Merate: presentato il piano di investimenti 2023/’25. Minoranza del tutto insoddisfatta

Il Consiglio ha poi analizzato il Documento Unico di programmazione 2023/2025, cioè in sostanza il piano pluriennale di opere pubbliche. Preliminarmente l’assessore Alfredo Casaletto ha fatto sapere che la bolletta è cresciuta del 224% e crescerà ancora. Per quest’anni la spesa sarà coperta con gli avanzi di amministrazione con la speranza che i costi tornino nella media storica. Il Comune dispone di circa 14 milioni di liquidità giacente presso la tesoreria, ha 62 dipendenti e un bilancio ottimamente impostato, sostanzialmente privo di debiti. I fornitori sono pagati puntualmente a 30 giorni, il totale degli investimenti in corso assomma a 14 milioni. Tutto bene salvo che sul fronte corrente, le entrate si contraggono mentre le spese, soprattutto sociali sono in vertiginosa crescita. Per cui in futuro si porrà un serio problema nella gestione finanziaria corrente.

 Le opere in corso si riassumono principalmente nella riqualificazione di via Verdi e nella sistemazione di strade e marciapiedi con accantonamenti per i progetti in fase di assegnazione. In agenda ci sono la casa della musica, per la quale però non ci sono stanziamenti diretti, la sistemazione di villa Confalonieri con il  progetto in itinere, il programma di risanamento del lago di Sartirana e il rifacimento di piazza degli Eroi per il quale è stato ottenuto un contributo di 850mila euro dalla regione (sempre soldi pubblici sono, però…).

Patrizia Riva del gruppo Cambia Merate ha posto l’accento su diversi aspetti, mancanti dal Dup, dal suo punto di vista: investimenti sul nido al fine di favorire le giovani coppie,  l’abbattimento delle barriere architettoniche, la scarsità strutture per anziani anche di tipo solo diurno.

Gino del Boca ha affermato che nulla c’è scritto nel documento per il mondo giovanile, nessun investimento su un centro di aggregazione, nessun programma per coinvolgere i giovani, cui resta solo l’alternativa del bar.


Franca Maggioni

Ognuno fa la propria parte, per cui le risposte date dagli assessori sono state di segno opposto. In particolare Franca Maggioni, pur ammettendo che per i giovani non ci sono programmi specifici ha rilevato che l’afflusso al nido è ampiamente coperto dai posti tanto che oggi le iscrizioni sono state aperte anche ai non residenti, che all’albergo Leoni è possibile portare gli anziani sia per una sola giornata, giusto per un pranzo in compagnia, sia per periodi  anche lunghi. Una struttura-gioiello che consente agli anziani la massima libertà pur godendo di tutta l’assistenza necessaria. Non di tipo sanitario, perché non ci sono spazi per soddisfare i parametri dell’Ats. Resta quindi aperto il grande problema dei non o parzialmente non autosufficienti.

Sulla mancanza di aiuti per fronteggiare il caro-bollette ha risposto Giuseppe Procopio spiegando che non vi sono ancora disposizioni legislative che permettano operazioni simili e comunque, tramite il distretto del commercio si stanno mettendo a punto importanti iniziative a favore dei negozi di vicinato.

Fabio Tamandi ha spiegato che il parco di via Allende sarà aperto a breve mentre è in corso l’appalto per i pozzi attorno al lago di Sartirana.

Particolarmente teso il confronto tra Andrea Robbiani e Massimo Panzeri sul tema della mobilità. Il Sindaco ha sostenuto che non vi fosse una delega specifica e che oggi lui si occupa di marciapiedi, Tamandi di sentieri e il consigliere semplice Angelo Perego di trasporto locale. Uno spacchettamento che non sembra andare nella direzione di razionalizzare e coordinare gli interventi. L’ex assessore ha più volte sottolineato quanto era stato da lui fatto prima che gli venissero tolte le deleghe, ma è apparsa evidente da toni e contenuti delle risposte l’ostilità di Panzeri nei suoi confronti. Di questo passo sembra che sarà Robbiani la vera “spina nel fianco” della maggioranza più che l’innocua opposizione.

Per la maggioranza ha tentato una replica anche il capogruppo Alessandro Vanotti, purtroppo in una veste a lui non congeniale, che tanto ha fatto rimpiangere Ernesto Sellitto, Alfredo Casaletto e, financo Paolo Centemero.

Come da prassi la minoranza ha votato contro il documento.
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