Osnago: Lavelli, Procopio e Fragomeli si confrontano su sanità e trasporti

Confronto tra candidati consiglieri regionali a Osnago, allo Spazio Fabrizio De André, nella serata di mercoledì 8 febbraio, a pochi giorni dal voto. Ad aver raccolto l’invito dell’associazione “Progetto Osnago” sono stati Eleonora Lavelli (per Letizia Moratti), Gian Mario Fragomeli (per Pierfrancesco Majorino) e Giuseppe Procopio (per Attilio Fontana). A condurre la serata il collega giornalista Marco Pessina di Merateonline.



Paolo Strina

Dopo un saluto da parte di Paolo Strina di “Progetto Osnago”, prima di entrare nei temi centrali della serata – sanità e trasporti – ai tre candidati è stata sottoposta una domanda specifica. Alla giovane Eleonora Lavelli, 27 anni, avvocato e consigliere comunale a Imbersago, entrata in Azione sin dalla nascita del partito, è stato osservato che il suo slogan parla di “spazio ai giovani” ed è stato chiesto se ciò può conciliare con la candidatura al fianco di una “veterana” della politica. “La mia candidata è stata sindaco di una città perno, che per i giovani ha fatto tanto” ha risposto, ricordando il mix funzionale di case e trasporti studiato attorno alle università, l’attenzione rivolta agli ultimi con San Patrignano e la proposta di introdurre uno psicologo di base. “Lo spazio ai giovani c’è”.


Eleonora Lavelli

A Giuseppe Procopio, avvocato civilista e vicesindaco di Merate, da tre mandati in amministrazione e segretario nazionale della fondazione “Costruiamo Futuro”, è stato chiesto se Noi Moderati non rappresenti una nota fuori dal coro all'interno di una coalizione più spostata a destra rispetto al passato. “Oggi la proposta è di un centrodestra che vuole essere alternativa a Lega e FDI. Abbiamo un modo di fare politica diverso e laddove abbiamo governato abbiamo portato avanti programmi senza creare spaccature. I cittadini e le imprese hanno bisogno di una politica chiara”.


Giuseppe Procopio

Infine, all’ex deputato del Pd ed ex sindaco di Cassago per due mandati, Gian Mario Fragomeli, è stato domandando se non fosse il caso di concludere il percorso delle primarie del partito prima delle elezioni regionali, anche a fronte del fatto che il Pd è privo di una guida stabile in questo momento. “Per noi è normale – ha risposto l’ex deputato – ogni quattro anni facciamo un congresso, è un processo democratico. Abbiamo candidati di alto livello ed è normale che ognuno abbia le sue preferenze. Affrontare le regionali senza segretario nazionale non è facile, ma non mi preoccupo”.


Gian Mario Fragomeli

A introdurre il tema della sanità sono stati i medici di base Maurizio Fumagalli e Laura Rossi, che hanno tratteggiato una panoramica sulla situazione attuale. La dottoressa Laura Rossi, spiegando ciò che comporterò la nuova riforma sanitaria, come il fatto che il dipartimento cure primarie diventerà parte dell’azienda socio ospedaliera, ha acceso i riflettori sul tema “Case di Comunità”, poiché è previsto che queste strutture diventino polo di riferimento medico per i cittadini. “Queste strutture vanno sviluppate seguendo un progetto. Il problema è che manca personale e noi non siamo stati granché interpellati. Si rischia di andare a penalizzare il lavoro fatto finora per la nostra medicina di gruppo”. Della stessa idea anche il dottor Fumagalli, medico dal 1985: “Non è stata valorizzata l’aggregazione di medici. I medici devono aver voglia di stare insieme, ma gli amministratori devono mettere a disposizione locali”. E parlando di giovani medici, il dottor Fumagalli ha posto un quesito: “Perché chi studia per diventare medico di famiglia viene pagato in un certo modo e chi fa specialità viene pagato il doppio? Poi ci chiediamo perché i medici di base sono stanchi e scappano a 65 anni e non c’è nessuno che li sostituisce”.


Il dottor Maurizio Fumagalli


La dottoressa Laura Rossi

Qual è la prima cosa da fare per la medicina territoriale?, è stato chiesto a Giuseppe Procopio. “Non c’è un’unica soluzione” ha detto, spiegando che la mancanza di personale è comunque la prima criticità. “La Lombardia si può criticare, ma bisogna analizzare dati. Ci sono quasi 280 mila persone che ogni anno vengono a curarsi da fuori. Abbiamo eccellenze, anche se si può migliorare”. In merito all’ospedale di Merate, riconoscendone il valore, ha spiegato che in questo momento è opportuno potenziarlo e ora più che mai è importante fare squadra. “Ci sono reparti che funzionano e anche bene, reparti che vanno migliorati. Passa tutto da scelte culturali che devono essere fatte. L'ideale sarebbe non avere cooperative che lavorano dentro, avere figure fisse. Sarebbe una bella palestra per i giovani”.



