Calco: è scomparso il cav. Cesare Galli, ex vicesindaco e sopravvissuto a El Alamein
Un grande maestro di vita, dal carattere indomito forgiato dall’esperienza militare ma al tempo stesso allegro e autoironico, umile e con una grande forza d’animo che lo ha accompagnato in tutte le sfide, umane e professionali, che si è trovato ad affrontare lungo il percorso della vita.
Si è spento all’età di 90 anni il cavalier Cesare Galli, un lungo passato da protagonista (nel ruolo di consigliere, vice sindaco e assessore) nell’amministrazione di Calco cui si aggiunge la militanza nella Democrazia Cristiana a livello provinciale. Nativo di Lecco dove ha trascorso gli anni dell’infanzia e della giovinezza, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale è stato chiamato a combattere sul terreno egiziano di El Alamein (Capitano della Divisione Corazzata "Ariete" di stanza prima a Bengasi (Libia) e poi in Egitto), dove fu fatto prigioniero dai britannici e risultò essere uno dei pochissimi sopravvissuti del suo battaglione.
“Era orgoglioso di essere un carrista, portava sempre con sé le sue fotografie con la divisa e vicino ad un mezzo amato” ha spiegato la figlia. “Amava raccontare a noi e ai nipoti i mille aneddoti di quell’esperienza, dal buon trattamento ricevuto dagli inglesi alle “trattative” al mercato locale, sempre in modo ironico e positivo come era sua abitudine fare. Il suo carattere forte lo aveva portato al ruolo di ufficiale in Egitto, era lui che rendeva conto alla dirigenza di ciò che accadeva. Ha perso l’udito ad un orecchio a causa di un attacco al proprio carro armato in cui ha visto morire alcuni suoi compagni”.
Quando è rientrato in Patria nel 1946 è iniziata la “seconda vita” di Cesare Galli, dedicata al lavoro e alla famiglia. “Si è trasferito a Calco con la moglie e ha lavorato per anni come rappresentante di commercio, impegnandosi politicamente nella DC a livello provinciale e in comune per diversi anni. Ha ottenuto la carica di Cavaliere della Repubblica dal presidente Sandro Pertini, un altro traguardo di cui andava estremamente orgoglioso”. Il cavalier Cesare Galli ha fatto parte del consiglio comunale calchese dalla fine degli anni Sessanta al 1983, con la carica di vice sindaco quando primo cittadino era il notaio Carlo Mandelli, sostituito alla sua morte nel 1979 da Luigi Brambilla. “Cesare è rimasto in giunta come assessore fino al 1983, e in molti lo ricordano come una persona educata, corretta e a modo. Davvero una gran brava persona” ha spiegato l’ex sindaco calchese.
Alle tante vittorie a livello istituzionale si aggiungono quelle nella vita. “Ha affrontato la malattia che lo ha colpito con la forza che lo ha sempre contraddistinto, gli hanno detto che non poteva più parlare e lui ha imparato a farlo in un altro modo” ha spiegato la figlia. “Ci ha insegnato come affrontare la vita, con coraggio e il sorriso sempre sulle labbra. Le sue barzellette e aneddoti hanno sempre accompagnato ogni Natale in famiglia, cresciuta sempre più con l’arrivo dei nipoti e pronipoti. Ci ha trasmesso i valori della correttezza e dell’onestà”. Tutta la famiglia, a partire dalla moglie Teresa e le figlie Gabriella e Roberta, piange la perdita di un padre, un nonno e un bisnonno davvero speciale, che lascerà un vuoto incolmabile tra le mura di casa e nei loro cuori.
Cesare Galli con la divisa da carrista
Si è spento all’età di 90 anni il cavalier Cesare Galli, un lungo passato da protagonista (nel ruolo di consigliere, vice sindaco e assessore) nell’amministrazione di Calco cui si aggiunge la militanza nella Democrazia Cristiana a livello provinciale. Nativo di Lecco dove ha trascorso gli anni dell’infanzia e della giovinezza, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale è stato chiamato a combattere sul terreno egiziano di El Alamein (Capitano della Divisione Corazzata "Ariete" di stanza prima a Bengasi (Libia) e poi in Egitto), dove fu fatto prigioniero dai britannici e risultò essere uno dei pochissimi sopravvissuti del suo battaglione.
Cesare Galli alla Scuola Ufficiali "Principe di Piemonte" di Siena nel 1941
“Era orgoglioso di essere un carrista, portava sempre con sé le sue fotografie con la divisa e vicino ad un mezzo amato” ha spiegato la figlia. “Amava raccontare a noi e ai nipoti i mille aneddoti di quell’esperienza, dal buon trattamento ricevuto dagli inglesi alle “trattative” al mercato locale, sempre in modo ironico e positivo come era sua abitudine fare. Il suo carattere forte lo aveva portato al ruolo di ufficiale in Egitto, era lui che rendeva conto alla dirigenza di ciò che accadeva. Ha perso l’udito ad un orecchio a causa di un attacco al proprio carro armato in cui ha visto morire alcuni suoi compagni”.
Immagine scattata nel 1942 ad El Alamein
Quando è rientrato in Patria nel 1946 è iniziata la “seconda vita” di Cesare Galli, dedicata al lavoro e alla famiglia. “Si è trasferito a Calco con la moglie e ha lavorato per anni come rappresentante di commercio, impegnandosi politicamente nella DC a livello provinciale e in comune per diversi anni. Ha ottenuto la carica di Cavaliere della Repubblica dal presidente Sandro Pertini, un altro traguardo di cui andava estremamente orgoglioso”. Il cavalier Cesare Galli ha fatto parte del consiglio comunale calchese dalla fine degli anni Sessanta al 1983, con la carica di vice sindaco quando primo cittadino era il notaio Carlo Mandelli, sostituito alla sua morte nel 1979 da Luigi Brambilla. “Cesare è rimasto in giunta come assessore fino al 1983, e in molti lo ricordano come una persona educata, corretta e a modo. Davvero una gran brava persona” ha spiegato l’ex sindaco calchese.
Cesare Galli in una immagine recente
Alle tante vittorie a livello istituzionale si aggiungono quelle nella vita. “Ha affrontato la malattia che lo ha colpito con la forza che lo ha sempre contraddistinto, gli hanno detto che non poteva più parlare e lui ha imparato a farlo in un altro modo” ha spiegato la figlia. “Ci ha insegnato come affrontare la vita, con coraggio e il sorriso sempre sulle labbra. Le sue barzellette e aneddoti hanno sempre accompagnato ogni Natale in famiglia, cresciuta sempre più con l’arrivo dei nipoti e pronipoti. Ci ha trasmesso i valori della correttezza e dell’onestà”. Tutta la famiglia, a partire dalla moglie Teresa e le figlie Gabriella e Roberta, piange la perdita di un padre, un nonno e un bisnonno davvero speciale, che lascerà un vuoto incolmabile tra le mura di casa e nei loro cuori.