Verderio: Stefania Santarelli presenta il suo secondo romanzo, "I ricordi dell'acqua"

Come sarebbe potuta andare se nella vita avessimo preso scelte differenti? Questa la domanda racchiusa nel libro di Stefania Santarelli, “I ricordi dell’acqua”, presentato ieri sera nella suggestiva atmosfera del Parco del Nettuno, a Verderio. Classe 1962, mamma, docente di Italiano e Storia in un istituto superiore e, per la seconda volta, autrice di un libro, Stefania Santarelli ha pubblicato un romanzo che catapulta il lettore nel contesto idilliaco di una Piombino degli anni Ottanta, punto di partenza della coinvolgente storia d’amore tra la protagonista, Stella, diciasettenne, e Mario.


Stefania Santarelli

“Piombino è una località che mi ha dato tanto, per questo sentivo di doverla raccontare” ha dichiarato Stefania Santarelli, confessando la presenza di elementi autobiografici all’interno del romanzo, in cui il lettore incontrerà diversi luoghi che si ricollegano alla vita dell’autrice come Pescia, sua città natale, Pisa, dove ha condotto gli studi universitari, e l’Inghilterra, dove è volata dopo la laurea e vi è rimasta per dieci anni.


Da sinistra Fausta Proietti, Stefania Santarelli e Cora Colnaghi

Piombino, cittadina portuale e punto di partenza per raggiungere l’Isola d’Elba, negli anni Ottanta pareva essere un mondo a sé, ha raccontato l’autrice: vi erano soltanto tre fabbriche, e per i ragazzi che la abitavano il solo interesse era quello di finire la scuola per poi passare l’estate fra uscite notturne, bagni al mare e innamoramenti. L’amenità dei luoghi unita alla spensieratezza della gioventù andrà però a cozzare con la storia di Stella, il cui percorso non sarà poi così tanto idilliaco. Ecco che emergeranno, allora, tematiche più profonde, come la violenza sulle donne e la conseguente necessità di dover prendere delle scelte, che condizioneranno inevitabilmente il percorso di vita della protagonista.



A tal proposito, l’autrice ha ricordato al pubblico di prestare molta attenzione ai salti temporali presenti nel libro perchè “l’intreccio non è cronologico. Il tornare indietro per me è la cosa più importante perché nella realtà delle nostre vite, quando si è compiuta una scelta, non lo si può più fare. Invece Stella, nel romanzo, può”.
Nel volume si parlerà anche di destino, quel destino che, come ha scritto Stefania Santarelli nell’epilogo, “non vince mai da solo, ma va aiutato a trovare la giusta direzione. Comunque, ognuno si senta libero di scegliere il finale che più gli aggrada”. Un finale lieto, ha confessato l'autrice, senza mai rivelare troppo e tenendo il pubblico “sulle spine”. “Non volevo un libro triste, volevo una chiusura felice. Ho scelto di trattare il tema della violenza, che cade addosso a questa ragazza, perché vorrei che fosse un modo per dare coraggio a chi ci sta passando, per far capire che le persone non cambiano, per questo bisogna prendere una decisione, per evitare di andare incontro a un epilogo negativo” ha detto Santarelli.



La presentazione è stata accompagnata in sottofondo dalla colonna sonora inserita nel libro, fonte di massima evocazione dei ricordi, che come si evince dal titolo sono una componente chiave del racconto e dell’autrice, che lo spiega bene nell’incipit, attraverso una similitudine: “Come l’acqua di sorgente ruba il sale dalle rocce e lo porta con sé, nel suo lungo viaggio verso il mare, così i ricordi si trascinano negli anni, trasportati dal fiume della vita, fino a confluire nel mare della memoria […]”.
Una presentazione coinvolgente, che ha suscitato parecchia curiosità nel pubblico, più volte reso partecipe attraverso le domande poste da Stefania Santarelli, accompagnata dai consiglieri comunali Fausta Proietti – che ha mediato la serata con l’autrice – e Cora Colnaghi. Presenti anche gli assessori Francesco Falsetto e Adelio Sala che hanno aiutato con la logistica e l’impianto audio.
F.Fu.
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