Una iniziativa condivisibile ma condotta in modo maldestro

Ci siamo sbagliati. Lo dobbiamo ammettere per onestà intellettuale. Abbiamo commesso l'errore di dare per scontato ciò che scontato non era.

Dunque, il tema è la lettera inviata da Gennaro Toto a Trenord per chiedere una fermata aggiuntiva al convoglio delle 7,15 che normalmente scavalca la stazione di Cernusco per arrestare la corsa a Usmate-Carnate. Ciò per compensare il dirottamento del punto d'arrivo del convoglio precedente da Milano Centrale a Milano Rogoredo. Lettera che, come abbiamo scritto, porta la prima firma di Gennaro Toto e di altri cinque sindaci: Santa Maria, Airuno, Olgiate, Montevecchia e Merate. Tutti, casualmente, di centrodestra.

Noi, ingenui, abbiamo pensato che fosse un'iniziativa di area, e come tale l'abbiamo considerata irrilevante ai fini del conseguimento dell'obiettivo e assai poco strategica dal punto di vista politico.

Invece no, Gennaro Toto aveva inviato bozza della lettera a tutti i sindaci del distretto chiedendo loro di aderire - eventualmente - ma in tempi brevissimi.

Che vuol dire, invio mercoledì il 30 marzo alle ore 19.40, risposta entro sabato 2 aprile. Dire che è un modo irrituale per coinvolgere la platea di primi cittadini è quanto meno un eufemismo. Si possono convocare a stretto giro di posta gli amici della briscola ma un tema come i trasporti impone una seduta della Conferenza dei sindaci con stesura e approvazione unanime del verbale.

Così funziona. Così non ha fatto Gennaro Toto che non ricevendo risposta alcuna dagli altri otto sindaci più la presidente della provincia più quella del circondario casatese ha pensato bene di agire e trasmettere comunque la perorazione al direttore compartimentale di RFI e all'A.D. di Trenord.

Francamente non pensavamo si potesse arrivare a tanto. Per ciò avevamo dato per scontato che l'iniziativa fosse solo dei primi cittadini del centrodestra la cui unanime adesione fosse una pura casualità. Mai in tanti anni abbiamo dovuto rilevare una così maldestra operazione, la cui finalità, peraltro è lodevole e - lo speriamo davvero - merita pieno successo.

Ma come è possibile che un sindaco esperto come Massimo Panzeri di Merate non abbia bloccato l'iniziativa suggerendo al collega, pur volonteroso ma ai primi mesi del suo primo mandato di sospendere e chiedere a Daniele Villa di convocare con urgenza la conferenza dei sindaci del meratese di cui il primo cittadino di Robbiate è presidente?

Li abbiamo sentiti gli altri sindaci del centrosinistra, giusto per dirimere ogni dubbio. Il commento più benevolo è stato: Toto ha detto "io faccio così, se volete firmate anche voi". Io - dice il nostro interlocutore - avrei firmato se avessi avuto il tempo di discutere il testo. C'è un organismo che è l'assemblea del circondario, è lì che si prendono le decisioni comuni.

Già, ma assumere la paternità dell'iniziativa, soprattutto agli occhi dei pendolari giustamente irritati per il cambio di approdo del convoglio, evidentemente, secondo il sindaco di Cernusco aveva più valore che attendere qualche giorno e indirizzare agli organismi ferroviari la richiesta con 14 firme, anziché solo 6 oltre a quelle dei presidenti della provincia di Lecco e del circondario del casatese.

Va anche detto che la componente leghista dello sparuto gruppo avrebbe potuto rivolgersi direttamente a Andrea Gibelli, presidente di FNM, la società che di fatto controlla Trenord notoriamente uomo della Lega sin dai tempo di Bossi che Panzeri, Robbiani e altri probabilmente conoscono di persona.

All'ingenuità politica di Gennaro Toto si somma poi la fretta che è sempre una cattiva consigliera. Perché la mail circolare ai sindaci per chiedere loro l'adesione è datata 30 marzo ma la lettera indirizzata ai vertici delle Ferrovie porta la data del 20 marzo.

Almeno il decoro di far coincidere le date con le lagnanze, giusto per salvare le apparenze.

Claudio Brambilla
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