Paderno: apericena indiano con Mehala per promuovere l'adozione e ''unire'' le famiglie

L'ultima "cena indiana" organizzata dalla onlus padernese, Mehala - che dal 2004 è impegnata in adozioni internazionali e progetti di cooperazione internazionale - era stata nel settembre 2019. Finalmente, dopo l'interruzione di gran parte degli eventi dell'anno 2020 proposti dal sodalizio a causa dello scoppio dell'emergenza sanitaria, si è potuto, sabato 11 settembre, ripetere in maniera rivisitata l'esperienza con un apericena nel parco. Sotto i tendoni del centro sportivo di via Airoldi non è stato infatti possibile posizionare i consueti tavoli, che sono stati spostati all'aperto nella striscia di verde all'interno della pista di pattinaggio, ben distanziati gli uni dagli altri. E gli ingressi sono stati regolati tramite misurazione della temperatura e controllo del greenpass. Ma questo non ha impedito a soci del sodalizio e non di godersi l'atmosfera immersi nei profumi e nei colori dell'india, e di gustarsi un aperitivo a base di piatti tipici della tradizione indiana. 



"Nonostante le nuove modalità la cosa più importante", ha spiegato Jurij Razza, membro del direttivo, "è stata quella di permettere nuovamente alle famiglie che, grazie alla mediazione della onlus, hanno coronato il loro sogno e di quelle che sono in attesa di farlo, di incontrarsi. E se non altro, di far conoscere l'associazione e destinare il raccolto della serata a sostegno delle iniziative che verranno proposte nel corso dell'anno". Vi sono alcune idee in programma per il Natale, e un mercatino per i bambini. Mentre proseguiranno gli incontri mensili dell'iniziativa "Adoption Caffè", serate informative condotte da esperti dedicate sia a genitori adottivi che non, sempre in modalità online.

Il presidente Guido Fossi

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Questo anche a fronte di un momento non particolarmente facile che l'associazione ha attraversato per via della pandemia. Il presidente del sodalizio, Guido Fossi, ha parlato delle difficoltà incontrate, "il 2020 è stato un anno difficile. Il covid ha bloccato e tenuto ferme tutte le procedure adottive per circa 6 mesi. Dalla seconda parte del 2020 fino all'inizio del 2021 le adozioni sono poi riprese, ma purtroppo il covid si è aggiunto a una situazione adottiva già in difficoltà - ha proseguito il presidente provando a delineare le cause - nel 2011 il numero di adozioni sul territorio nazionale era intorno alle 4.000. Nel 2019 si è scesi a 1.000 soltanto. I motivi sono di carattere economico, meno famiglie possono permettersi di supportare i costi dell'iter adottivo. E aggiungerei anche che non c'è stata da parte dei vari governi che si sono succeduti una politica attiva di sostegno e incentivo alle adozioni".

Vi è però anche un aspetto positivo giunto in concomitanza alla pandemia, ha spiegato Fossi, "la Commissione per le Adozioni Internazionali ha emanato dei decreti in aiuto agli enti che si occupano di adozioni sul territorio, per evitare che questi non fossero più in grado di proseguire con l'attività, andando così a perdere riferimenti importanti per le famiglie".  L'associazione Mehala, attualmente, è attiva in India e in Burkina Faso, e autorizzata a operare con famiglie del nord Italia, che per il 90% provengono da province lombarde, in particolare Lecco, Como, Varese e Sondrio. 
F.Fu.

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