La stessa domanda è stata posta a Gian Mario Fragomeli, riprendendo il discorso delle lunghe liste d’attesa. “Voglio bene a Procopio ma abbiamo visioni contrapposte riguardo alle ultime riforme – ha esordito. – Non abbiamo minimamente risolto il problema della medicina territoriale. Nonostante con i fondi Pnrr si siano realizzate strutture, siamo al nulla. Non è stata inaugurata la Casa di Oggiono perché ciò che è successo a Olgiate è bastato”. Il perché la situazione non funzioni? I punti per Fragomeli sono chiari: “Manca il personale, ci sono problemi a livello di formazione, ma sopratutto manca una visione”. Sbagliata inoltre, secondo l'ex parlamentare, la scelta di ricondurre la medicina territoriale a ASST. In merito alle liste d’attesa: “Unire privato e pubblico in un’agenda unica è una questione di trasparenza. Consentirebbe di capire qual è il reale fabbisogno della popolazione e una migliore gestione”.



Un focus sul “Dopo di noi” è stato sottoposto invece a Eleonora Lavelli. Raccontando di aver visitato diverse strutture che ospitano persone con disabilità, la giovane candidata ha fatto luce sul reale problema che si trovano ad affrontare, oltre alla mancanza di personale, queste realtà: i rigidi requisiti per per poter beneficiare di contributi regionali. “Il nostro programma prevede di dare flessibilità ai criteri con cui vengono forniti contributi a queste strutture, perché il lavoro che fanno è importante e necessita di essere agevolato”. E sulle Case di Comunità: “Serve una visione per gestirle. Chiamiamole come volete queste strutture, ma ascoltiamo i medici e facciamo sintesi”.




Francesco Ninno

A introdurre il tema dei trasporti è stato invece Francesco Ninno, riferente del Comitato Pendolari Meratese. Parlando di ritardi, del fatto che la Regione non convochi tavoli di quadrante dal 2019 per ascoltare i referenti e di proposte di tariffe integrate, Ninno ha evidenziato una serie di criticità che ogni giorno i pendolari sono costretti a vivere per andare al lavoro o a scuola. Proprio sul tema delle tariffe è stato chiesto di più a Gian Mario Fragomeli, dal momento che il programma di coalizione del centro-sinistra parla di azzerare per gli Under 25 le tariffe. “È una proposta. Si può partire dalle fasce d’età più basse e dalle aree interne. Bisogna iniziare a dare un segnale e incentivare il trasporto pubblico nella regione più inquinata d’Europa”. A Eleonora Lavelli invece è stato domandato che ruolo debba avere Trenord in futuro, anche a fronte del probabile rinnovo per altri 10 anni. “Il nostro è l’unico programma che propone di mettere a gara il servizio, magari iniziando con tratte più brevi. Bisogna valorizzare la concorrenza. Mettere a gara può portare benefici”. Giuseppe Procopio ha rimarcato invece ciò che è stato fatto: “Regione ha investito un 1,6 miliardi per 180 treni nuovi, ma c’è un cortocircuito che porta a una gestione divisa. È come comprare un’auto di lusso e farla andare sullo sterrato”. E riguardo al programma: “Investire, potenziare i parcheggi in prossimità delle stazioni, completamre la Lecco-Bergamo e la Pedemontana”.


Luigi Panzeri
 
Infine, in rappresentanza di Mara Ghidorzi, ha parlato Luigi Panzeri, in assenza della disponibilità per la serata di un candidato di Unione Popolare. In un breve discorso ha toccato i punti menzionati nella serata e non solo. Importante, secondo lui, che la sanità sia totalmente pubblica e che non interferisca con quella privata. “È fondamentale la prevenzione, altrimenti si deve affrontare l’affollamento. Le eccellenze? Si possono creare anche con il pubblico”. Sui trasporti invece ha ricordato che troppo spesso si parla solo di collegamenti a Milano: “Andiamo a copiare progetti da altri stati e lavoriamo anche ai collegamenti tra i nostri paesi”. E poi, menzionando il caso Italcementi, ha parlato di un tema che non è stato affrontato nel corso della serata, l’ambiente. “Non possiamo consentire che un cementificio triplichi la quantità di materiale che andrà a incenerire. Serve maggiore attenzione all’ambiente”.
E.Ma.
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