Con una sinistra come ''Cambia Merate'' alleata ai grillini quella del 2024 per Massimo Panzeri sarà una passeggiata

Massimo Panzeri ha già vinto. E semmai dovrà impegnarsi un po' nel 2024 sarà contro una fronda interna alla sua area politica, soprattutto se la formazione civica di centrodestra che sta nascendo a livello provinciale riuscirà a coinvolgere esponenti meratesi di quell'area.

Di certo non dovrà temere, l'attuale sindaco, il centrosinistra. Mai avremmo pensato che Aldo Castelli, iscritto al PD, veterano di innumerevoli battaglie condotte per cinque anni in maggioranza e 15 in opposizione sarebbe capitolato di fronte all'avanzata grillina. Soprattutto ora che il Movimento 5 Stelle è allo sbando, percorso da una lotta intestina all'ultimo sangue.

Invece, presentando l'interrogazione sul lago di San Rocco, Castelli ha legato la sorte sua e del suo gruppo - almeno quel che resta dopo l'uscita di Pozzi, il disinteresse di Del Boca e la delusione di Perego - a quello del sedicente Movimento Civico che in realtà è composto da 3-4 persone di estrazione grillina.

L'interrogazione la potete leggere in altra parte del giornale ma è un sostanziale copia-incolla del documento diffuso due giorni prima da Elena Calogero a nome del fantomatico Movimento Civico Ambiente. Scritta probabilmente a quattro mani tra la stessa Calogero e - si dice - Patrizia Riva.

Avesse avuto contro Andrea Robbiani, questa cricca di ambientalisti che mai una sola volta abbiamo visto con sacchetto e paletta in mano a pulire le frazioni avrebbe avuto vita dura. Robbiani aveva già avvertito che una volta acquisito lo stagno lo avrebbe subito ripulito dalle piante acquatiche, per nulla autoctone, che ormai lo sommergono. Sono piante infestanti che da subito andavano rimosse senza attendere gli accordi notarili (e qui Giuseppe Procopio porta non poche responsabilità).

Ma uno come Fabio Tamandi non fa ombra neppure a se stesso. E essendo competente e ambizioso in modo inversamente proporzionale aggiunge dichiarazioni che prestano con facilità estrema il fianco a attacchi molto insidiosi.

Come ormai noto la filosofia di questi ambientalisti tutti d'un pezzo è semplice: la natura faccia il suo corso e se il lago di Sartirana sarà destinato a diventare una torbiera bene così. Secondo loro anche il lago di San Rocco dovrebbe seguire la stessa sorte, dimenticando clamorosamente che lo stagno è artificiale, fu creato dall'uomo per compensare l'eccesso di flusso d'acqua dentro la Roggia Annoni per evitare allagamenti alle coltivazioni di Verderio. Il fondo del lago è di pietra grezza posata dall'uomo.

Per secoli l'uomo e la natura, a Sartirana come a San Rocco hanno convissuto senza che l'uno disturbasse l'altro nella - ci si passi l'aulica espressione - armonia del creato. Per secoli l'uomo ha tratto elementi utili dal lago e ad esso ha dedicato cura e attenzioni. Così fauna e flora sono giunti fino ai giorni nostri.

Adesso invece questi ambientalisti radicali vorrebbero che l'uomo se ne andasse, uscisse dalle riserve affinché la natura faccia quel che deve.

E il centrosinistra di Cambia Merate senza vergogna si accoda a questa follia.

Ecco perché Massimo Panzeri nel 2024 ha già vinto. Gli basta mantenere il programma di pulizia dei due bacini, del torrente e ridare fruibilità alla fascia nord di Merate. Nel rispetto del regolamento della riserva che prevede comunque tre mesi di chiusura della parte più sensibile per non disturbare la procreazione.

E evitare la formazione di una lista civica di centrodestra che quella sì, non i quattro scappati di casa della sinistra, potrà metterlo in difficoltà. Guardandosi le spalle perché di Bruto in giro ce n'è più d'uno.

Il Sindaco avrebbe dovuto tenere a freno il proprio istinto e mantenere un assessore capace e determinato come Robbiani, non sostituirlo con un personaggio ambiguo e ambizioso.

Ora avrà molta difficoltà a completare quella parte del programma dedicata alla fascia nord della città da regalare alla popolazione.

Oggi le sole a ringraziare sono le nutrie che infestano il lago di quantità da paura.

Claudio Brambilla
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