Perego: era una giovane promessa dell'Ars, Said Hassani, il 17enne annegato in val Bodengo. Lascia i genitori e 4 fratelli
Parla di “destino” Mohammed Hassani, fratello maggiore di Said, il ragazzo di origine marocchina morto a soli 17 anni durante una gita con gli amici in Val Bodengo. “Era destino che quella fosse la sua ora” ripete chiuso nel suo dolore composto. E l’ora di Saddo, così il ragazzo veniva chiamato dagli amici, è arrivata non appena è giunto all’ospedale di Brescia, nella prima serata di ieri, sabato 14 agosto.
La salma del ragazzo è ora composta presso l’ospedale di Brescia e vi rimarrà fino all’espletamento delle pratiche necessarie per il suo trasferimento in Marocco, terra natale degli Hassani e dove al momento si trova il padre di Saddo, Ahmed, muratore per un’azienda edile di Alduno di Santa Maria Hoè, partito l’8 agosto per un breve periodo di vacanza. “Non ci saranno cerimonie qui in Italia” – annuncia Mohammed.
Amici e parenti, si sono però in queste ore stretti attorno alla signora Radia e ai suoi figli. Sulla pagina del social network del giovane, i coetanei gli stanno, invece, già tributando, a suon di post e messaggi accorati, l’ultimo saluto, con quei “ci manki già” che letti uno dopo l’altro, non possono che far pensare a quanto beffardo sia stato il destino con quel giovane studente, calciatore promettente ma prima ancora figlio e fratello in una famiglia ora distrutta dal dolore.
Said Hassani
“Ci hanno raccontato che si è buttato in una pozza e non è più riuscito ad uscire” – spiega il fratello – “Quando l'hanno tirato fuori, il suo cuore batteva ancora. L’hanno trasportato in elicottero all’ospedale, attaccato a delle macchine ma poi non ce l’ha fatta”. È finita così, in tragedia, la vita di quel ragazzino descritto come “un bel morettino, alto e muscoloso” dagli amici della Valletta. Saddo, con i genitori Ahmed e Radia, viveva infatti da 10 anni in un appartamento del condominio color mattone esattamente di fronte alla scuola elementare di Rovagnate, seppure lo stabile risulti essere costruito sul territorio comunale di Perego.Un'altra bella immagine di "Saddo"
Quarto di cinque figli, Said lascia così le sorelle Karima e Hakima, il fratello Mohammed e la piccola Laila, di appena 8 anni. Non solo, a piangere il diciassette, anche i compagni di classe della terza indirizzo metalmeccanici del Fiocchi di Lecco, l’Istituto frequentato dal ragazzo dopo aver passato alcuni anni tra i banchi del Bachelet di Oggiono e i compagni di squadra dell’Ars. “Amava giocare a pallone” – racconta infatti il fratello – “era un bravo centrocampista della formazione Juniores qui di Rovagnate. Quest’estate aveva anche partecipato al centro estivo Fantasia, come animatore per i bambini”.La sua squadra
“Non possiamo credere sia successo davvero” – affermano al bar sotto i portici, proprio vicino all’abitazione della famiglia Hassani – “Prima che chiudessimo per le ferie, Said era passato di qui per fare la ricarica del telefono, sorridente e gentile come sempre”.La salma del ragazzo è ora composta presso l’ospedale di Brescia e vi rimarrà fino all’espletamento delle pratiche necessarie per il suo trasferimento in Marocco, terra natale degli Hassani e dove al momento si trova il padre di Saddo, Ahmed, muratore per un’azienda edile di Alduno di Santa Maria Hoè, partito l’8 agosto per un breve periodo di vacanza. “Non ci saranno cerimonie qui in Italia” – annuncia Mohammed.
Amici e parenti, si sono però in queste ore stretti attorno alla signora Radia e ai suoi figli. Sulla pagina del social network del giovane, i coetanei gli stanno, invece, già tributando, a suon di post e messaggi accorati, l’ultimo saluto, con quei “ci manki già” che letti uno dopo l’altro, non possono che far pensare a quanto beffardo sia stato il destino con quel giovane studente, calciatore promettente ma prima ancora figlio e fratello in una famiglia ora distrutta dal dolore.
A. M.