Lettera aperta ai miei alunni: mi avete arricchito la vita e scaldato l'anima
Uno zampillo di luce che illumina gli occhi, cui fa eco la voce lieta che riporta un esempio a conferma della piena comprensione di una regola, di un concetto. Constatare, così, che si sono trovate le parole giuste, l’esempio chiaro che fa breccia nella mente di un alunno. Dopo aver spiegato e rispiegato lo stesso argomento over and over again.
È la gioia più grande per un’insegnante, la gratificazione maggiore, impagabile. Condividere la propria conoscenza e riscontrare che la passione ha spazzato via la fitta coltre dei dubbi. Magicamente si ordinano allora i singoli pezzetti, anche degli argomenti più ostici. Il periodo ipotetico di tipo zero, primo, secondo e terzo. Le frasi con “I wish” e “if only”. Il flusso del pensiero scorre quindi sicuro, muovendosi con padronanza tra gli scambi del presente, passato e futuro, come un treno ad alta velocità.
La stessa appagante soddisfazione, che vela gli occhi, si prova allorchè dei bimbetti indovinano, usando con padronanza il present continuous, le azioni di un compagno che le sta mimando.
Sentire dei frugoletti, belli come il Sole, che hanno appena iniziato la scuola dell’infanzia, pronunciare correttamente l’h aspirata, per noi italiani sconosciuta, mettendosi la loro bella manina paffuta davanti alla bocca, simulando il gesto di pulire gli occhiali, per facilitarne la pronuncia.
Gioire della promozione a cariche importanti di alunni più maturi, accompagnati nel percorso di crescita, non solo in termini di nozioni acquisite, bensì di presa di consapevolezza e fiducia in sé stessi. Vederli gestire brillantemente conference calls in inglese senza andare nel panico, dando sfoggia, piuttosto, del loro grande potenziale nel promuovere attività e nuovi progetti.
Lo spettro variegato e potenziale del panorama degli alunni, da quelli in erba agli evergreen, offre una tale diversificazione dell’audience cui dedicarsi nell’incentivare la conoscenza o l’approfondimento della disciplina che si ama, senza trattenerne gelosamente alcun dettaglio, nel timore di veder fiorire il discente fino a superare il maestro.
Nel lockdown prolungato degli ultimi quattordici mesi abbiamo riscoperto la bellezza profonda delle piccole cose, della libertà che avevamo dato per scontato: una passeggiata in una bella giornata di sole, una chiacchierata face to face con amici, una visita ad un museo. Si aggiunge la mia commozione, in qualità d’insegnante, nel riscontrare la motivazione, l’entusiasmo che tanti bambini hanno saputo conservare e manifestare, pur dovendo rinunciare alla fisicità, componente vitale anche nell’apprendimento per loro, vedendoli fiorire. La soddisfazione nell’accompagnare alunni più o meno giovani in un tratto di strada della loro vita, instillando passione, curiosità, determinazione. Gioendo con loro per i brillanti risultati ottenuti, nella consapevolezza che il tempo è prezioso, tanto più alla loro età. Anche durante il lockdown protratto. A maggior ragione in questo periodo, allorchè si dispone di tanto tempo e bisogna cercare di farne tesoro.
Siete stati tutti, piccini e grandi, davvero bravi. Sono molto orgogliosa di voi. Avete arricchito la mia vita e scaldato la mia anima.
È la gioia più grande per un’insegnante, la gratificazione maggiore, impagabile. Condividere la propria conoscenza e riscontrare che la passione ha spazzato via la fitta coltre dei dubbi. Magicamente si ordinano allora i singoli pezzetti, anche degli argomenti più ostici. Il periodo ipotetico di tipo zero, primo, secondo e terzo. Le frasi con “I wish” e “if only”. Il flusso del pensiero scorre quindi sicuro, muovendosi con padronanza tra gli scambi del presente, passato e futuro, come un treno ad alta velocità.
La stessa appagante soddisfazione, che vela gli occhi, si prova allorchè dei bimbetti indovinano, usando con padronanza il present continuous, le azioni di un compagno che le sta mimando.
Sentire dei frugoletti, belli come il Sole, che hanno appena iniziato la scuola dell’infanzia, pronunciare correttamente l’h aspirata, per noi italiani sconosciuta, mettendosi la loro bella manina paffuta davanti alla bocca, simulando il gesto di pulire gli occhiali, per facilitarne la pronuncia.
Gioire della promozione a cariche importanti di alunni più maturi, accompagnati nel percorso di crescita, non solo in termini di nozioni acquisite, bensì di presa di consapevolezza e fiducia in sé stessi. Vederli gestire brillantemente conference calls in inglese senza andare nel panico, dando sfoggia, piuttosto, del loro grande potenziale nel promuovere attività e nuovi progetti.
Lo spettro variegato e potenziale del panorama degli alunni, da quelli in erba agli evergreen, offre una tale diversificazione dell’audience cui dedicarsi nell’incentivare la conoscenza o l’approfondimento della disciplina che si ama, senza trattenerne gelosamente alcun dettaglio, nel timore di veder fiorire il discente fino a superare il maestro.
Nel lockdown prolungato degli ultimi quattordici mesi abbiamo riscoperto la bellezza profonda delle piccole cose, della libertà che avevamo dato per scontato: una passeggiata in una bella giornata di sole, una chiacchierata face to face con amici, una visita ad un museo. Si aggiunge la mia commozione, in qualità d’insegnante, nel riscontrare la motivazione, l’entusiasmo che tanti bambini hanno saputo conservare e manifestare, pur dovendo rinunciare alla fisicità, componente vitale anche nell’apprendimento per loro, vedendoli fiorire. La soddisfazione nell’accompagnare alunni più o meno giovani in un tratto di strada della loro vita, instillando passione, curiosità, determinazione. Gioendo con loro per i brillanti risultati ottenuti, nella consapevolezza che il tempo è prezioso, tanto più alla loro età. Anche durante il lockdown protratto. A maggior ragione in questo periodo, allorchè si dispone di tanto tempo e bisogna cercare di farne tesoro.
Siete stati tutti, piccini e grandi, davvero bravi. Sono molto orgogliosa di voi. Avete arricchito la mia vita e scaldato la mia anima.
Laura Vettori