Salvioni, PD Merate: meglio che altrove ma vanno ripensate proposte e comunicazione

Mattia Salvioni
A Merate nel 2018 il PD era al 27,39% (prendendo a riferimento la Camera dei Deputati) e all’uninominale schierava Adele Gatti che insieme alla coalizione arrivava al 32,94%. In quest’ultima tornata il Partito Democratico è sceso al 21,92%, di circa 5 punti e mezzo. Scostamento meno visibile per la coalizione che con l’aiuto delle altre liste ha raggiunto il 30,5%.

In casa PD a Merate c’è chi si consola per aver superato però la soglia psicologica del 20%, meglio cioè della media nazionale (19,1%) e provinciale (17%). “Se siamo andati meglio di altre zone della Provincia è per il lavoro fatto – commenta il segretario PD di Merate Mattia Salvioni – Si è creato un gruppo di ragazzi che ha spinto molto per la candidatura di Laura Bartesaghi e per tutte le proposte messe in campo. Può sembrare una sconfitta per Merate, ma qui siamo ripartiti da marzo e abbiamo creato un gruppo solido, che guarda al territorio. Per Merate non è stata una débâcle. Dobbiamo ripartire da qui e dobbiamo porre un ragionamento su come intercettare altre fasce di età e gli interessi di altre classi sociali”.

Salvioni è stato eletto segretario del PD di Merate il marzo scorso e ha da subito proposto una serie di iniziative già in ottica delle amministrative che riguarderanno Merate. Non si aspettava di dover preparare una campagna elettorale anticipata. “Grazie all’impegno dei volontari e alla collaborazione dei circoli locali abbiamo portato al centro le tematiche vicine al territorio come l’ospedale e i trasporti. Dobbiamo puntare sui temi del territorio e sul valore dei Giovani Democratici. La candidatura all’uninominale della Camera di Laura Bartesaghi, una giovane con esperienza da consigliera comunale ad Annone Brianza e nei GD, è stata un segnale in questa direzione. Ringrazio Laura per essersi spesa fino all’ultimo secondo, dimostrando di sapersi confrontare con qualsiasi persona con cui ha dibattuto grazie alla sua preparazione”.

 

Quanto alla svolta che dovrà assumere il Partito Democratico a livello nazionale Salvioni sostiene: “Occorre ripensare le proposte politiche e anche le scelte di comunicazione e di immagine. Poi se a livello nazionale il PD va in una direzione, noi a livello locale dovremo essere in grado di valutare la specificità del territorio dove prevale un elettorato moderato”. Secondo Salvioni il risultato del terzo polo ha svantaggiato maggiormente i moderati del centro-destra: “In parte Azione e Italia Viva potrebbero aver tolto qualche voto a noi, ma penso che principalmente abbiano dragato via voti ad altri partiti”.
M.P.
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