Merate: nel 1982 nasceva l'AVO. I coniugi Cereda cittadini benemeriti

Nel 2005 la giunta di Giovanni Battista Albani aveva attribuito a Mariangela Eandi e al marito Arturo Cereda la benemerenza civica per avere portato nelle corsie dell'ospedale cittadino una sezione dell'AVO, associazione volontari ospedalieri.

L'ing. Domenico Cavana, assessore al sociale, e il sindaco Giovanni Battista Albani con la premiata

 

Ecco uno stralcio della cronaca di allora (7 dicembre 2005, con cerimonia in villa Confalonieri) con le motivazioni.

Mariangela Eandi, nel lontano 1982, assieme al marito Arturo scomparso nel febbraio del 2000, diede vita alla sezione meratese dell'Avo, portando anche nelle corsie del Mandic l'opera instancabile e insostituibile dei volontari. Di origine piemontese Mariangela dopo essersi sposata con il milanese Arturo Cereda su idea del professor Erminio Longhini, medico dell'ospedale di Sesto San Giovanni, entrò nelle corsie del nosocomio per "servire" i pazienti e portare loro un aiuto non solo materiale ma soprattutto morale. I coniugi, giunti a Merate all'inizio degli anni Ottanta, fatto tesoro dell'esperienza maturata nel campo del volontariato decisero di regalare anche al Mandic ciò che avevano imparato nel milanese e si adoperarono per dare vita a una sezione dell'AVO. L'associazione partì nel 1982 con 85 iscritti che, superati i colloqui e il tirocinio, diventarono operativi in 60. Un successo decisamente inaspettato e sorprendente che testimoniava il grande desiderio delle persone di mettersi a servizio degli altri, regalando un po' del loro tempo libero. Nonostante l'età, portata tra l'altro splendidamente, Mariangela non ha voluto abbandonare l'opera su cui lei e l'amato marito avevano praticamente investito gran parte della loro esistenza e così, ancora oggi alla soglia dei 90 anni, si occupa di affrontare il colloquio con gli aspiranti volontari per vagliarne le capacità e competenze acquisite e soprattutto per dare entusiasmo. Le persone che l'hanno segnalata hanno dato la seguente motivazione: "consigliere e vice presidente Avo per molti anni, Mariangela è stata una figura importantissima di riferimento per il mondo del volontariato. Ha anticipato i tempi con la sua opera di sensibilizzazione. I suoi corsi hanno raccolto una grande adesione da parte delle persone. L'oggetto della sua opera è sempre stata l'umanizzazione dell'ambiente ospedaliero tramite il sorriso e gesti dettati dalla semplicità. È una donna dotata di una personalità decisa e sensibile e di grande rigore morale. Fare volontariato per lei ha sempre significato essere utili al prossimo nelle piccole necessità quotidiane". Molto discreta e decisamente emozionata per il premio conferitole, l'abbiamo incontrata nella sua casa di Via San Francesco. "Fra tante persone meritevoli mi chiedo che cosa abbia fatto per meritarmi ciò. Sono molto emozionata ma accetto questo premio con gioia perché non è dato a me ma a tutti i volontari Avo. Io non conto, chi conta sono i volontari. Da me e mio marito è venuta l'idea ma l'Avo sono i volontari".

L'assessore Gabriella Mauri mentre legge le motivazioni della benemerenza


Il momento forse più emozionante, che ha coinvolto la sala in un applauso spontaneo che ha interrotto la lettura del curriculum, è stato durante la premiazione della signora Angela Maria Eandi Cereda, da tutti conosciuta come Mariangela, e fondatrice assieme al marito della sezione meratese dell'AVO (Associazione Volontari Ospedalieri). Discreta nei modi, umile e emozionata per "tanto clamore", la signora Cereda ha raggiunto al centro della sala gli amministratori. "Oggi non premiamo l'Avo in sè" ha spiegato Domenico Cavana "ma il volontario e il suo lavoro. Questa signora lo rappresenta bene anche ora che, alla soglia dei 90 anni, continua a svolgerlo". Di lei, caso del destino, ne avevano parlato proprio alcuni giorni fa l'ingegner Zappa e il sindaco Albani, ricordandone le doti e lo spirito di intraprendenza per il tempo di allora. "Ringrazio tutti per questo premio che ha molti significati, due in particolare" ha spiegato con delicatezza la signora "Anzitutto la fiducia che io e mio marito ricevemmo da parte della popolazione nel lontano 1982 e poi questo premio è per tutti i volontari, è a loro che regalo questa onorificenza".

S.V.

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