Merate: la Proloco sparge lacrime per i mercatini fuori dal centro ma non deve operare per la Comunità?

La vicenda dei mercatini spostati a sud di via Verdi, nell'area adiacente al distaccamento dei vigili del fuoco andrebbe derubricata a minuscola polemica strapaesana. I cronisti locali della carta stampata - soprassediamo sul resto per l'inconsistente presenza nell'area - però si sono mobilitati per strappare dichiarazioni di fuoco alla presidente della Proloco Simona Vitali, che presiede contemporaneamente La Nostra Mela ed è pure commerciante con negozio nella centralissima via Carlo Baslini (peccato che anche il conflitto di interesse sia stato derubricato a fastidioso ronzio).

Allora ci tocca tornare sulla vicenda per sottolineare almeno due aspetti (che i commercianti storici già hanno fatto notare): la frequenza degli eventi in centro e le finalità della Proloco.

Cominciamo dal primo punto:

a giugno si sono svolte cinque manifestazioni tra giovedì, sabato e domenica

a luglio nove manifestazioni sempre tra giovedì, sabato e domenica

a settembre tre manifestazioni

a ottobre sette manifestazioni tra sabato e domenica, praticamente tre fine settimane su quatto hanno visto eventi in piazza e il centro chiuso al traffico.

A dicembre sette compresa la Fiera di Sant'Ambrogio

A questo ricco carnet si debbono aggiungere 52 martedì l'anno per il mercato settimanale.

Ora, se tutto questo non è bastato a far ripartire la macchina commerciale vuol dire che serve ben altro di quattro bancarelle di chincaglieria. E chi non lo capisce deve riflettere seriamente sulla propria scelta lavorativa. Del resto gli storici che sanno come e cosa offrire alla clientela (Sangiorgio e Albani, due citati a caso) non si sono affatto lamentati, anzi hanno lavorato bene anche domenica 18 compatibilmente col momento storico segnato dal caro bolletta e da un'inflazione che ormai viaggia al 12% a fronte di aumenti di salari e pensioni che non arrivano al 4%.

E veniamo allo statuto della Proloco, rigorosamente applicato fino all'avvento della vulcanica Simona Vitali e dei suoi sergenti. L'articolo 4 dello statuto vigente, che tiene conto delle modifiche statutarie del 20 marzo 2000 cita espressamente l'organizzazione di eventi e manifestazioni in genere, convegni, incontri, fiere, escursioni atte a promuovere la comunità . . . . La Comunità nel suo insieme, colleghi, non il centro storico. E' comprensibile che lavorare su dichiarazioni prese al volo sia meno faticoso che studiare i documenti ma per fare bene questo mestiere, è indispensabile studiare.

Dunque la balla cosmica che il centro è stato penalizzato perché i mercatini si sono tenuti in via degli Alpini va lasciata all'immaginario di Simona Vitali e dei suoi sergenti. La Proloco lavora per il centro, per Pagnano, Sartirana, Cassina, Brugarolo, Novate, Cicognola, via Verdi, via Degli Alpini, ovunque ci sono cittadini, ovunque ci sono negozi.

Peraltro va detto che ormai questo concetto è patrimonio di diversi assessori a partire da Giuseppe Procopio che ha raccolto il parere dei commercianti e ne ha difeso le ragioni contro la prepotenza di chi si sente spalleggiato e pensa di poter decidere per tutti.

Finiamola con questa manfrina. Domenica è stato dimostrato in modo inconfutabile ciò che andiamo scrivendo da sempre: se le manifestazioni sono belle la gente vi partecipa, meglio ancora se trova facile parcheggio. E via Verdi vale come il centro. Oppure dobbiamo pensare che il signor Papaleo presidente del locale Comitato quando entra nella sede di via Roma della Proloco come tesoriere cambia abito e idea e si arruola nella mini truppa di via Baslini dimenticando il "suo" quartier generale?

Claudio Brambilla
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