S. Zeno: messa per i 40 anni di sacerdozio di don Walter Magni, la parrocchia in festa

Nel giugno del 1981, don Walter Magni celebrava la sua prima messa nella chiesa di Monticello di Olgiate. Oggi, a distanza di 40 anni, il sacerdote è tornato in paese, invitato dal parroco don Giancarlo Cereda durante la festa di San Zenone, per celebrare la messa. Dopo il rito iniziale, è stato proprio don Walter a bruciare, come da tradizione, il pallone posto sopra l'altare in onore del Santo Patrono.


Don Walter Magni e don Giancarlo Cereda




Ricollegandosi poi al Vangelo, il sacerdote ha detto nell'omelia: "Nel descrivere il colloquio tra Gesù e i suoi discepoli dopo l'Ultima Cena, l'evangelista Giovanni dedica ben quattro capitoli. É proprio durante questo lungo dialogo che Gesù, con parole vere e profonde, ricorda di avere fede, perchè nonostante per lui arriverà presto la morte non bisogna avere paura. Queste pagine sono il testamento di Gesù, e giunto al traguardo del quarantesimo anniversario del mio sacerdozio, accogliendo l'invito di don Giancarlo, vorrei raccontarvi alcune cose che ho compreso in questi lunghi anni" ha proseguito. "Per prima cosa, ho capito che Gesù è tutto per me, viene prima di tutti, ed ormai è come se non potessi più smarcarmi da lui".





Don Walter ha spiegato di sentirsi il depositario di un'esperienza profonda di fede, quasi impossibile da descrivere a parole. "Una seconda certezza che ho è che, piano piano, ho compreso che ciò che conta è amare come lui ci ha chiesto di fare, perchè la vita va vissuta così". In ultimo, il sacerdote ha ricordato che, in alcuni momenti di smarrimento, durante i quali sono venuti a galla alcuni aspetti negativi della Chiesa, a risollevarlo è stato un insegnamento di don Giuseppe, parroco olgiatese. "Una volta mi ha detto: 'se ti dovessi trovare in una situazione difficile, in cui non sai come comportarti, domandati sempre cosa farebbe Gesù al tuo posto'. Questo monito mi è rimasto bene in mente, e dinnanzi a questa chiesa a volte debole, un po' invecchiata, un po' peccatrice e un po' santa, io non me ne vado, e anzi rispondo come avrebbe fatto Gesù, cioè dicendole che le voglio bene".






La festa di San Zenone, al termine della Messa, proseguirà poi con il pranzo, in versione asporto a causa delle restrizioni dovute alla pandemia.
G.Co.
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