
Gabriella Maggioni e l'avv. Matteo Notaro
Eccola immediatamente accontentata avvocato, come è diritto suo e del suo cliente e preciso dovere di questo giornale. Di inesattezza ce n'è una sola, è insignificante rispetto alla sostanza della materia trattata, ed è quella di avere attribuito a Spazio Prevenzione onlus e non alla Lilt - come esattamente lei rimarca - l'avere proposto appello a Milano contro la - a mio avviso - " confusa" sentenza della dott.ssa Daniela Quartarone del 25.11.2009. Appello che, come lei bene immagina, sarà accolto non solo e non tanto perché la certezza del diritto in cause del genere finisce sempre con l'emergere, quanto perché la sentenza, fresca di forno, del giudice dott. Mirco Lombardi che ha dichiarato nullo l'atto di precetto con quale Spazio intendeva dare esecuzione alla sentenza favorevole del giudice Quartarone e che di fatto la congela ne è la mera anticipazione. Attendiamo di leggere le motivazioni per capire ancora meglio. Comunque, riassumiamo: la Lilt chiede al Tribunale Civile di Lecco sia di annullare le delibere prese dalla " extra statutaria " assemblea del 6 luglio 2004 che di rientrare in possesso dei beni di cui si è appropriata illecitamente Spazio Prevenzione per effetto di tale assemblea. Il giudice Andrea Ausili sentenzia per l'illegittimità dell'assemblea e l'annulla, ma rigetta l'istanza di restituzione dei beni con la motivazione che l'avvocato della Lilt ne ha fatto richiesta oltre i termini di procedura e non perché priva di fondamento. L'istanza dovrà quindi essere riproposta. Bisogna dirle tutte le cose, avvocato Notaro, non perderle per strada. Questa è la prima sconfitta. Spazio Prevenzione ricorre a Milano contro la sentenza, ma la Corte di Appello le da torto. Spazio non ricorre in Cassazione e la sentenza diviene definitiva. Questa è la seconda sconfitta. Io ragione per gradi di giudizio, avvocato, e avrei potuto anche aggiungere " terza sconfitta" stante la rinuncia della dottoressa Maggioni a investire delle sue ragioni la Suprema Corte. Lilt ripropone quindi istanza al giudice di Lecco per riavere i beni tra i quali il Mammovan che nel frattempo Spazio Prevenzione onlus utilizza a piene mani e, in attesa di sentenza, ne ottiene il 21.6.2007 il provvisorio sequestro che il giudice affida proprio alla Lilt nominata custode giudiziario. Io credo che non si affidino i beni a soggetto diverso da chi ne ha potenziale diritto. E' evidentissimo il fumus boni juris, no avvocato? Questa è la terza sconfitta. La successiva sentenza però, a firma di altro giudice, la dottoressa Daniela Quartarone appunto, sentenzia l'opposto ovvero che il sequestro è inefficace e dispone la " restituzione dei beni all'avente diritto, ovvero a Spazio Prevenzione onlus ". E' contro questa sentenza che Lilt appella a Milano. Nel frattempo Lilt fa anche opposizione al precetto con cui Spazio richiede la restituzione fisica dei beni sequestrati e che io continuo e ritenere non suoi perché provengono dall'illegittima e annullata assemblea del luglio 2004 ed ecco ( miracolo!!!!!! direbbero a Napoli ) che con sentenza del 13 giugno 2011 depositata il successivo 8 luglio 2011 altro giudice, il dott. Mirco Lombardi - il terzo nella filiera dei magistrati che hanno avuto tra le mani questa imbarazzante e ragnotelosa vicenda -annulla il precetto restitutivo dei beni e sentenzia che è la LILT e solo la Lilt e non Spazio Prevenzione titolare di ogni e qualunque diritto su tali beni che, pertanto, rimangono alla Lilt. Questa è la terza sconfitta. Presumo che la dottoressa Maggioni appellerà e sarà la sua quinta sconfitta perché la quarta sarà pronunciata prima, ovvero in data 24 ottobre 2012. Alla data di oggi, 9 agosto 2011, la dottoressa Gabriella Maggioni ha sostanzialmente perso tutte le cause civili che lei, avvocato, giustamente definisce subìte e non promosse. Suvvia, sarebbe il colmo che fosse stata la dottoressa a promuovere causa contro se stessa. Sul piano penale la decisione dei dirigenti della Lilt di non fare opposizione alla decisione della dottoressa Rosa Vallotta di archiviare sulla base di un presupposto che il collegio di difesa della Lilt valuta erroneo io la leggo come un atto di pura generosità. L'archiviazione non è il rigetto, ma la rinuncia al giudizio, quindi la sua cliente è indubbiamente innocente di qualunque accusa avente rilievo penale le si potesse muovere. Sono già eloquenti le sentenze civili passate in giudicato e quelle in itinere di cui è facile immaginale la conclusione. Circa le spese legali mi permetta una chiosa lievemente ironica, stante la genericità della sua rettifica. Se Spazio Prevenzione non usa le proprie entrate anche per difendersi in sede legale e giudiziaria dai " furti " perpetrati ai suoi danni dalla Lilt delle tre l'una: o lei avvocato e i suoi collaboratori avete lavorato in tutti questi anni gratis amore dei o i suoi onorari - che si aggiungono ai 27.000 euro ( ex 52 milioni di lire ) delle spese di soccombenza nei vari gradi di giudizio - sono stati pagati con denaro altrui, ovvero quello prelevato dai fondi bancari della Lilt quali risultanti alla data del 6 luglio 2004. Oppure le ha pagate di tasca sua Gabriella Maggioni, ma sul punto io sono come San Tommaso: se non vedo non credo. E mi chiederei in ogni caso: e come mai ? Perché?
Con altrettanta viva cordialità.
Alberico Fumagalli