Merate: il giudice respinge tutte le richieste di Retesalute e assolve Milani e Ronchi. L'azienda condannata a rifondere le spese legali e i compensi professionali, totale 86mila €
Simona Milani e Anna Ronchi
Al termine dell'iter processuale, iniziato ormai più di un anno fa, il giudice del lavoro dottoressa Federica Trovò ha rigettato tutte le domande proposte dall'azienda speciale nei confronti delle resistenti e ha invece condannato Retesalute a rifondere alle dottoresse Milani e Ronchi le spese del giudizio, liquidate per ciascuna in 13mila euro, per compensi professionali del giudizio di merito e in 9mila euro per compensi professionali di entrambe le fasi del procedimento cautelare, nonché al rimborso delle spese forfettarie pari al 15% dei compensi professionali, iva e cpa, come per legge. Il giudice ha infine condannato l'azienda a corrispondere a ciascuna resistente la somma di € 11.000,00 ex art. 96, terzo comma, c.p.c. (responsabilità aggravata nell'introdurre la causa).
Tirata la riga Retesalute, che si è vista rigettare tutte le richieste da parte del giudice, dovrà rifondere a ciascuna delle parti tra spese, iva, compensi professionali una cifra che si aggira attorno ai 43mila euro.