Robbiate: 'disperato' evade, chiesta la messa alla prova
A distanza di una ventina di giorni... è ancora a casa. Non ha ottenuto, come sperava, la revoca dei domiciliari il 22enne di origini marocchine che, a inizio mese, si era presentato alla Caserma Carabinieri di via Gramsci a Merate sfogandosi per la forzata convivenza con il fratello e rimediando così, un arresto, su due piedi, per evasione. Quest'oggi, assistito dall'avvocato Paolo Giudici, è tornato al cospetto del giudice monocratico Paolo Salvatore che il 2 novembre ne aveva convalidato il fermo, disponendo però il suo rientro ai domiciliari, a Robbiate, in quella casa giudicata dall'imputato stesso troppo piccola e affollata per resistere 24 su 24 senza possibilità di uscita. Personalmente A.L. - queste le iniziali - ha chiesto di essere messo alla prova. Si procederà ora a contattare l'Ufficio preposto per la redazione del programma da sottoporre poi al vaglio del giudice, prima di iniziare i lavori di pubblica utilità con cui potrebbe estinguere (almeno) questo ultimo reato che gli è contestato. Alle spalle ha già un patteggiamento per furto e una condanna in primo grado (nel frattempo appellata dal difensore), per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.
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