perego ha svelato anche quale sarebbe l'ambizione della cooperativa: "Anche se per ora è un po' presto per parlarne, l'edificio l'abbiamo preso anche pensando di poter arrivare al progetto ‘Dopo di noi'. Bisognerà vedere tante cose, non ultimo i costi che comporterebbe questa attività e le autorizzazioni che servirebbero, però diciamo che potrebbe essere un obiettivo".

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