Osnago: le terze medie dell'IC mettono in scena la Shoah con le quinte di Lomagna

Una serata colma di emozioni, quella vissuta a Osnago presso il cine-teatro Sironi, dai ragazzi dell'Istituto comprensivo "A. Bonfanti A. Valagussa" e dai loro genitori. Ad essere coinvolte sono state tutte le classi terze della secondaria di primo grado "Verga" e le quinte elementari di Lomagna. Sul palco sono stati rappresentati tanti racconti, una molteplicità di situazioni che ha fatto percepire ancora di più la drammaticità nella vastità di una delle pagine più buie della storia dell'umanità.

La prof.ssa Cinzia Aquilino ha ricordato la sensibilità che l'IC ha dimostrato sul tema della Shoah fin dai primi anni 2000, grazie agli interventi del sig. Camerani, deportato a Mauthausen dal marzo del 1944 e liberato dagli americani il 6 maggio 1945, e all'impegno del corpo docenti e in particolare del prof. Gianpiero Soglio. Dall'anno scolastico 2003/2004 l'Istituto comprensivo è stato intitolato "Antonio Bonfanti e Angelo Valagussa", due persone originarie rispettivamente di Osnago e Cernusco Lombardone, accomunate dallo stesso fatale destino a Mauthausen. In quel luogo, oggi visitabile per non dimenticare gli orrori della Storia, sono presenti due targhe dedicate all'Istituto comprensivo che riunisce i quattro Comuni di Cernusco Lombardone, Lomagna, Montevecchia e Osnago.

 

"Conoscere può essere facile. Basterebbe una lezione di storia o leggere sui libri per sviluppare una memoria di tipo cognitivo - ha dichiarato la prof.ssa Aquilino - Il senso di questa serata è anche un altro: dopo settimane passate a provare le esibizioni, siamo qui a mostrare il passaggio dalla memoria cognitiva a quella emotiva, ossia spostando l'attenzione dalla mente al cuore. Il genocidio perpetrato con la Shoah non è stato solo un fatto di Storia. Perciò è importante coinvolgere i ragazzi a livello emotivo".

A rompere il ghiaccio sono stati gli alunni della primaria di Lomagna, che hanno raccontato la suggestiva quanto tetra vicenda del ghetto di Terezin, nella Repubblica Ceca, dove tra i "confinati" c'erano 15 mila bambini e ragazzi. A fini propagandistici, Hitler mandava in quel luogo artisti e insegnanti per illudere sulle intenzioni del Terzo Reich e sulle reali condizioni di vita degli ebrei. Per i giovani del posto il coinvolgimento fu tale da essere indotti a produrre "clandestinamente" dei disegni, che sono arrivati ad oggi come testimonianze di un'infanzia negata, ma che cerca lo stesso di affermarsi. Un esempio simbolico è costituito dal foglio in cui fu rappresentata una farfalla gialla, espressione di libertà e fragilità.

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I bambini della primaria di Lomagna hanno ceduto la scena agli studenti più grandi di terza media, a partire da quelli delle sezioni B ed E. I ragazzi hanno mostrato l'esito di una ricerca d'archivio condotta sui registri dell'epoca della scuola elementare di Osnago, una preziosa traccia sul ruolo che l'istruzione aveva come agente di promozione dell'ideologia fascista e delle teorie razziste. A scuola si celebravano solennemente la Marcia su Roma, la Befana fascista, la fondazione dei Fasci, la festa degli Alberi, la fondazione dell'Impero, "il sempre presente martire fascista Pierino Magni". Si citano inoltre le campagne di tesseramento dei Balilla e delle Piccole italiane, oltre che le trasmissioni radio del regime. La proiezione dei documenti originali in Sala Sironi ha reso ancora più impressionante la sistematicità del modello educativo, perpetrato da persone reali come la calligrafia delle insegnanti osnaghesi dell'epoca. Nell'anno scolastico 1939/1940 a scuola si studiava la "Cultura fascista", con un'unità specifica sul "miglioramento della razza e istituzioni volute dal Governo fascista a questo scopo".

È stato poi il turno della 3^ A, che ha messo al centro del racconto il personaggio del comandante marittimo tedesco Gustav Schröder, onorato del titolo di "Giusto tra le nazioni" per aver fatto viaggiare clandestinamente numerosi ebrei tedeschi, salvandoli dallo sterminio di massa.

 

Sempre il ritratto di un personaggio comune e straordinario allo stesso tempo, è stato il lavoro svolto dalla 3^ C che ha portato in scena la storia di Árpád Weisz, promessa del calcio sia come giocatore (costretto però anticipatamente al ritiro per un infortunio) sia come allenatore. Possiede tutt'ora il record di allenatore straniero più giovane ad aver vinto lo scudetto in Serie A. Trionfo che vide sorridere i tifosi dell'Inter nel 1930. Poi l'avvento delle leggi razziali costrinsero il mister di fede ebraica dapprima ad un ridimensionamento professionale e in seguito all'arresto e trasferimento nei campi di concentramento. Morì nell'indifferenza generale ad Auschwitz, nel 1944, in una camera a gas.

La sezione F ha invece omaggiato la senatrice a vita Liliana Segre, infaticabile esempio di memoria vivente e di impegno contro l'indifferenza e contro le forme d'odio. Infine la 3^ D ha rivissuto in una rappresentazione teatrale il dramma dei bambini e dei ragazzi ebrei espulsi dalle scuole a causa delle Leggi razziali del 1938.

M. P.
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