Un altro premio per una tesi di laurea targata Politecnico
Lo studente Adriano Marredda, laureatosi lo scorso anno in Ingegneria Edile-Architettura, ha partecipato al concorso iscrivendosi alla sezione tesi di laurea a di dottorato di ricerca.
"Con mia grande gioia, ho saputo che il mio progetto è stato premiato per la sezione studio ricerca ed innovazione" dice Adriano dopo la comunicazione della vittoria. Venerdì 28 è stato infatti premiato a Firenze presso la Fortezza da Basso, in uno degli stand allestiti per il premio, all'interno della manifestazione sulla sostenibilità di Terrafutura.
"A un anno di distanza dalla discussione della tesi, vorrei nuovamente ringraziare tutti i professori che hanno collaborato alla realizzazione del progetto di tesi, e in particolare il Relatore arch. Piero Poggioli, e i correlatori l'arch. Massimo Novati, l'ing. Gabriele Masera, e l'ing. Matteo Colombo" scrive commosso Adriano nella mail con cui annuncia l'ottimo risultato raggiunto.
Ancora una volta un lavoro di tesi nato all'ombra del Resegone si dimostra valevole di riconoscimenti di grande pregio e di portata internazionale, una grande soddisfazione per i premiati ma anche per il Politecnico e i docenti che hanno seguito e guidato questi studenti nella realizzazione dei loro lavori di tesi.
La tesi: progetto per un nuovo museo d'arte nuragica e contemporanea a cagliari, come occasione di riqualificazione urbana dell'area costiera Sant'Elia.
La tesi ha come punto di partenza il concorso internazionale, promosso a Cagliari per la costruzione di un nuovo Museo di Arte Nuragica e Contemporanea. L'obiettivo prioritario è stato di integrare tra loro progettazione urbanistica e ambientale, architettonica e tecnologica affinché un edificio, risolto nelle componenti tecniche, fosse anche occasione di riqualificazione urbana per un'ampia fascia costiera, oltre a momento di verifica di ipotesi generali/viabilistiche e ambientali/paesaggistiche relative a tutto il quartiere e alla città.
Adriano Marredda
L'ipotesi architettonica, disegna un grande piano che dal livello del mare si inclina verso l'entroterra e la città. Tale scelta, serve per contenere l'impatto struttura nella vista dal mare e per ridefinire la percezione dei fuori scala esistenti costituiti dallo Stadio e dai fabbricati residenziali del quartiere.
Gli spazi espositivi si differenziano tra la parte nuragica e quella contemporanea, per la forma delle sale, per i materiali (nuragica in pietra con i gabion wall e cont. con rame patinato e traforato), e nella collocazione-figurazione (nuragica è ipogea, contemporanee sono le sale ad andamento lineare che emergono dalle copertura), sia nella struttura (c.a. per le nuragiche, acciaio per la contemporanea).
Infine, il museo arriva ad avere un'efficienza complessiva pari ad una Classe A secondo gli standard di consumo di Casaclima.
