Robbiate: condannato a 7 mesi il 31enne che danneggiò le auto di tre vicini di casa
Sette mesi di reclusione, oltre al risarcimento del danno alla parte civile e al pagamento delle spese legali. E' la sentenza pronunciata quest'oggi in tribunale a Lecco dal giudice in ruolo monocratico Bianca Maria Bianchi, nei confronti di un soggetto classe 1991 all'epoca dei fatti residente a Robbiate.
Danneggiamento (secondo l'articolo 635, comma 2 del codice penale) era infatti la contestazione di cui era chiamato a rispondere il giovane per un fatto occorso il 12 maggio 2021 quando, dopo aver litigato con la famiglia, era sceso in strada armato di ''spranga'', colpendo tre auto posteggiate fra Via Sant'Alessandro e Via San Francesco. Un momento di follia che era costato caro al ragazzo, subito identificato dai carabinieri (allertati nel frattempo) e poi portato in pronto soccorso a Merate poichè in stato di visibile alterazione.
Un gesto che sarebbe scaturito - come dicevamo - da un litigio avvenuto qualche minuto prima con il patrigno, con il quale condivideva l'abitazione robbiatese. ''Quella sera aveva smontato il suo letto, appena comprato, facendolo a pezzi, portando poi il materasso in salotto e pretendendo di dormire lì'' ha riferito stamani al giudice il genitore acquisito dell'imputato, non nuovo ad atteggiamenti sopra le righe. ''Dopo i miei rimproveri si è arrabbiato, ha preso una spranga ed è sceso in strada, danneggiando le auto dei vicini''.
Tre infatti le vittime di quell'azione, di cui una ha deciso di costituirsi parte civile poichè non assicurata sugli atti di vandalismo. Dopo l'arrivo dei carabinieri e l'accompagnamento al pronto soccorso, l'imputato aveva fatto poi ritorno a casa nel cuore della notte.
Nella sua deposizione il teste ha raccontato altri episodi occorsi, delineando così un quadro di conflittualità piuttosto marcato, oltre ad altri problemi avuti in passato con la giustizia, a seguito dei quali l'imputato originario dell'est Europa aveva anche trascorso un periodo in carcere.
Chiusa l'istruttoria dibattimentale, il vice procuratore onorario Mattia Mascaro ha ipotizzato la condanna del 31enne a due anni di reclusione. Il penalista di parte civile ha invece esposto i danni - materiali e morali - patiti dalla propria assistita, chiedendo un risarcimento pari a 1500 euro, oltre al pagamento delle spese legali.
Il difensore infine, ha messo in dubbio l'effettiva lucidità del giovane al momento dei fatti, ritenendo plausibile il ricorso ad eventuali benefici o attenuanti per mitigare l'eventuale condanna.
Dopo essersi ritirata in camera di consiglio la neo presidente della sezione penale del tribunale lecchese ha disposto la condanna del 31enne a sette mesi di reclusione, accogliendo le richieste risarcitorie avanzate dalla parte civile.
Danneggiamento (secondo l'articolo 635, comma 2 del codice penale) era infatti la contestazione di cui era chiamato a rispondere il giovane per un fatto occorso il 12 maggio 2021 quando, dopo aver litigato con la famiglia, era sceso in strada armato di ''spranga'', colpendo tre auto posteggiate fra Via Sant'Alessandro e Via San Francesco. Un momento di follia che era costato caro al ragazzo, subito identificato dai carabinieri (allertati nel frattempo) e poi portato in pronto soccorso a Merate poichè in stato di visibile alterazione.
Un gesto che sarebbe scaturito - come dicevamo - da un litigio avvenuto qualche minuto prima con il patrigno, con il quale condivideva l'abitazione robbiatese. ''Quella sera aveva smontato il suo letto, appena comprato, facendolo a pezzi, portando poi il materasso in salotto e pretendendo di dormire lì'' ha riferito stamani al giudice il genitore acquisito dell'imputato, non nuovo ad atteggiamenti sopra le righe. ''Dopo i miei rimproveri si è arrabbiato, ha preso una spranga ed è sceso in strada, danneggiando le auto dei vicini''.
Tre infatti le vittime di quell'azione, di cui una ha deciso di costituirsi parte civile poichè non assicurata sugli atti di vandalismo. Dopo l'arrivo dei carabinieri e l'accompagnamento al pronto soccorso, l'imputato aveva fatto poi ritorno a casa nel cuore della notte.
Nella sua deposizione il teste ha raccontato altri episodi occorsi, delineando così un quadro di conflittualità piuttosto marcato, oltre ad altri problemi avuti in passato con la giustizia, a seguito dei quali l'imputato originario dell'est Europa aveva anche trascorso un periodo in carcere.
Chiusa l'istruttoria dibattimentale, il vice procuratore onorario Mattia Mascaro ha ipotizzato la condanna del 31enne a due anni di reclusione. Il penalista di parte civile ha invece esposto i danni - materiali e morali - patiti dalla propria assistita, chiedendo un risarcimento pari a 1500 euro, oltre al pagamento delle spese legali.
Il difensore infine, ha messo in dubbio l'effettiva lucidità del giovane al momento dei fatti, ritenendo plausibile il ricorso ad eventuali benefici o attenuanti per mitigare l'eventuale condanna.
Dopo essersi ritirata in camera di consiglio la neo presidente della sezione penale del tribunale lecchese ha disposto la condanna del 31enne a sette mesi di reclusione, accogliendo le richieste risarcitorie avanzate dalla parte civile.